Pertini disse a Marta: “Lei è amata da un grande pittore e adorata da un piccolo presidente”- di Ezio Pagano

Pertini disse a Marta: “Lei è amata da un grande pittore e adorata da un piccolo presidente”- di Ezio Pagano

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Il presidente Sandro Pertini soleva dire alla contessa Marta Marzotto: “Lei è amata da un grande pittore e adorata da un piccolo presidente”. Un presidente privo di sovrastrutture, dai modi signorili e generosi, che non temeva di sfoderare la galanteria.

Quando ho deciso di scrivere di storie locali avevo due alternative, restare nel chiuso delle mie ossessioni, assistendo passivamente al degrado della mia Città o fare lo scrittore di denuncia sopportando le critiche indesiderate. Decisi quindi di incassare ogni tipo di avversità che poteva derivare dalle mie invettive, come l’onta del Comune che non mi autorizza a consultare il carteggio relativo all’opera “Donna alla fonte”, attribuita a Topazia Alliata, in particolare il carteggio del poeta Castrense Civello, per uno studio del quale il principale beneficiario, ironia della sorte, sarebbe proprio il “Museo Guttuso”. Un atto che rasenta il ridicolo e svela l’incapacità gestionale di un museo abbandonato a se stesso.
In principio questa mancata autorizzazione mi fece arrabbiare, poi mi sono detto, se un grande Presidente della Repubblica Italiana come Pertini, prendeva la vita per il suo verso, perché non posso farlo anch’io? e con un atto di generosità decisi di prendere la vita per il suo verso.
A proposito di generosità, nel tentativo di sminuire la gravità del fatto, vi racconto un aneddoto che si dice Guttuso amasse raccontare del suo amico Pablo: “Picasso amava girare per la Spagna, un modo per conoscere luoghi, spunti del colore e paesaggi. Nel suo girovagare, un giorno, si fermò dentro una piccola rivendita di tabacchi, nel cui bancone c’era una vecchietta. La donna ovviamente non riconobbe l’artista e, tra una parola e l’altra, cominciò a raccontare dei suoi acciacchi, della sua vita triste. Così parlava e parlava, tanto che, ad un certo punto, Picasso le chiese che cosa l’avrebbe resa felice, e la donna spiegò che mai aveva avuto una casa di sua proprietà. Il pittore allora, in pochi minuti, fece un piccolo dipinto ad olio e lo regalò all’anziana. “Con questo - le disse svelando la sua vera identità - puoi guadagnare e comprare una casa tutta tua””.
In tutto questo ci sono diversi atti di generosità: quello del presidente Pertini, quello dei pittori Picasso e Guttuso e il mio, ora mi auguro che quanto prima si possa aggiungere all’elenco anche quello del Comune di Bagheria, che dovrebbe autorizzare, come è giusto che sia, la mia richiesta.

P.S.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sugli obblighi di legge dell’Ente pubblico relativi agli Archivi dice: Indipendentemente dalla normativa sulla trasparenza amministrativa è possibile la consultazione a scopi storici degli archivi correnti e di deposito della Pubblica Amministrazione (art. 124 D.Lgs. 42/2004), in quanto è dovere di tutti i soggetti pubblici (non solo di quelli territoriali) assicurare la pubblica fruizione del loro patrimonio culturale (art. 1, c. 4 D.Lgs. 42/2004).

L'immmagine di copertina: Renato Guttuso, “A Michelangelo”, acquatinta edita da Ezio Pagano negli anni Ottanta.

 

 

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