Alla Regione si sta lavorando in tutta fretta ad una serie di modifiche di diversi aspetti della legge elettorale che regola il voto amministrativo in Sicilia.
Si è partiti da una proposta che agisce sulla preferenza di genere, alternanza uomo-donna, ma c'è la volontà di cambiare anche altri aspetti della legge, a partire dallo sbarramento per entrare in consiglio che verrebbe ridotto dal 5% al 4%, e all'introduzione della doppia scheda, una per il nome del sindaco e una per il partito. Cambierebbero anche le norme sui rimborsi.
In particolare, la norma sui rimborsi approvata oggi in commissione, come spiegano i parlamentari del Pdl Vincenzo Vinciullo e Salvo Pogliese rimedia ad un'anomalia che, spesso, ha determinato abusi a danno delle Amministrazioni comunali che dovevano rimborsare gli emolumenti dei consiglieri ai datori di lavoro.
La nuova norma, in sintesi, prevede che: "i rimborsi sono dovuti esclusivamente ai dipendenti che risultano essere stati assunti in data antecedente all'avvenuta elezione. Il datore di lavoro dovrà allegare, alla prima richiesta di rimborso, le certificazioni attestanti la data di assunzione del consigliere elettò".
"Così - concludono Falcone e Vinciullo - si porrà finalmente la parola fine a tutti quegli abusi di quei soggetti che, dopo essere stati eletti, hanno instaurato rapporti lavorativi fittizi, costringendo le casse pubbliche a notevoli esborsi sino a costituire insopportabili degenerazioni".
Proposta PDL passa in commissione bilancio: rimborsi solo agli eletti che lavoravano prima del voto
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