Cronaca

E' accaduto intorno alle 13 di ieri a Bagheria, in via F. B. Mazzarella, subito dopo lo scippo che due malviventi avevano perpetrato ad Aspra ai danni di un altro pensionato.

E' probabile che gli autori del colpo siano gli stessi, in quanto che la descrizione fatta dalle due vittime in larga aprte coincide: due uomini di età intorno ai 25 anni, coproratura robusta, altezza media, abbigliamento scuro.

Ma anche la tecnica utilizzata è la stessa: la vittima è stata 'puntata' all'Ufficio Postale centrale di Bagheria subito dopo aver prelevato la pensione, seguito sino a ridosso della propria abitazione, quindi azione fulminea con uno dei due malviventi che infilando la mano nella tasca dei pantaloni del malcapitato gli ha sottratto l'intero importo della pensione appena incassata, fuggendo subito dopo con uno scooter.

L'uomo, D.M. di 72 anni ha presentato denuncia alla Polizia.

Ancora un pensionato, M.G. di 71 anni, sotto il tiro dei malviventi e che viene letteralmente spogliato della pensione, circa 1.100 euro, che aveva appena ritirato ad Aspra presso il locale Ufficio postale.

L'uomo dopo avere prelevato la pensione si era spostato presso la propria abitazione in via Fiume d'Italia: nello stesso momento in cui stava per entrare in casa è stato avvicinato da due giovani a volto scoperto, che evidentemente lo avevano seguito e che con il pretesto di chiedergli delle informazioni lo hanno costretto a consegnare la somma appena ritirata, fuggendo subito dopo.

In questo periodo purtroppo episodi criminosi  del genere diventano più frequenti, per cui viene consigliato, nei limiti del possibile, di mettere in atto tutta una serie di precauzioni che possono servire a dissuadere i ladri dall'entrare in azione.

Restare in spazi frequentati e visibili, preferibilmente in compagnia di qualche conoscente o familiare, evitare borse e tracolle in spalla ed essere accorti anche a chi si ha nelle vicinanze quando si preleva denaro contante.

Comprendiamo bene che queste norme sono talvolta difficili da mettere in pratica, ma sono l'unico vero antidoto ai rapinatori di strada.

Nelle giornate del 28-29 e 30 novembre nel corso di una serie di servizi mirati alla prevenzione del crimine e al controllo del territorio, gli uomini del locale Commissariato con l'ausilio del Nucleo di prevenzione del crimine di Palermo, di una unità cinofila e della Polizia stradale, hanno proceduto a due arresti in esecuzione di sentenze passate in giudicato.

Su  ordine di carcerazione del Tribunale di Bologna, le manette sono scattate per Romano Maria di 64 anni, che deve scontare una pena definitiva ad 11 mesi per ricettazione, e per  Capra Gianluca di 29 anni, che deve scontare sei mesi, anche lui per ricettazione; ordinanza di carcerazione emessa dalla Corte di appello di Palermo.

Nel corso della stessa operazione sono state identificate oltre un centinaio di persone, elevate una decina di contravvenzioni per violazione delle norme del Codice stradale, quattro autovetture sono state poste sotto sequestro per la mancanza dell'assicurazione, ed un uomo F.E. di 45 anni è stato deferito al Tribunale per guida senza patente.

Tra prescrizioni e assoluzioni la sentenza che condannò gli ex vertici dell'Amia, la municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo, per falso in bilancio e false comunicazioni sociali, in appello è stata totalmente ribaltata.

Oltre che per Orazio Colimberti, ex direttore generale dell'azienda, è intervenuta la prescrizione anche per l'ex senatore Udc e presidente dell'azienda Vincenzo Galioto, per l'altro bagherese Angelo Canzoneri, per Francesco Arcudi e Paola Barbasso Gattuso.

In primo grado sia Galioto che Colimberti erano stati condannati a due anni e sei mesi, mentre Canzoneri e Arcudi erano stati condannati a un anno.

Sono stati assolti perchè il fatto non costituisce reato, invece, i membri del collegio sindacale Gaetano Mendola, Antonino Giuffrè e il bagherese Vincenzo Gargano, difeso dall'avvocato Salvo Priola, mentre è stata annullata per difetto di notifica la condanna dell'altro componente dell'organo Giuseppe Costanza.

La mancata presentazione della querela da parte dell'ex sindaco di Palermo Diego Cammarata, rappresentante del Comune di Palermo, socio unico dell'Amia e soggetto danneggiato dai reati, ha fatto sì che la procura abbia potuto contestare solo l'ipotesi di falso in bilancio prevista come contravvenzione e non quella che il codice disciplina come delitto.

Ciò ha comportato tempi di prescrizione più brevi.

Ma la Procura non demorde perchè, dopo l'archiviazione di fatto dei reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali, si prepara a contestare agli stessi vertici dell'AMIA il ben più pesante reato di bancarotta fraudolenta.

 


 

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