Costruire il futuro dopo il voto europeo - di Pino Fricano

Costruire il futuro dopo il voto europeo - di Pino Fricano

Politica
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Riceviamo e pubblichiamo
Una tornata elettorale ci fornisce sempre utili indicazioni sullo stato di salute della politica, del rapporto fra questa e i cittadini: il dato nazionale, per certi versi europeo, che emerge fortemente è quello dell’astensione, della disaffezione, del logoramento del rapporto di fiducia tra cittadini e partiti;
La crisi del PD và di pari passo con l’affermazione del Movimento per l’Autonomia, il cui leader, Raffaele Lombardo, pur avendo scelto umilmente una posizione non di capolista, riceve una straordinario consenso personale (200112), piazzandosi subito dopo Berlusconi (266422) e avanti rispetto alla Borsellino (198429), fra le più votate in Sicilia; l’affermazione dell’MpA in Sicila và di pari passo con quella della Lega al nord e testimonia la vitalità del progetto autonomista-federalista (vedi anche Miccichè, Poli Bortone, Bassolino, etc.) che , col risultato del settentrione, dove ha avuto il tempo per radicarsi, ormai è in grado di condizionare pesantemente la vicenda politica locale e nazionale.

L’MPA in Sicilia raddoppia i consensi rispetto alle politiche del 2008, raggiungendo il 15,6% (il confronto con le regionali non è proponibile in quanto in quella competizione gli autonomisti parteciparono con tre liste), si piazza al terzo posto, dopo il PdL (36,4), che perde circa 10 punti e subito dopo il PD (21,9), che perde circa 4 punti e tiene, come abbiamo visto, grazie alle candidature esterne.

Al quarto posto l’UdC (11,9), che guadagna 2,5 punti rispetto alle politiche, ma nella sostanza conferma il dato assoluto a causa della riduzione dei votanti.

Al successo dell’MpA contribuisce in modo determinante il risultato catanese (25,83), che riequilibra il risultato modesto di Palermo dove gli autonomisti si fermano al 7,97%, comunque in crescita rispetto al precedente dato delle politiche (4,60).
Il dato palermitano è condizionato da un’incessante travaglio del gruppo dirigente, che ha portato alla fuoriuscita di due deputati eletti fino alle alterne vicende che riguardano l’on. Lentini.

Un nuovo gruppo dirigente sta emergendo negli ultimi mesi, stimolato anche dalla scelta coraggiosa di Musotto, a questo gruppo, in particolare in città, cominciano ad essere forniti strumenti politici per consolidare il radicamento nel territorio ed aumentare i consensi, cosa che bisogna fare anche in provincia ed in realtà come la nostra, dove l’assenza di riferimenti istituzionali pone al gruppo dirigente locale notevoli difficoltà operative.

A Bagheria si partiva dal 4,43 delle politiche, passando per un 6,25 delle provinciali (ben al di sotto del risultato complessivo della provincia del 12,10%) e si è arrivati al 5,47 delle europee.

Si tratta di un buon risultato: rispetto alle provinciali si è tenuto e ci siamo avvicinati al risultato medio della provincia, accorciando le distanze in un contesto particolarmente difficile.

Le vicissitudini di Lentini hanno portato i suoi amici , della nostra zona, a votare UdC e PdL; a livello locale referenti storici di Musotto hanno votato Iacolino, quindi il risultato è tutto ascrivibile ad un gruppo dirigente locale che, se pur affiatato, al di là di alcuni messaggi ambigui, nei fatti, non può contare su alcuna presenza in Consiglio né tantomeno in Giunta.

Avevamo lanciato appelli ai referenti provinciali per iniziative che facessero valere il nostro ruolo di governo a livello regionale a favore di Aspra, sui temi dell’Urbanistica e della Sanità, ma le vicissitudini del gruppo dirigente provinciale, nella sostanza, hanno finito per lasciarci senza una efficace interlocuzione.

Per questo riteniamo che i 1044 voti MpA , i 711 voti di Lombardo, i 362 voti di Musotto, i 231 voti di Di Mauro e i 172 di Lo Monte si configurino come un buon risultato e riteniamo che se ci sarà maggiore attenzione, a livello provinciale e regionale, su questo risultato si possa costruire un consenso che ci vedrà protagonisti alle prossime elezioni amministrative .

Del protagonismo di MpA a livello bagherese c’è urgente necessità, come dimostrano le recenti vicende in materia di rifiuti l’azione amministrativa si và sempre più logorando, dal risultato elettorale di PD (18,65) e UdC (23,03) emerge il carattere fallimentare dell’attuale alleanza di governo, questi partiti ormai sono minoranza in termini di consenso; l’ingresso dell’UdC in giunta è riuscito solo a dare una boccata di respiro ad un partito che vive e vegeta solo con l’esercizio del potere, ma non è servita per affrontare i grandi nodi di governo, eclatante è la vicenda del rinnovo dei vincoli urbanistici bloccati in Consiglio da quasi due anni.

L’alternativa al declino della città può essere rappresentata solo da un’alleanza tra PdL ed MpA che si allarghi a componenti della società civile e sappia rilanciare un progetto di crescita fondato sull’etica della responsabilità, la cultura delle regole e del merito.
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