Quanto durerà la nuova giunta di Biagio Sciortino?

Quanto durerà la nuova giunta di Biagio Sciortino?

Politica
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C’è già aria di tempesta dentro la giunta Sciortino ter: nel consiglio comunale di giovedì mattino, era sin troppo visibile lo squagliamento di una maggioranza riappiccicata con lo saliva qualche settimana fa, e che già naviga tra le divisioni, i sospetti, le polemiche.

I consiglieri comunali di maggioranza presenti alla seduta  erano sei o sette sulla quindicina di presenti e non sembravano aver tanta voglia di immolarsi per difendere l’amministrazione, che continua a prendere calci nei denti da un’opposizione resa baldanzosa anche dalla facilità con cui mette in difficoltà sindaco e giunta.

Non è azzardato dire che di questo passo non si andrà tanto lontano, mentre le questioni urgono e qualcuna (liquidazione del Coinres) è di quelle da far tremare le vene dei polsi .
Ci era capitato in questi giorni incontrando alcuni assessori della giunta, di diversa provenienza e responsabilità , di fare l’ovvia domanda, su come stessero andando le cose a poco più di un mese dal varo della nuova giunta.

Espressioni di perplessità, di incertezza, di scoramento:“Non andremo lontano”- ci dice uno - buio in volto e sconfortato.

Quali i motivi di questo disagio all’indomani di un accordo suggellato da una proclama solenne del sindaco:”Se necessario lavoreremo 24 ore su 24”?

In primo luogo c’è quello scetticismo, ormai palese, di una maggioranza che non ci crede, di una maggioranza che è semplice assemblaggio di consiglieri, e che  viste le emergenze che ci sono e ci saranno da affrontare, appare quasi già rassegnata alla sconfitta.
Questo deriva da una percezione diffusa che sarà dura fare campagna elettorale in un paese che sembra non avere più una guida ed essere abbandonato a se stesso.

Per questo l'U.D.C. in particolare, ormai morde chiaramente il freno, perchè sta seriamente rischiando di andarsi a cacciare in un "cul de sac", che lo consegnerà a Sciortino mani e piedi legati: "Simul stabunt, simul cadent".

C’è poi il problema dei problemi, a suo tempo sollevato dai consiglieri del P.D. frondista: il sindaco tende a muoversi in maniera assolutamente autonoma, svincolato dai partiti, a non confrontarsi, ad assumere decisioni senza consultarsi con gli altri componenti della coalizione.

Sempre più spesso accade che su qualsiasi problema, non appena incontra difficoltà in giunta, Biagio Sciortino immediatamente la scavalca con un proprio atto di indirizzo.
Si cita anche il caso dell’Amministratore delegato del Patto territoriale di Metropoli est, comoda poltrona lasciata libera da Gianni Granata e che l’U.D.C., considerava già cosa propria, ma che il sindaco vorrebbe assegnare ad un suo fedelissimo, continuando in quella politica che lo ha visto in questi anni premiare il suo manipolo di fedeli famigli.
A queste cose si  aggiunga che le decisioni assunte nelle riunioni di “coalizione” (che talvolta sono anche di “colazione”), in consiglio poi non vengono rispettate,e si lascia spazio all’opposizione che imperversa lasciando in chi segue da casa la trasmissione dei consigli comunali, la sensazione di un maggioranza inesistente, incapace di reagire ai duri colpi di una opposizione ringalluzzita.

Sarà anche per questo che qualche autorevole esponente dell’U.D.C., oggi si diceva pronto ad accettare scommesse, sul fatto che, malgrado gli annunci, Biagio Sciortino possa ricandidarsi a sindaco.
Gli chiederanno con garbo di mettersi da parte per amore di Bagheria; o forse gli faranno un’offerta che non potrà rifiutare.
 

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