Il pentito Carbone: 'Gli Scaduto volevano uccidere anche Flamia e Modica'

Il pentito Carbone: 'Gli Scaduto volevano uccidere anche Flamia e Modica'

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Continua sui giornali la pubblicazione delle intercettazioni che hanno portato agli arresti dell'operazione 'Argo', e di stralci della confessione di Giuseppe Carbone, che ha ricostruito con dovizia di dettagli le varie fasi che portarono alla eliminazione dei due ispano canadesi Pimentel e Fernadez. 

Oggi il Giornale di Sicilia riporta ancora una serie di notizie che fanno parte delle dichiarazioni di Carbone, e che potrebbero fare risalire alle  motivazioni che lo hanno spinto assieme agli Scaduto ad uccidere i due trafficanti da poco insediatisi a Bagheria.

Carbone parla della guerra in atto esistente in Canada tra Rizzuto ed un altro mafioso compare di Ramon; è dal Canada  quindi che è partito l'ordine di uccidere Fernandez, ma l'obiettivo criminale andava a coincidere con gli interessi degli Scaduto che pare volessero scalare a colpi di pistola il vertice mafioso del mandamento eliminando anche Roberto Flamia, che con lo spagnolo aveva cementato un rapporto di amicizia.

Ma assieme a Flamia nel mirino c'era anche Michele Modica, anche lui con dei trascorsi canadesi, quando avrebbe finito di scontare la pena in carcere comminatagli per aver fatto parte del commando che nel luglio del 2008 assieme ad uno dei fratelli di Carbone, Andrea Fortunato, e ad altri due progettava di uccidere Pietro Lo Iacono.

Michele Modica, che in Canada era stato in contrasto con tale Peter Scarcella, era sfuggito in quel paese ad un agguato, in cui però era rimasta ferita e paralizzata una ragazza.

Un contesto di rapporti congtroversi tra cosa nostra canadese e  cosa nostra locale che stava per aprire una pagina sanguinosa nella storia di Bagheria e del territorio.

Carbone non lesina particolari sulla eliminazione dei due trafficanti canadesi: subito dopo l'omicidio ed essersi sbarazzati dei corpi e degli abiti imbrattati di sangue, si rivedono Carbone e gli Scaduto, per eliminare dalla casa di Fernandez, che abitava  in via Tornatore a Bagheria, alcune foto compromettenti che avrebbero potuto aiutare gli investigatori nella ricostruzione della personalità e delle frequentazioni dei due ispano-canadesi giustiziati.

Quelle foto, specifica Carbone, li ho messe in un borsone scuro che venne bruciato tra Bagheria e Casteldaccia, mentre un orologio di marca Guess, chiarisce meticoloso Carbone lo consegnai a Salvatore Scaduto.

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