Le ordinanze sindacali a Bagheria come le 'gride' di manzoniana memoria

Le ordinanze sindacali a Bagheria come le 'gride' di manzoniana memoria

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Qualcuno avrà senz’altro conservato memoria dalla lettura dei Promessi Sposi di cosa erano le "gride": erano quelle disposizioni, quegli ordini, quelle norme e quegli obblighi che venivano emanate a getto continuo e in numero esagerato dalle autorità spagnole e su una pletora di questioni, dal problema dei “bravi” alle precedenze agli incroci.

E proprio perché non venivano rispettate, o lo erano solo per un breve periodo di tempo, ne venivano emanate di altro che restavano come le precedenti lettera morta, perché non c’era nessuno che le facesse rispettare e chi avrebbe dovuto farlo faceva altro.

"Gride”, perché appunto gridate dai banditori, considerata la scarsa alfabetizzazione del tempo, o affisse agli angoli delle strade maggiormente frequentate, dimodochè il maggior numero di persone ne venissero a conoscenza.

Insomma tali e quali le nostre ordinanze sindacali, con la differenza che oggi vengono pubblicate on line, ma per il resto la loro totale inosservanza e la loro sostanziale inutilità sono tali e quali come lo erano 500 anni fa.

Negli ultimi giorni sono state pubblicate ben cinque “gride”, le quali stabiliscono alcune regole da seguire per il rispetto del decoro urbano.
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A Bagheria l’amministrazione comunale ricorda infatti che sono ancora in vigore le ordinanze, o “gride” sindacali n. 95/2006, 97/2006, 86/2006 , 65/2009 e la 74/2012

Si comincia prescrivendo che è “vietato gettare dalle abitazioni o dagli automezzi o tenere sospesi dai balconi e finestre rifiuti di qualsiasi genere anche se chiusi in sacchetti, pratica che spesso viene utilizzata da alcuni cittadini.”

Subito dopo “si dichiara guerra al volantinaggio selvaggio: è vietato infatti per le aziende effettuare volantinaggio e affissione di manifesti sui pali dell’illuminazione pubblica; di distribuire volantini, depliant, manifesti, opuscoli pubblicitari inserendoli nelle porte di accesso di palazzi ed abitazioni private, sul parabrezza o lunotto delle auto e di tutti i veicoli.”

Si precisa poi, sempre per favorire il decoro della città, che è vietato “appendere la biancheria fuori dai balconi e finestre prospicienti le vie pubbliche e battere panni o tappeti”.

Ma non è finita: “i luoghi aperti al pubblico devono essere mantenuti puliti e sgombri da qualsiasi materiale ed in stato decoroso” recita l’ordinanza 97/2006 che aggiunge: “gli esercizi commerciali e gli esercenti di locali pubblici sono tenuti alla continua pulizia del suolo pubblico utilizzato per lo svolgimento della loro attività”.

E per chiudere degnamente si minacciano “multe salate anche per i possessori di cani: le loro deiezioni solide devono essere raccolte con gli appositi raccoglitori e non imbrattare la pubblica via in questo caso la multa arriva anche sino a 103,29 euro. Sarà compito della polizia municipale controllare il rispetto delle ordinanze e multare i trasgressori.”

Qualche giorno fa ne rea stata emanata un’altra di “grida” la n. 74 del 9 maggio 2012 avente per oggetto” Interventi di diserbamento e pulizia”, il sindaco Vincenzo Lo Meo, “dispone ai proprietari di terreni attualmente in stato di abbandono di provvedere urgentemente, a proprie spesa, per la relativa pulizia e bonifica soprattutto per i terreni prospicienti le sedi stradali. Il provvedimento si rende necessario soprattutto per prevenire fenomeni di autocombustioni e inconvenienti di carattere igienico-sanitario.”

Ora viene da chiedersi a cosa serve pubblicare queste “gride” che tutti sappiamo essere pubblicamente e pervicacemente ignorate.

Sembra non importare a nessuno, e in particolare a quanti è fatto obbligo di fare rispettare le ordinanze, che i cani facciano accanto ai loro affezionati padroncini le loro “deiezioni” per strada, non importa a nessuno se eserciti di “volantinatori” abusivi lascino ovunque i loro depliant e pieghevoli, non importa a nessuno se si vedono i sacchetti di spazzatura penzolare dai balconi, e poi i crocchi abbandonati ad altezza di occhi, o che la biancheria venga messa bellamente a sciorinare sui balconi delle pubbliche vie, e che sui terreni abbandonati e incolti delle periferie nel periodo estivo i ragazzini si divertano a dare fuoco alle erbacce mettendo talvolta in pericolo anche le abitazioni.

Infatti se andate a controllare per vedere quante di queste inadempienze visibili e sotto gli occhi indifferenti di tutti, soprattutto di chi dovrebbe vietarle, sono state effettivamente sanzionate negli anni scorsi troverete una sola cifra e cioè lo zero.

Allora perché si fanno le “gride” sindacali : giusto “pi mittirisi u fierru rarrieri a puorta”, insomma per pararsi il proprio sedere, come recita il proverbio.

E come le “gride” di manzoniana memoria, inutile sarà anche il nostro articolo. Nessuno però potrà dire mai che non l’abbiamo scritto. Anche noi ci mettiamo nel nostro piccolo “u fierru rarrieri a puorta”.
 

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