Si è finalmente risolta la vicenda di un cane cui dei mascalzoni avevano infilato al collo un tubo corrugato che gli impediva la libertà di movimento e che aveva suscitato grande indignazione nell'opinione pubblica e non solo locale.
L'azione indegna di qualche farabutto era stata rilanciata dai siti e dalle tv nazionali in tutto il paese. In un primo momento vigili e carabinieri per l'impossibilità di bloccarlo non erano riusciti a provvedere a liberarlo.
Ieri sera il cane era stato avvistato sulla S.S. 113 in vicinanza della Renault, erano intervenuti i volontari dell'ASVA e vigili, tant'è che si era diffusa sul web la voce che il cane fosse stato liberato, ma in realtà ancora una volta il cane era riuscito ad allontanarsi.
Questa mattina intorno alle 9.30 il cane è stato individuato in via Federico II davanti alla Zooagricola, mentre era acquattato tra le piante esposte davanti il negozio.
Sono subito intervenuti Giuseppe Pecoraro dell'ASVA, il veterinario dell'ASL, dottor Ninni Pecoraino e il comandante dei Vigili Urbani, Costantino Di Salvo.
In qualche modo, facendo ricorso alla loro esperienza, sono riusciti a bloccare il cane a mettergli del nastro adesivo intorno al muso, perchè il cane ringhiava ed era terrorizzato, e nel giro di qualche minuto lo hanno liberato del tubo.
Il cane poi è stato messo in una gabbia, quindi in un furgone e condotto presso la sezione veterinaria dell'ASL di Bagheria.
A parte il terrore che manifesta ringhiando e cercando di mordere chiunque tenti di avvicinarlo, le condizioni generali dell'animale sono buone; è una femmina non dotata di microchip.
A Bagheria a sistemare il microchip provvederà il dottore Pecoraino,e subito dopo il cane verrà condotto a Palermo presso l'ambulatorio veterinario del dottor Paolo Seminara che è convenzionato con l'ASVA, dove verrà sterilizzato.
Si porrà il problema del destino di questo sventurato animale, che sembra però segnato, e cioè rimetterlo in strada.
Ed è per questo che l'ASVA e il dottore Pecoraino lanciano un appello ai cittadini che tanta sensibilità e partecipazione hanno manifestato per questa vicenda che ha mostrato il volto odioso di certa umanità: qualcuno adotti questo cane!
Non vogliamo far piangere nessuno, ma ci piacerebbe che dopo quello che ha dovuto passare possa continuare una esistenza meno precaria.