Le sconvolgenti frasi di derisione e offesa di Silvana Saguto, vestale antimafia, contro la famiglia Borsellino

Le sconvolgenti frasi di derisione e offesa di Silvana Saguto, vestale antimafia, contro la famiglia Borsellino

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Sono frasi rivoltanti che stanno provocando un vero e proprio choc nell'opinione pubblica quelle pronunciate dalla 'vestale' antimafia Silvana Saguto, che anni fa abbiamo incontrato a Bagheria quale relatrice durante un convegno sui beni sottratti alla mafia  presso la Clinica S.Teresa confiscata a Michele Aiello, l'ex tycoon della sanità siciliana. 

Secondo quanto riporta il quotidiano 'La Repubblica', in un articolo di Salvo Palazzolo, il 19 luglio scorso, il giudice antimafia Silvana Saguto è la madrina della manifestazione "Le vele della legalità", iniziativa partita proprio da Aspra ad opera di Michelangelo Balistreri che con le sardare asprensi raggiunge il porto di Palermo; ed è in questa occasione che pronuncia parole accorate per ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta.

Ma appena torna nella sua auto blindata - scrive Palazzolo - telefona a un'amica e sputa parole di derisione contro i figli di Borsellino. Ce l'ha soprattutto con Manfredi, che il giorno prima ha abbracciato fra le lacrime il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al palazzo di giustizia di Palermo. Un abbraccio che ha commosso l'Italia.

Ma non il giudice antimafia Silvana Saguto, che sbotta: "Poi, Manfredi Borsellino, che si commuove, ma perché minchia ti commuovi a 43 anni per un padre che ti è morto 23 anni fa? Che figura fai". E insiste: "Ma che... dov'è uno... le palle ci vogliono. Parlava di sua sorella e si commuoveva, ma vaffanculo".

Eccole, le parole terribili che pronunciava uno dei giudici simbolo di Palermo, che ha sequestrato beni per milioni di euro e oggi è indagata dalla procura di Caltanissetta per aver costruito un sistema di raccomandazioni e favori attorno alla gestione dei patrimoni sottratti ai boss. Il giorno dell'anniversario della strage di via d'Amelio, Silvana Saguto era infastidita perché aveva aspettato due ore sotto il sole l'arrivo delle barche della legalità al porticciolo di Ficarazzi, piccolo centro alle porte di Palermo.

Ed era un fiume in piena contro la famiglia Borsellino. Tutte le sue parole sono rimaste impresse nelle intercettazioni fatte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Palermo. Alla sorella Lucia, Silvana Saguto riservava altri insulti: "È cretina precisa".

Una nostra riflessione personale a margine.

Quelle pronunciate sono frasi agghiaccianti che danno la misura di quanta strada debba essere percorsa in Sicilia per combattere la mafia forse più pericolosa che non è solo quella dei colletti bianchi, ma anche quella delle toghe complici, come accadde negli anni '60.

Attorno alla Saguto, che malgrado tutto continua ad indossare la toga, si era consolidato un sistema che regge ancora e che nessuno sembra avere a tutt'oggi  il coraggio di volere smantellare per quel verminaio che ne potrebbe venire fuori.

Ma se la lotta contro la mafia deve ripartire da nuove basi è necessario che le vergogne vengano rimosse senza pietà e senza pensare alla ragion di stato.

 

 

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