Un veglione di Capodanno a Palazzo Aragona Cutò ?

Un veglione di Capodanno a Palazzo Aragona Cutò ?

cronaca
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Gira  la notizia che la notte di Capodanno si svolgerà una "festa" a Palazzo Aragona Cutò. Abbiamo fatto delle verifiche ed è venuto fuori

che c'è una richiesta di un organizzatore per la realizzazione di qualcosa del genere, richiesta molto caldeggiata dal sindaco Vincenzo Lo Meo.

Allora prima che si consumi il malfatto vogliamo dire, preventivamente e pubblicamente, i motivi per cui  riteniamo sbagliato aderire ad una simile richiesta.

In primis le norme che regolano l'uso dei saloni di Palazzo Aragona Cutò non prevedono questo tipo di "eventi": prevedono, mostre, convegni, concerti, recite e quant'altro, ma non feste, party e affini.

In secundis non esistono che noi si sappia le autorizzazioni e i nulla osta specifici che abilitino una villa settecentesca quale Palazzo Cutò a tale uso.

Ed infine, non si comprende bene perchè l'amministrazione debba mettere un proprio locale di pregio, il proprio personale la notte di Capodanno, per ospitare una manifestazione organizzata da privati a scopo di lucro, che preveda musica, balli, danze, alcool con tutto il corteo di "effetti collaterali".

Per inciso va detto, che i regolamenti prevedono per l'uso della "sala del pianoforte" del Palazzo un obolo di 50 (cinquanta euro), ma anche se la somma fosse più cospicua la proposta non potrebbe comunque  essere accolta.

Una considerazione: se il sindaco e la sua amministrazione pensano che questa sia una delle centinaia di proposte  e di idee che vengono dalla "società civile", che debbano essere realizzate è bene che si comincino a dare una regolata.

Come dicevamo qualche giorno fa, tutta l'inventiva e la fantasia di cui parlano il sindaco e qualche assessore, deve essere disciplinata  all'interno di regole certe e che valgano per tutti: perchè ad un tizio la notte di Capodanno sì, e ad un altro la festa di San Valentino, o il matrimonio o il concerto rock no?

Chi sarà a deciderlo se non c'è un regolamento?

Allora il sindaco ritorni saggiamente sui suoi passi, perchè questa storia, "mutatis mutandis", ci fa pensare a quel matrimonio abusivo a Villa Cattolica, patrocinato e autorizzato al tempo dal sindaco Biagio Sciortino, che in quella vicenda cominciò a perderci un pò di penne.

 

 

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