I nodi vengono al pettine. Purtroppo! - di Movimento Senza Potere

I nodi vengono al pettine. Purtroppo! - di Movimento Senza Potere

Politica
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Nel nostro articolo “Tre anni di grillismo a Bagheria”, avevamo fatto due nodi al fazzoletto, che purtroppo non abbiamo potuto finora sciogliere.


Vi ricordate dell’intervento del Nostro Sindaco dal palco alla mega kermesse delle regionarie che si svolse al Foro Italico di Palermo? Forte della sua aura di stella nascente nel firmamento del Movimento 5 stelle (oggi certamente molto più opaca), annunciò in pompa magna che a fine anno (2017) sarebbero iniziati i lavori del nuovo svincolo autostradale di Bagheria e di una scuola che sarebbe stata consegnata interamente rifatta.
Poiché possiamo sembrare disfattisti e negativi sull’operato del Nostro Sindaco, riteniamo opportuno rivolgerci, non ai Bagheresi, che vivono la città e dovrebbero avere - almeno si spera - il polso della situazione, ma ai Trentini, ai Piemontesi, ai Lombardi, ai Laziali e così via, affinché anche a costoro sia data la possibilità di avere una visione a trecentosessanta gradi della nostra città. Una visione reale che non sia una magica rappresentazione costruita e impacchettata ad arte per uso e consumo del web.
Ovviamente i lavori del nuovo svincolo autostradale non sono nemmeno iniziati. Men che meno quelli della fantomatica scuola. Quella del Nostro Sindaco sul palco della kermesse palermitana allora, non può che etichettarsi in nessun altro modo se non come mera propaganda politica. Pura e semplice propaganda autoreferenziale. Alla stregua di ogni altro politico navigato. Niente di nuovo all’orizzonte.
Bagheria, molto probabilmente, ha vissuto nel 2017 il Natale più triste degli ultimi anni. Passeggiare per Corso Umberto I, il cuore della Città, infondeva una cupa tristezza; sembrava un posto spettrale. Nulla che ricordasse il Natale, l’avvento, quindi la speranza. Abbiamo rivalutato persino Spelacchio che a Bagheria avrebbe di certo avuto la sua cornice ideale e pateticamente mesta. Il Natale non si vive nel Palazzo. Si vive nelle piazze. I mercatini di Natale ne sono un esempio.
Che dire poi, del mostro che fronteggia i Pupi di Palagonia? La centenaria villa dei Mostri minacciata da un mostro tecnologico. Una minaccia virtuale, ma pur sempre una minaccia: al bello, al decoro. Dalla natura morta dei pittori del XVII secolo, si è passati alla tecnologia morta del XXI.
E di Villa Cattolica-Museo Guttuso? Basta semplicemente visitarla per rendersene conto avendo chiaro che è passato appena un anno dalla riapertura (avvenuta in pompa magna il 26 dicembre 2016).
A proposito, si hanno notizie del quadro, La testa di maiale di Berto, scomparso dal Museo Guttuso mesi or sono?
E che dire delle vessazioni, punizioni, licenziamento, azzeramento, dei dirigenti comunali per poi doverli reintegrare e ripagare fino all’ultimo centesimo (compreso le spese legali)? Chi paga? Tutti impuniti per uno dei tanti danni erariali caricati al dissesto in atto?
Spacciarsi come costruttori denigrando gli altri come distruttori, è molto semplice. Guardiamoci intorno: cosa vediamo? Il nulla. Avete promesso rivoluzioni in un tutti i settori (basti pensare alle rivoluzioni d’agosto gridate ai quattro venti), ma siamo di fronte a una profonda involuzione. Amministrare è un’azione quotidiana molto complicata e nessuno s’illuda di avere la bacchetta magica o di saper risolvere problemi reali e drammaticamente seri con formule magiche ripetute come un mantra.
È passata l’era in cui i prestigiatori illudevano con l’eleganza del loro aspetto e la soavità di uno sim sala bim.
Non ha nemmeno più senso additare agli amministratori del passato l’inefficienza e il degrado di oggi, non perché il passato non abbia colpe – non diciamo questo - ma semplicemente perché è un esercizio propagandistico inutile e sterile. I problemi nuovi di oggi, per chi amministrerà questa Città in futuro, saranno frutto della colpa della passata amministrazione. Ma i problemi rimarranno, indipendentemente da questo passaggio di staffetta fra accusatori di oggi e potenziali accusatori di domani.
È venuto quindi il momento che tutte le forze sane di questo paese si mettano al servizio della Città. Come ha ben scritto qualche mese fa Ezio Pagano: facendo un appello alle donne e agli uomini di cultura, affinché siano parte attiva della rinascita della nostra comunità. Non è più sufficiente presentare libri o disputare sul termine bagherese o baarioto, perché la Città è pervasa da un degrado sociale-culturale-educativo, che la sta uccidendo. Questa è la vera emergenza.
Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Repubblica, ha scritto un bellissimo articolo su “una politica incapace di immaginare il futuro”. Ha centrato in pieno il male terribile che sta divorando la politica italiana. Ma non solo. Anche quella, purtroppo, di tanti altri Paesi europei ed extra-europei.
Una politica che non pensa a trovare soluzioni ai problemi, ma concentrata a nasconderli, è una politica che uccide il futuro, la speranza, che non sogna e non fa sognare.
Sì, la politica deve sognare e fare anche sognare.
Solo sognando possiamo immaginare il futuro e ridare quindi speranza.
Questa è la vera sfida!

Movimento Senza Potere

 

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