Il palazzo dove ha sede il TAR di Palermo, l'emittente televisiva TRM, due concesionarie di auto, ville, appartamenti e società immobiliari, insomma un sequestro da capogiro per la famiglia Rappa.
La Direzione distrettuale antimafia ha posto i sigilli a beni il cui valore, complessivamente, si aggira intorno agli 800 milioni di euro.
Il provvedimento colpisce gli eredi di Vincenzo Rappa, Vincenzo e Gabriele, nonostante non siano stati coinvolti a nessun titolo in indagini per mafia o di altro genere.
Secondo gli inquirenti nell'impero creato dalla famiglia Rappa potrebbero essere confluiti soldi provenienti dalle attività illecite del nonno, deceduto cinque anni fa dopo una condanna ad otto anni (poi ridotta a quattro).
Ma da quel processo ne uscì pulito il figlio Filippo, padre dei due giovani imprenditori. L'ordine è arrivato dai giudici della sezione misure di prevenzione, che si sono appellati alla normativa vigente del codice antimafia che dal 2011 consente, nel caso in cui sia morto un indiziato di mafia, di procedere al sequestro dei beni anche nei confronti degli eredi entro un periodo di cinque anni.
I due giovani imprenditori si erano lanciati in diversi settori dell'imprenditoria, fatturando cifre consistenti e dando lavoro a circa un centinaio di dipendenti, tra concessionarie pubblicitarie, l'emittente Trm, le concessionarie New Sport Car di Isola delle Femmine ed un'altra di Catania.
Sotto sequestro anche il palazzo del Tar di via Butera, che pare possa essere stato acquistato con soldi provenienti dalla malavita organizzata, nonché alcune palazzine liberty del centro ed alcune ville tra Mondello e l'Addaura.
Bloccate inoltre alcune società immobiliari che fanno capo ad una holding milanese.
I beni sotto sequestro sono stati affidati all'amministratore giudiziario Walter Virga.
Sequestro da 800 milioni alla famiglia Rappa: ci sono anche il palazzo sede del TAR e TRM
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