A Fricano quel che è di Fricano, all'UDC.... - di Bartolo Di Salvo

A Fricano quel che è di Fricano, all'UDC.... - di Bartolo Di Salvo

Politica
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Il dibattito politico in città è ritornato, negli ultimi tempi, di attualità. E non sembra casuale, e questo in qualche modo accresce la nostra responsabilità, che la presenza in giunta dell’UDC possa essere uno dei motivi di tale rinnovato interesse.

Non si spiegherebbe altrimenti la partecipazione al dibattito politico di talune figure singole o rappresentanti di gruppi e associazioni, che oggi trovano un rinnovato slancio e vigore a discutere dei problemi del territorio.

Non consideriamo affatto sospetta questa “partecipazione a tempo”, proprio perchè riteniamo utile il dibattito politico con chiunque voglia apportare un contributo costruttivo e propositivo al raggiungimento del bene comune. Tra gli interventi, numerosi e di spessore, si segnalano per l'orizzonte ampio e la lucidità d’analisi un articolo dell’arch. Pino Fricano, già sindaco di Bagheria, dal titolo DILETTANTI ALLO SBARAGLIO”. Devo ammettere che la lettura del suddetto articolo è risultato estremamente interessante; articolo peraltro "ripreso", rilanciato e sostenuto da un successivo articolo del Dott. Michele Balistreri, gia candidato dell’MPA alle scorse Provinciali ( elettoralmente sostenuto dallo stesso arch. Fricano), dal titolo LA RESTAURAZIONE D.C. E’ FUNZIONALE AL BUON GOVERNO DELLA CITTA’?”.

Ma entriamo nel merito di ciò che gli autori citati scrivono.
Non è nostra intenzione negare che alcuni dei risultati che oggi si stanno conseguendo traggono origine da una programmazione risalente all’Amministrazione Fricano: la ristrutturazione della Certosa, il rifacimento di Piazza Stazione, il finanziamento per il rifacimento di Corso Umberto I ed altro. Diamo dunque a Cesare quel che è di Cesare ma…non diamogli ciò che suo non è. Tuttavia è ingeneroso, soprattutto da parte di chi fa informazione, esimersi dall’analisi critica dei fallimenti amministrativi presunti o in atto.

Comprendo la difesa d'ufficio del dott. Michele Balistreri, che "faziosamente" sostiene la bontà di un’esperienza per noi, e per Bagheria, nefasta, non comprendo invece alcuni articoli del dott. Gargano che, godendo di buona memoria storica, potrebbe ricondurre l’analisi a criteri più oggettivi e meno partigiani. Ma è giusto andare per ordine.
Le colpe maggiori che si addebitano a questa esperienza amministrativa sono, così come citati da Pino Fricano, la questione COINRES, lo svincolo, il porto, la programmazione dei nuovi fondi strutturali ed infine la viabilità cittadina. Conveniamo con l’architetto Fricano sulle emergenze, ma cerchiamo di indagare sulle responsabilità.

- La grave situazione del COINRES è legata sostanzialmente ad una gestione approssimativa, dovuta sostanzialmente al ruolo equivoco che hanno potuto svolgere i sindaci: componenti di un consiglio di amministrazione che doveva essere controllato dall’assemblea dei sindaci.

In altri termini un paradosso.

I sindaci sono allo stesso tempo “controllati” e “controllori”. Ciò è reso possibile dalla particolare forma associativa del COINRES, unica rispetto agli altri 27 ATO, costituito in consorzio di comuni.

Tale forma associativa veniva assunta dall’assemblea dei sindaci dei 22 comuni del COINRES, allora presieduta dal sindaco di Bagheria arch. Pino Fricano, in violazione della deliberazione della bozza di statuto adottata dai 22 consigli comunali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

- Lo svincolo autostradale, o più precisamente l’adeguamento dell’attuale svincolo, è figlio di un impegno politico assunto dall’allora sottosegretario On. Romano che riuscì ad ottenere un finanziamento di 1.000.000,00 Euro. Per vicende diverse, su cui non ho intenzione di indagare, il progetto definitivo dello svincolo è stato consegnato solo le settimane scorse.

- Il porto di Aspra, di cui non esiste alcun progetto, potrebbe diventare più che un sogno con il sostegno della Provincia Regionale di Palermo con cui si è sottoscritto un Accordo di Programma per lo sviluppo strategico delle realtà costiere.

Vorrei ricordare che, dopo che il consiglio comunale votò le linee guida per la redazione del piano regolatore del porto, con un voto contrario alla proposta dell’amministrazione che ipotizzavo il porto in zona “Sarello”, la consegna del suddetto è avvenuta ad “esperienza Fricano” conclusa.

- La programmazione dei fondi strutturali 2000-2006, per cui viene dato merito all’arch. Fricano, provengono da una rielaborazione, voluta dall’allora governo Cuffaro, dei PIT bocciati. In sostanza la programmazione dei fondi di “AGENDA 2000” di alcune realtà locali, tra cui quella dei comuni aderenti a Metropoli Est, era stata bocciata per “…carenza di idea forza…”. Allora il governo Cuffaro inventa un nuovo strumento, i PIOS, per recuperare i progetti altrimenti bocciati. Il ritardo che oggi si paventa è invece inesistente. Infatti la redazione del Piano Strategico, strumento preliminare alla suddetta programmazione, è in fase avanzata.

- Sulla vicenda del corso Umberto infine c’è da sottolineare che l’iter descritto si rende necessario per due ordini di motivi: che volendo l’architetto Fricano pedonalizzare il corso Umberto I°, senza peraltro dare indicazioni esplicite in tal senso, aveva avallato un progetto in cui la sede stradale era di 5,50 m, larghezza questa inammissibile dalla normativa; che la cittadinanza chiedeva di conoscere un progetto che di fatto avrebbe cambiato il volto della città.

I problemi che oggi si registrano, sono sostanzialmente legati al fatto che alla auspicata chiusura del corso Umberto non si può pervenire in modo indolore mancando i parcheggi.

Tale difetto di pianificazione è tutta da addebitare a chi ha amministrato programmando i fondi PIOS ed URBAN, ossia all’arch. Fricano.

A sostegno delle colpe e dei meriti altrui potremmo portare mille altre circostanze, ma ciò non gioverebbe a nessuno. Tuttavia sull’articolata tesi del dott. Balistreri è necessario spendere alcune parole, magari partendo dai problemi reali di Bagheria. Infatti, le difficoltà maggiori che oggi la cittadinanza vive sono sostanzialmente legati ad un’atavica crisi del sistema produttivo del nostro territorio, ormai da decenni inesistente, a cui va aggiunta una crisi globale che coinvolge l’economia mondiale. Su quest’ultima si confrontano i governi.

Sulla prima bisogna essere onesti ed analizzare le condizioni che l’hanno determinata ,e che oggi deflagrano in tutta la propria gravità.

In definitiva il compito della politica amministrativa è quello di creare le condizione necessarie affinché l’imprenditoria pianifichi il futuro. Le teorie economiche o di governance che s’invocano ci appaiono solo occasioni di passerella a cui non siamo interessati. Sulla paventata restaurazione democratica cristiana, vorrei rassicurare il dott. Balistreri: non ci appartiene la nostalgia, pur rivendicando con orgoglio i valori ispiratori della D.C..

Rappresentiamo il nostro sostanziale modo antitetico di vedere al ruolo dell’amministratore: non può e non deve essere un manager, ne un mèntore o profeta, nè un dotto di economia o un mecenate.

Il sindaco deve essere un politico: deve interpretare le esigenze della propria cittadinanza, dare risposte alle esigenze di miglioramento della qualità della vita, garantire indirizzi di sviluppo che privilegino il raggiungimento del bene comune, adoperarsi perché i bisognosi, gli ultimi possano nutrire una speranza di miglioramento. Qualcuno più importante di me ha detto: “…Siamo ancora un paese giovane, ma - come dicono le Scritture - è arrivato il momento di mettere da parte gli infantilismi. E’ venuto il momento di riaffermare il nostro spirito tenace, di scegliere la nostra storia migliore, di portare avanti quel dono prezioso, l’idea nobile, passata di generazione in generazione: la promessa divina che tutti siamo uguali, tutti siamo liberi e tutti meritiamo una possibilità di perseguire la felicità in tutta la sua pienezza…” .

Non voglio più polemizzare, non ha senso, ma mi rivolgo a tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Bagheria: la porta è sempre aperta a qualunque contributo, a qualunque idea che possa contribuire a rendere la nostra città migliore, che possa aiutare i nostri padri e fratelli a trovare lavoro, che possa garantire ai nostri bimbi un’infanzia più serena.

Restando a disposizione della redazione per eventuali ed ulteriori pprofondimenti porgiamo

Cordiali Saluti

Bartolo Di Salvo

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