Trenta anni fa il sacrificio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo - di Angelo Gargano

Trenta anni fa il sacrificio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo - di Angelo Gargano

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30 aprile 1982: è una di quelle date il cui ricordo e le cui emozioni ti porti dietro per tutta la vita.

Intorno alle 10.00 arriva trafelato un medico nella Clinica Medica dell'università di Palerrmo in piazzale delle Cliniche.

In maniera concitata informa le prime persone che incontra. Racconta che a meno di un chilometro in linea d'aria, in piazza Turba hanno sparato a La Torre, segretario da qualche mese del partito comunista in Sicilia. In pochi minuti la notizia fa il giro dell'intera clinica. Incredulità, rabbia, costernazione.

Non c'erano telefonini allora: andiamo subito a trovare Michele Toia alle segreterie dell'università in viale delle Scienze, un luogo da dove era più facile avere notizie.

Una telefonata in Federazione, e la conferma. Corriamo in Federazione, allora in corso Calatafimi, dove già decine di compagni cominciavano ad affluire, e quindi la decisione. Andiamo tutti in piazza Politeama.

Ci ritrovammo là in migliaia, che avevano abbandonato d'istinto il lavoro in fabbrica o negli uffici ed erano lì per una reazione a caldo, a manifestare il dolore e lo sconcerto: nessun slogan solo un continuo interrogarsi. Perchè La Torre?  possibile che la mafia fosse arrivata ad un punto tale di forza e arroganza da uccidere gli uomini nelle posizioni di vertice dei partiti e delle istituzioni? Era possibile.

C'erano già stati gli omicidi del procuratore Costa, del giudice istruttore Cesare Terranova, di Piersanti Mattarella, l'omicidio del segretario provinciale della DC Michele Reina, ma non sembravano ancora i tragici grani di un rosario che si sarebbero sgranato di li a poco con un decennio di stragi. Sembravano episodi isolati senza connessione l'uno con l'altro, non si riusciva in quel momento a coglierne il filo logico e il disegno che c'era dietro.

L'omicidio di Pio La Torre fu in questo senso illuminante. Quella stagione di sangue del 1982, iniziata il 30 di aprile si concluse il 2 settembre con l'operazione Carlo Alberto, quando a cadere sotto il piombo mafioso furono in generale Carlo Alberto Dalla Chiesa , la moglie Emanuela Setti Carraro, e l'agente di scorta Russo.

In quattro mesi decine di omicidi e il triangolo della morte di tristissima memoria, diciassette persone morte ammazzate tra Ficarazzi, Bagheria, Casteldaccia, e qualche sindaco a dire, testardo, che la mafia non c'era.

Conoscevo La Torre dal 1968, quando a Bagheria si votò per le amministrative in una sessione di voto autunnale. Era allora La Torre, il segretario della Federazione comunista di Palermo.

Arrivava con una vecchia 600, ed era molto amato e benvoluto dai braccianti. Quando finiva l'assemblea restava sempre un pò a chiaccherare, con noi giovani soprattutto, che non avendo il problema di doverci alzarci presto il mattino successivo, la tiravamo sino a tardi.

Poi il partito lo aveva chiamato a Roma a dirigere la Commissione nazionale Agricoltura per la sua competenza sulle questioni agrarie; quindi deputato nazionale emembro del Comitato centrale.

Era tornato La Torre, nell'autunno del 1981, mandato dal partito nel tentativo di tamponare una crisi del partito in Sicilia, di cui era prova l'insuccesso elettorale alle elezioni regionali del 1981.

Fece una cosa La Torre, non appena arrivato: nel giro di qualche giorno chiamò a consulto tutti i segretari delle sezioni della città e della Provincia, interrogandoci sui mali del partito e sugli eventuali rimedi: ci convocò a gruppi e si intratteneva una media di 30' per ognuno.

Con me, allora segretario della sezione, la chiaccherata durò molto più a lungo per il ruolo che aveva Bagheria in considerazione della forza del partito, per la complessità dei problemi legati alla crisi agrumicola, e non ultimo per la presenza di una mafia storicamente forte.

Poi a gennaio 1982 varò una riforma organizzativa culminata nella creazione di un'area ametropolitana, che avrebbe dovuto guardare in un'ottica più di comprensorio ai temi dello sviiluppo.

Nei primi del mese di aprile  Pio La Torre, due -tre settimane prima della morte,  partecipò ad una assemblea dei comunisti a Bagheria, riunitasi allora nei locali più accoglienti del circolo l'Incontro in via Sant'Angelo.

A conclusione accompagnati anche da Rosario Di Salvo, eravamo andati a cena assieme a Porticello da Nello el Greco, con Peppino Speciale, Peppino Saitta, Gino Castronovo.

Volevamo festeggiarne il ritorno in Sicilia. Fu l'ultima volta che lo incontrammo.

 

Vai al video in ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo realizzato da Pietro Pagano - http://www.dailymotion.com/video/xqerrr_in-ricordo-di-pio-la-torre-e-rosario-di-salvo_news

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