Il cinematografo a Bagheria e nel territorio: vicende intriganti- di Mimmo Aiello e Biagio Napoli

Il cinematografo a Bagheria e nel territorio: vicende intriganti- di Mimmo Aiello e Biagio Napoli

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Mimmo Aiello e Biagio Napoli stanno lavorando ad una compiuta ricostruzione delle storia del cinema sotto i vari aspetti a Bagheria e nel territorio: pubblichiamo in tre puntate una anticipazione del loro lavoro.

Finita la guerra, e dopo vent'anni di regime fascista, "l'Italia era percorsa da una irresistibile voglia di raccontarsi, e il cinema divenne il mezzo privilegiato, perché si adattava meglio della letteratura e della pittura". ( Stefano Malatesta, Il cane che andava per mare e altri eccentrici siciliani, Neri Pozza Editore, Vicenza 2000, p. 178 )

Anche in Sicilia nasce presto uno straordinario fervore di iniziative.

E, difatti, "la somma degli interessi esistenti in Sicilia sul piano culturale e su quello commerciale fu tale da portare alla realizzazione dell'Organizzazione Filmistica Siciliana. Dal punto di vista finanziario l'iniziativa fu dovuta ad un atto di fede dei dirigenti del tempo del Banco di Sicilia nel successo commerciale del cinema italiano che aveva già al suo attivo un film come Roma, città aperta. ..."

"D'altro canto, a Roma, Cinecittà non era ancora risorta dalle rovine della guerra ( Roma, città aperta era stato girato in una stalla adibita a teatro di posa ) per cui i modesti ma ben attrezzati stabilimenti che l'O.F.S. approntò a Palermo, alle falde del monte Pellegrino, rappresentarono per l'industria cinematografica nazionale un porto sicuro". ( Mario Palumbo, La Sicilia nel cinema, Edizioni Sicilia Domani, Palermo 1963, p. 15 )

Particolarmente impegnato dal punto di vista culturale in quella esperienza produttiva fu il regista Pino Mercanti che, per il film "Turi della tonnara", il primo prodotto dalla O.F.S., si giovò della collaborazione di un suo vecchio compagno di studi e collega di CineGuf, il principe Francesco Alliata di Villafranca, cresciuto nel palazzo di famiglia, a Palermo, e a Bagheria, a villa Valguarnera.

Quest'ultimo, littore di fotografia artistica con proclamazione il 9 giugno 1940, proprio il giorno prima della dichiarazione di guerra, sarà ufficiale di complemento durante il conflitto con prima destinazione a Napoli dove organizzerà spettacoli cinematografici per le truppe.

Nel settembre del 1941, ad Enna, comincerà ad occuparsi di documentazione cinematografica per il suo comando ( la 6° armata ) realizzando alcuni "documentari...in miniatura...con l'intento di far rivedere ai militari dell'Armata se stessi schierati per l'ispezione di questo o quel personaggio o impegnati in manovre. Nonché a far conoscere loro, quasi tutti forestieri, la Sicilia e le sue meraviglie culturali e paesaggistiche". ( Gaetano Cafiero, IL PRINCIPE DELLE IMMAGINI, Francesco Alliata di Villafranca, pioniere del cinema subacqueo, Magenes Editoriale/Il Mare Libreria Internazionale, Roma 2008, p. 40 )

Nel 1943, a Messina, comanderà un nucleo foto cinematografico, il 13° Cinereparto speciale dello Stato Maggiore, documentando, tra l'altro, la distruzione sotto i bombardamenti alleati della Cattedrale.

Dopo l'8 settembre, per strada verso Roma in 1100, col tenente Vittorio Sala e i rispettivi collaboratori, verrà catturato dai tedeschi e lasciato nel carcere di Potenza il cui bombardamento gli consentirà la fuga, a piedi, fino a Bari.

E poiché gli alleati, avanzando, avevano superato quella zona, "finalmente possono rimettersi al lavoro; innanzitutto devono organizzare e dirigere l'ufficio stampa del governo Badoglio...poi devono rivedere, insieme agli specialisti di una apposita sezione del comando americano, tutti i film in circolazione allo scopo di emendare o eliminare tutti quelli di propaganda fascista. ...Ma il compito più importante assegnato ai due tenenti è quello di gestire Radio Bari, che già l'11 settembre era stata riattivata per iniziativa di alcuni intellettuali antifascisti...". ( G. Cafiero, op. cit., p. 59 )

Quello che era successo dalle nostre parti con Kamenetzy-Stille si ripeteva puntualmente.

Ma la guerra doveva pur finire. Il servizio militare del tenente Alliata era però durato solo cinque giorni in meno di tutta la seconda guerra mondiale, dal 15 giugno 1940 all'8 settembre 1943 e, senza soluzione di continuità, fino ai primi di maggio del 1945.

Notevole in quegli anni era stato il bagaglio di esperienze come cineoperatore acquisito dal principe; quella capacità egli la mise dunque al servizio del suo amico regista che, d'altro canto, era consapevole dell'autentica passione che il suo collega aristocratico aveva per il cinematografo.

Francesco Alliata dunque, vivendo per qualche tempo le esperienze dei tonnaroti di quel luogo, girò a Castellammare del Golfo le scene ambientate nella tonnara; alcuni mesi dopo, durante l'estate del 1946, nel mare delle Eolie, dopoavere progettato e costruito una custodia stagna per la sua macchina da presa, girerà, fatto rivoluzionario per quei tempi, una inquadratura subacquea da utilizzare per il film di Pino Mercanti.

Essa mostrava l'immersione del protagonista fino al fondo ove raccogliere una stella marina da offrire, risalendo, alla sua bella......

I  PUNTATA  Continua....

Nella foto di copertina il principe  Francesco Alliata di Villafranca al centro di un gruppo di ospiti siculo-canadesi in visita  a Villa Valguarnera

 

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