Cronaca

I Carabinieri del NAS di Palermo, proseguendo gli accertamenti conseguenti il recente sequestro di carni ovine destinate ad essere vendute da ambulanti abusivi come “stigghiole” e malamente congelate dal titolare di un macello, hanno individuato un deposito all’ingrosso di cui è titolare lo stesso soggetto.

In tale struttura i militari hanno sequestrato 900 kg di carni, congelate all’interno di una cella frigo non idonea allo scopo, che presentavano estese bruciature “da freddo” ed una copiosa presenza di ghiaccio, conseguenze della rottura dei sacchetti (peraltro non “per alimenti”) impiegati per il loro stoccaggio.

Tra le carni sottratte alla distribuzione commerciale (bovine, suine, pollame ed ovine) vi sono anche frattaglie di ovino, anche queste destinate ad essere arrostite e vendute presso bancarelle improvvisate del palermitano come “stigghiole”.

I titolari dei 2 stabilimenti sono stati denunciati per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. I prodotti sequestrati, del valore di diverse decine di migliaia di euro, verranno distrutti.
 

Intorno alle ore 9 di stamane in via Passo del carretto nei pressi del bar DI.VA nel corso di normali controlli gli uomini del Commissariato di P.S. di Bagheria ha tratto in arresto un uomo, Daniele Palumbo di 37 anni, rappresentante di commercio abitante a Bagheria in via Tolomeo.

altAd una attenta  ispezione della vettura, una Fiat punto,  è saltato fuori un panetto di hashish di 150 grammi,  presumibilmentete destinato a rifornire la "piazza bagherese", durante i fine settimana; l'uomo che non ha precedenti specifici per droga ha invece un vecchio precedente per rapina e porto illegale di armi.

Il Palumbo nella stessa mattinata di oggi è stato tradotto nelle carceri dell'Ucciardone.

Sempre più di frequente accade alle forze dell'ordine di "incrociare" nel nostro territorio delle persone che pur svolgendo una normale attività lavorativa, si prestano a realizzare guadagni illeciti rifornendo il mercato dello spaccio delle droge diffuse soprattutto tra i giovani.

La polizia infatti osserva nell'ultimo periodo quella che si potrebbe definire una mutazione del mercato dello spaccio: insospettabili con una regolare attività di lavoro che si riforniscono da "grossisti" della città e nel fine settimana si trasformano in puscher, o anche rifornimenti di "gruppo" da parte dei consumatori, soprattutto più giovani.

La vigilanza delle forze dell'ordine è massima soprattutto la sera dei giorni prefestivi e nelle scuole durante il break mattutino o l'entrata e l'uscita

Nell’ambito dell’operazione denominata “Ghost Repairs” i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, a seguito delle numerose segnalazioni di singoli cittadini pervenute al numero di Pubblica utilità “117” del Comando Provinciale del Corpo del capoluogo siciliano, hanno sviluppato nelle ultime settimane un vasto piano di contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale e connessa evasione fiscale nel settore delle “officine meccaniche”.

I finanzieri hanno preliminarmente avviato un’approfondita analisi del fenomeno che nella città di Palermo è risultato essere ampiamente diffuso, pervenendo ad una lista di nominativi nei cui confronti esistevano gravi indizi in ordine all’esercizio abusivo dell’attività di officina meccanica.

Considerati gli effetti profondamente dannosi per la libera concorrenza sul mercato in pregiudizio degli operatori autorizzati del settore, ma anche quelli correlati alla sicurezza stradale per i pericoli che oggettivamente possono derivare da prestazioni di riparazione e manutenzione su autovetture rese da officine sprovviste di qualsivoglia certificazione ed autorizzazione, i finanzieri hanno quindi sottoposto a controllo i nominativi oggetto della preliminare “mappatura” rilevando ben 13 posizioni assolutamente irregolari.

Questi ultimi, infatti, sono risultati completamente “abusivi” in quanto, sebbene in attività, risultavano sprovvisti oltre che, in alcun i casi, della partita IVA, della iscrizione alla Camera di Commercio di cui alla Legge n. 122 del 1992 a salvaguardia della sicurezza degli utenti, subordinata anche al riscontro dei requisiti posti a garanzia della professionalità dell’operatore.

Nel corso delle attività sono state quindi sottoposte a sequestro tutte le attrezzature in uso alle officine abusive e consistenti in 4 forni da carrozziere, 9 compressori aria, 7 saldatrici a filo continuo, 8 sollevatori elettrici per auto, 2 sollevatori per moto, 6 banconi in ferro con morsa, nonché numerosissime serie di chiavi, pinze, tenaglie e cacciaviti e altra strumentazione di vario genere.

Contestualmente sono state irrogate le previste sanzioni amministrative che, complessivamente, ammontano da un minimo di € 67.139,41 ad un massimo di € 201.418,23.

Le attività di controllo hanno altresì permesso di constatare come 11 dei 13 destinatari dei controlli fossero anche soggetti completamente sconosciuti al Fisco e quindi evasori totali, non avendo mai presentato le prescritte dichiarazioni fiscali ovvero perché sprovvisti di partita IVA.

Nella contestualità degli interventi sono state altresì verbalizzate altre specifiche sanzioni per l’omessa installazione del misuratore fiscale.

Le Fiamme Gialle hanno quindi avviato gli accertamenti finalizzati a ricostruire il giro di affari degli esercizi abusivi per determinare i guadagni ottenuti con l’attività irregolare e le imposte sottratte alle casse erariali.

Ufficio Stampa della Guardia di Finanza
 

La volante della Polizia è intervenuta poco dopo la mezzanotte di ieri per una chiamata anonima che segnalava la presenza su un marciapiedi di via Lo Galbo, una piccola strada nel rione Puntaguglia alle spalle della villetta Cutò, di apparecchiature informatiche. 

Gli uomini dela volante hanno scoperto che erano sistemati sul marciapiedi della viuzza 6 computer, 5 tastiere e 5 schermi, oltre a mouse e stampanti con relativi cavi.

Nell'emergenza del ritrovamento nella zona non è stato ritrovato nessuna persona nè alcun elemento utile che potesse far risalire ai responsabili del fatto: solo stamattina la Polizia scientifica ha potuto accertare che le attrezzature informatiche erano state asportate dall'IPS "Salvo D'Acquisto" di via Consolare.

Gli ignoti erano entrati attraverso un ingresso che dà su piazza Stazione ed avevano raggiunto l'aula informatica e forzando i lucchetti avevavano asportato il materiale.

La cosa che è risultata  strana e poco comprensibile è il fatto che anzichè caricare su qualche mezzo le apparecchiature rubate, i ladri abbiano scelto la strada più complicata andando a depositare i computer e tutto il resto in via Lo Galbo a qualche centinaio di metri di distanza.

L'ipotesi più fondata è che gli aspiranti ladri siano stati in qualche modo disturbati da qualcosa o qualcuno che li ha costretti a cambiare programma.

Oggi dopo la formale denuncia da parte dei dirigenti dell'Istituto tutto il materiale sarà riconsegnato alla scuola.

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