Cosa succede al Mercato ittico di Porticello?

Cosa succede al Mercato ittico di Porticello?

cronaca
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Ci fu un periodo tra gli anni 80-90 che il mercato ittico di Porticello fu il più importante mercato ittico della costa tirrenica della Sicilia, più importante anche di quello di Palermo.

Per avere un’idea di quello che è accaduto in questi ultimi 15 anni basta pensare che il fatturato legato alla commercializzazione del pesce fresco che passava attraverso il mercato, era nel 1996 di oltre 12 miliardi delle vecchie lire, mentre nel 2011 a stento ha raggiunto il milione e mezzo di euro.

E’ vero in conseguenza delle restrizioni introdotte dalle normative comunitarie in tema di pesca e con il conseguente calo del numero di natanti a Porticello, ridottisi negli ultimi quindici anni da oltre 400 a circa 270, la quantità di pesce fresco che passa attraverso il mercato è oggettivamente diminuita.

A determinare il crollo dei volumi di prodotto scambiato ha pesato anche la chiusura, per lavori di ristrutturazione del mercato protrattasi per oltre sette anni, e dalla riapertura avvenuta a fine 2004 restano ancora presenti molte anomalìe, non ultima l’assenza di un presidio veterinario stabile, quella di uno sportello bancario, essendo andato via da tempo l’allora Banco di Sicilia, e l’assenza della Commissione mercatale.

Oggi il mercato viene gestito e diretto dal comune tramite il direttore Sergio Graziano, ed al comune compete la gestione  e la manutenzione: gli stand sulla carta disponibili sono 13 di cui undici affidati a privati, ma di fatto sono una mezza dozzina quelli operanti mentre due sono riservati agli armatori locali che possono vendere direttamente il prodotto appena pescato.

Ma non tutto il pesce che viene pescato dai natanti di Porticello o anche quello proveniente dalle marinerie di Porto Empedocle, Sciacca, Mazara e Porto Palo passa attraverso il mercato, perché una buona parte viene venduto “fuori mercato”.

Periodicamente i due soggetti giuridicamente preposti ai controlli sul mercato ittico, e cioè la Circoscrizione marittima di Porticello e i Carabinieri, fanno dei “blitz” per riportare l’ordine, ma dopo qualche settimana tutto torna come prima.

I pescatori lamentano infatti controlli eccessivamente fiscali sul loro operato e controlli “soft” sul mercato.

Ma non è solo il problema dell’evasione che preoccupa ultimamente, perché fatto sta che nell’ultimo anno alle solite e ricorrenti notizie su inchieste e indagini in corso, si sono verificati dei fenomeni gravi che allarmano perché fanno intendere che nell’ambiente che gravita attorno al mercato, rigattieri, grossisti, commercianti, standisti, acquirenti a vario titolo, trasportatori ecc...si sono rotti degli equilibri e si sta svolgendo una lotta sorda di cui però le forze investigative non riescono almeno sinora a coglierne sino in fondo le motivazioni.

Diversi furti di attrezzature da pesca su barche ormeggiate e le recenti rapine ai danni di un grossista e di un commerciante di pesce, non sembrano potere essere inquadrate all'interno delle dinamiche del mercato ittico.

Vengono considerate fenomeni di comune criminalità, mentre sono due in realtà le questioni che allarmano gli inquirenti: un episodio oscuro che si sarebbe verificato la scorsa estate, allorchè una delle telecamere di sorveglianza sul piazzale antistante il mercato è stata resa inservibile ( si pensa a colpi di fucile), ma soprattutto la sequenza di oltre mezza dozzina di furgoni e di camion frigoriferi oltre che di auto, dati alle fiamme in meno di un anno in maniera dolosa.

Le ipotesi che si fanno sono tante e si indaga, come si dice in questi casi, a 360°, per cui sono tante le ipotesi:

-il tentativo “esterno” di imporre il pizzo agli operatori del mercato o ai grossi commercianti?
-oppure questioni interne agli operatori del mercato a vario titolo legati agli stand o ai trasporti ?
 - o ancora problemi di concorrenza tra grossisti?
Sinora si brancola nel buio.

Qualunque siano le reali motivazioni di queste preoccupanti tensioni, il problema della regolamentazione del mercato, sarà una delle questioni più spinose e delicate con cui dovrà fare i conti il prossimo sindaco di Santa Flavia, e chiunque esso sia
 

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