Cronaca

La rapina era stata realizzata con particolare maestria e freddezza due anni fa presso l'agenzia del Monte dei Paschi ad Aspra, frazione di Bagheria: quale responsabile è stato arresatato nei giorni scorsi Vincenzo Madonia, di 36 anni, palermitano, pregiudicato.

Ne dà notizia il Giornale di Sicilia di oggi in un articolo di Luigi Ansaloni.

Ad incastrarlo nell'indagine condotta dalla Polizia, il combinato disposto tra le telecamere di video-sorveglianza e il sistema Biodigit, una particolare apaprecchiatura  che rileva le impronte digitali di chi entra negli istituti di credito, sistema particolarmente efficace quando sono i pregiudicati a lasciare le loro impronte.

Ed era appunto il 24 maggio del 2012 quando il Madonia, poco prima dell'orario di chiusura dell'Agenzia di Montepaschi di Aspra, entrò quando erano presenti ormai solo due impiegati dicendo di dover pagare una bolletta.

altMa subito dopo appalesò senza mezzi termini le sue intenzioni: insistette per avere aperta la cassaforte, cosa rivelatasi impossibile per il sistema di temporizzazione, ma purtuttavia riusci ad arraffare circa 18.000 euro dalla cassa di uno sportello.

Durante il tempo occorso per portare a termine la rapina, il malvivente con grande freddezza fece in modo che i due dipendenti congedassero con un pretesto dei clienti che nel frattempo erano entrati in agenzia.

Prima di allontanarsi il Madonia rinchiuse i due dipendenti in bagno per guadagnare minuti preziosi per la fuga.

A distanza di tempo sono stati gli agenti della sezione antirapina della Squadra Mobile di Palermo ad avere ricostruito nei dettagli le varie fasi della rapina, e quindi ad indentificare nel Madonia  il responsabile e ad arrestarlo.

 

 

 

Abbiamo intervistato Valerio Gruessner,  operatore turisticoideatore, insieme con Fabio Fortino laurendo in arichitettura, del progetto  Citymap, la guida turistica cartacea di Bagheria, che adesso si rinnova ed esce anche in una versione online bagheriamap.com

Valerio, come nasce l’idea del progetto CityMap e Bagheriamap?

Credo sia utile fare una prima considerazione: nel nostro comprensorio esiste già un flusso turistico, seppur di dimensioni ridotte rispetto alle potenzialità esistenti; lo dimostra il fatto che diverse realtà locali lavorano da numerosi anni in questo settore, vedi le strutture ricettive più grandi come il Domina Coral Bay e quelle più piccole come le numerose case vacanza e b&b distribuiti fra il litorale di Mongerbino, Santa Flavia e Bagheria. C’è poi una seconda considerazione importante: l’area di Bagheria ha la grande fortuna di possedere numerose attrazioni artistiche, culturali e naturali che meriterebbero molta più visibilità. Quello che manca è il senso di comunità. L’ambizione su cui stiamo investendo attraverso la mappa cartacea CityMap e quella online bagheriamap.com è la realizzazione di una rete che dia voce alle nostre eccellenze. Vogliamo accompagnare i potenziali turisti attraverso un percorso che li guidi verso i punti di maggior interesse ed i servizi di maggior qualità.

Che riscontro ha avuto il progetto della guida cartacea e quali altre iniziative di completamento state prevedendo?

Con la mappa cartacea CityMap abbiamo avuto un ottimo riscontro nel 2013. Siamo molto soddisfatti del risultato perché siamo stati in grado di monitorare in maniera accurata la distribuzione. Abbiamo infatti optato per una distribuzione su richiesta. Se sommiamo le copie consegnate agli hotel/b&b più grandi, stazioni ferroviarie e Aeroporti arriviamo a 7 mila copie, circa la metà della tiratura totale distribuita nel 2013. L’elemento che dà forza al nostro ottimismo sono gli apprezzamenti espressi da parte sia dei partner che fino ad ora ci hanno supportato che dei fruitori della mappa stessa. Per il 2014, oltre alla mappa in versione cartacea abbiamo sviluppato un sito internet fully responsive (in soldoni, un sito che funge anche da applicazione per dispositivi mobili) e dei pannelli con la mappa che verranno installati in diversi punti strategici della città. 

altaltA quali esigenze del turista può andare incontro CityMap? 

Per rispondere a questa domanda basta immedesimarsi nei panni del turista. Quando andiamo in vacanza, la prima cosa di cui ci forniamo è una mappa che ci permetta di scoprire l’area in cui soggiorniamo. Dopo questa prima fase, l’interesse si sposta verso l’ambiente che ci circonda. Qui entra veramente in gioco l’utilità del nostro progetto. La nostra idea è quella di fornire ai turisti un ventaglio ampio di opportunità per il loro soggiorno. Il nostro comprensorio è ricco di esperienze di altissima qualità, e il nostro obiettivo è di rendere più friendly un soggiorno in questa meravigliosa zona.

Quali zone geografiche sono comprese nella guida?

Il progetto di CityMap e di bagheriamap.com parte dalla considerazione che un serio processo di sviluppo turistico è possibile solo se si ragiona su un livello di comprensorio. Abbiamo infatti coinvolto le realtà più interessanti che ricadono nei comuni di Bagheria, Santa Flavia e Casteldaccia. Quest’anno abbiamo rafforzato questa prospettiva affidandoci ai vantaggi che solamente lo strumento di internet può offrire (qui infatti non esistono i limiti di spazio tipici della carta stampata). Dal nostro punto di vista l’elemento da cui partire deve essere il comprensorio di Bagheria, ma dobbiamo puntare ad intercettare quei viaggiatori ancora indecisi su dove trascorrere la propria vacanza in Sicilia. Per questo motivo stiamo coinvolgendo anche alcune realtà che offrono escursioni fuori porta (vedi gite giornaliere alle Isole Eolie) disposte a coprire, con i loro servizi, anche il nostro comprensorio.

altQuanti e quali sono le tipologie di punti d’interesse che vengono segnalate nella mappa?

Nella versione cartacea abbiamo optato per una segnalazione quasi totale di Ville, Palazzi e realtà artistico-culturali. Nella versione online abbiamo preferito invece fare una selezione indicando quelle realtà che ad oggi sono concretamente fruibili. In entrambe le versioni abbiamo anche inserito punti d’interesse naturalistici e mappato gli accessi al mare. Abbiamo poi coinvolto quelle realtà private che, a parere nostro, rientrano fra le esperienze più significative del nostro comprensorio. Ci fa enormemente piacere, ad esempio, avere fra i nostri partner Michelangelo Balistreri che, oltre a gestire una modernissima struttura di distribuzione di pesce azzurro, ha anche realizzato un museo del mare che non ha concorrenti in Sicilia. Ci sono poi i ragazzi del Bitta che hanno ridato ossigeno alla vita culturale della nostra comunità e poi i ragazzi che operano nel settore del turismo marittimo e sottomarino con le coinvolgenti attività di scuba diving alla Formica. Collaborano con noi anche alcune attivitá gastronomiche d’eccellenza, che negli ultimi anni hanno mostrato grande fantasia nell’interpretare in chiave moderna la nostra cultura culinaria. La cornice dei partner si chiude ovviamente con le strutture ricettive, attentamente selezionate in base alla qualità dei servizi offerti.

Quali sono, secondo la vostra esperienza, le vere chiavi del successo in campo turistico in un territorio come quello bagherese?

Siamo convinti che un impulso al settore turistico possa e debba partire da coloro che il territorio lo vivono quotidianamente. Bagheria ed il suo comprensorio non devono attendere i grandi investimenti stranieri. È sufficiente che i cittadini prendano coscienza delle ricchezze di cui la nostra terra dispone ed imparino ad amarla e promuoverla adeguatamente. Il mare, il clima, la storia, la cultura e la tradizione gastronomica sono già delle ricette sufficienti per avviare un percorso di sviluppo turistico. Il progetto che abbiamo messo in campo nasce dal basso e ha l’ambizione di stimolare la coscienza sul potenziale inespresso di cui disponiamo. Il nostro è un piccolo tassello di un ampio mosaico che speriamo tanti altri abbiano voglia di arricchire con i loro contributi.

Ultimissima domanda: tempi di attuazione di tutto ciò?

La versione beta di bagheriamap.com è già online. Le mappe cartacee andranno in stampa fine della prossima settimana, giusto il tempo di chiudere gli ultimi accordi con i nuovi partner. 

Per maggiori informazioni Valerio Gruessner email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per i genitori valeva appena 2 mila euro, per la nuova famiglia, che nel 2008 l'aveva comprata in Kosovo, meritava solo di essere trattata come una schiava, costretta a fare le pulizie, presa a colpi di mazza, a calci, pugni e ripetutamente violentata dal fratellastro e dal patrigno, che le legavano mani e piedi. 

L'anno di inferno trascorso in una casa di Bagheria è stato rivissuto dalla vittima, che adesso ha 18 anni, nel suo racconto alla corte d'assise che processa la coppia che l'ha comprata, di etnia rom, per riduzione in schiavitù. L'uomo è accusato anche di violenza sessuale.

Questa mattina il pm Caterina Malagoli ha chiesto la condanna a 15 anni dell'uomo, Kamberi Sedat, e 12 della donna, Roberta Gashani: entrambi in udienza hanno negato di avere tenuto prigioniera la ragazza in casa e di averla maltrattata e violentata. Anche gli abusi del "fratellastro" (processato dal tribunale dei minori) sarebbero da considerare, secondo i coniugi, dei normali rapporti tra fidanzati.

Raccapricciante il racconto della ragazzina che quando fu venduta dai suoi veri genitori in Kosovo, aveva appena 13 anni. Le difficoltà economiche, assieme alla malattia del fratellino, avrebbero costretto la famiglia a questo gesto.

Poi la vittima ha viaggiato in auto fino a Bologna, per raggiungere Palermo in treno. A luglio del 2009, dopo oltre un anno di sevizie, la ragazzina è riuscita a fuggire, per rifugiarsi da una donna bagherese che l'ha portata dai carabinieri per la denuncia. Dopo le paure iniziali, la vittima, che adesso vive in comunità, ha raccontato tutto ai militari, ma alcuni buchi delle indagini hanno rallentato l'iter giudiziario.

Il gip, dovendo decidere sulla custodia cautelare del rom, ha rigettato pure l'ipotesi di riduzione in schiavitù disponendo i domiciliari per maltrattamenti sulla minore, assistita in giudizio dall'avvocato Monica Genovese.

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Proprio così: nessuna riduzione della dotazione idrica a monte, nessuna tubazione guasta, nulla di nulla. Mancava solo la benzina ed i tre mezzi ( prima erano nove) che in atto vengono utilizzate dai dipendenti APS per tutti i compiti di istituto, dai nuovi allacciamenti alle disdette, e soprattutto per l'esecuzione delle manovre per alimentare i vari quartieri di Bagheria, erano semplicmente rimasti con i serbatoi vuoti.

Da giorni dagli uffici dell'A.P.S., i cui dipendenti, sia detto per inciso, da quattro mesi non ricevono lo stipendio, era partito l'allarme verso l'unità di crisi dell'ATO idrico Palermo 1: ' Abbiamo esaurito i buoni benzina ed il titolare del distributore non ha nessuna intenzione di anticipare ancora carburante; una crisi annuciata quindi.

Le auto 'tirano' sino al lunedì di questa settimana, dopo di chè si ferma tutto, le 'saracinesche'  rimangono ferme con il risultato che mezza città continua ad avere il regolare flusso idrico e l'altra metà rimane a secco.

A Santa Flavia invece, dove il sindaco ha messo a disposizione la propria auto con autista che quotidianamente andava a prelevare gli operai a Bagheria, li portava all'acquedotto  quindi in giro per il paese a 'manovrare le saracinesche',  riportandoli alla fine del turno a Bagheria, non c'è stato alcun disagio.

Adesso la situazione si è sbloccata, sono tornati i buoni carburante ma ci vorrà una settimana per ripianare la corretta distribuzione.

Una buona notizia però nel fosco e incerto panorama del dopo-APS c'è: proprio stasera Onda Energia, l'azienda romana che aveva vinto l'assegnazione del servizio per i comuni dell'ATO Palermo 1,  ha presentato una proposta che dovrebbe servire a sbloccare la situazione.

Ha acquistato per una cifra simbolica, 10.000 euro, la fallita A.P.S. e si è detta disposta a fare ripartire il servizio assorbendo anche la forza lavoro, dopo avere però ottenuto un incremento del 9% del prezzo di vendita dell'acqua all'utenza, uno sconto del 10% sugli acquisti di acqua da Amap e Sicilacque, e una serie di concessioni sul terreno del rapporti di lavoro con i dipendenti.

Intanto il commissario alla Provincia Domenico Tucci ha rinviato di un mese, dal 5 giugno al 5 luglio, la consegna delle reti per dare tempo ad Onda Energia di capire meglio la situazione.

Pare insomma che il temuto blocco non ci sarà, ma nel periodo di transizione ci saranno comunque da attendersi e per giunta in piena estate disagi seri

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