Sgominata una banda che trafficava cocaina: ci sono pure due bagheresi

Sgominata una banda che trafficava cocaina: ci sono pure due bagheresi

cronaca
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Un traffico internazionale di cocaina proveniente dalla Colombia e importata in Italia attraverso la Spagna è stato smantellato dalla polizia.

Spiccate 12 ordinanze di custodia cautelare che sono state eseguite all'alba a Palermo, Trapani, Napoli e Bari.

Per indicare la droga gli arrestati parlavano di "cassette di pesce". L'operazione dal nome in codice "lampara" è stata coordinata dal sostituto procuratore di Palermo, Maria Teresa Principato. Nell'indagine è coinvolto anche Paolo Liga, nipote di Giuseppe Scaduto, accusato di essere il "reggente" della famiglia mafiosa di Bagheria,e da poco condannato a quattordici anni di carcere per avere tentato di ricostituire la cupola mafiosa provinciale. L'altro residente a Bagheria è Pietro Paolo Audia.

In Spagna, secondo gli investigatori, a gestire il traffico di stupefacenti era Paolo Lumia.

La droga era destinata a rifornire le "piazze" di Palermo e Trapani.

Le indagini sono durate quasi due anni e sono state condotte anche da una imponente mole di intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Nell'ambito dell'operazione che ha portato appunto all'arresto di 12 persone per traffico di droga, nell'intero 2009 erano stati effettuati tre sequestri di cocaina: 2 kg a Porticello in una Fiat 126 il 21 febbraio, 3 kg a Palermo l'8 giugno e 6 kg a Bari il 12 giugno.

Gli indagati sono stati scoperti anche dalle intercettazioni delle loro conversazioni con il telefonino.

C'era il titolare di una rivendita di pesce all'ingrosso di Porticello, Giuseppe Lo Coco, detto "giò giò", già pregiudicato per spaccio, a capo dell'organizzazione per lo spaccio di droga. Per indicare i quantitativi di droga nelle conversazioni intercettate dagli investigatori si parlava di "cassette di pesce".

Lo Coco, molto noto nella borgata marinara di Porticello, faceva il doppio gioco cercando di raggirare gli investigatori: chiamava le forze dell'ordine fingendosi confidente e indicando i luoghi per ritrovare alcune partite did droga, nel tentativo di "masherare" l'arrivo   dalla Colombia, attraverso la Spagna, quantitativi ben più sostanziosi di stupefacente In Sicilia arrivavano una decina di chili di cocaina al mese per un giro d'affari da trentamila euro al giorno. "Le intercettazioni, soprattutto quelle telefoniche - ha spiegato il procuratore aggiunto di Palermo, Maria Teresa Principato - sono state fondamentali per portare a termine questa operazione".

Oltre a Paolo Liga, altri due degli arrestati, Giuseppe Torregrossa e Daniele Lauria, avrebbero contatti con la famiglia mafiosa di Palermo centro "anche se - puntualizza Principato - non si può dire che Cosa nostra finanziasse il traffico".

Cosa nostra però entrava in queste operazioni in altri modi. Per esempio, Liga fa pesare la sua parentela mafiosa per non essere allonatanato dall'organizzazione e dal business.

In manette sono finiti: LUCIO ANNUNZIATA, 36 anni, PASQUALE ANNUNZIATA, 45 anni, PIETRO PAOLO AUDIA, 43 anni, MASSIMILIANO CRINI, 40 anni, FRANCESCO DADO, 44 anni, MICHELE FIORE, 34 anni, DANIELE LAURIA, 39 anni, GIUSEPPE LO COCO, 43 anni, PAOLO LIGA, 43 anni, PAOLO LUMIA, 43 anni, GIUSEPPE SCALIA, 53 anni e GIUSEPPE TORREGROSSA, 33 anni

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