Sciortino e alleati ritrovano qualche motivo per sorridere

Sciortino e alleati ritrovano qualche motivo per sorridere

Politica
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In queste ultime due settimane pare che un po' di vento buono sia tornato a soffiare sulle vele mosce del rabberciato sciabecco di Biagio Sciortino.
Sono tre i fatti che hanno ridato fiato e ottimismo ad una squadra sino ad un mese fa, demoralizzata, rinunciataria e con il morale sotto i tacchi.
Nell'ordine: la vicenda del corso Umberto, il dibattito consiliare sulle direttive generali prodromiche all'affidamento dell'incarico di revisione del P.R.G., e il voto amministrativo a Misilmeri.

Vediamo con ordine questi tre accadimenti e cerchiamo di capire perché, a nostro avviso, stanno giocando a favore di Sciortino.
LA  VICENDA  DEL CORSO  UMBERTO

Da qualche "fine" politico, era stata preconizzata come la tomba delle ambizioni di reincarico di Sciortino; in realtà ha segnato, e non è un paradosso, un ritorno in campo del sindaco, che facendosi paladino della chiusura del corso alle auto coalizzerà quanti sono per questa soluzione, che non sono pochi.
Vediamo perché: la protesta dei commercianti a nostro avviso è stata sopravvalutata da una parte della classe politica.
Certo chi urla fa impressione e da l'idea di avere ragione.
In realtà qualcuno ha smarrito la bussola: Bagheria non è fatta solo dei commercianti del corso Umberto.
I commercianti sono qualche migliaio, e non tutti hanno bottega in corso Umberto. E' vero anche che non sono pochi gli automobilisti che si lamentano, e i residenti delle viuzze a ridosso del corso.
Ma Bagheria ha quasi sessantamila abitanti: ci sono i commercianti, ci sono certi automobilisti che le sigarette o il pollo sono abituati a comprarle entrando con l'auto dentro il tabaccaio o la rosticceria, ci sono i residenti di Via Litterio, ma ci sono anche i giovani, i pensionati, le associazioni culturali e ambientaliste, insomma ci sono tanti che il corso Umberto lo vogliono ormai così com'è adesso.
Pensare che ci sia una schiacciante maggioranza della popolazione a favore della riapertura del corso alle auto, è un errore strategico che alcuni partiti, in particolare quelli della sinistra PD scissionista e S.E.L. probabilmente pagheranno caro in termini elettorali.
Sciortino si è intestato questa battaglia della quale ormai è chiaro ne ha fatto una bandiera.
Ha sbagliato, e gravemente, quando già all'inizio dei lavori sul corso Umberto, e considerato l'intenzione di chiuderlo al traffico che già allora manifestava in maniera visibile, non ha attivato una "task force" in grado di mettere in campo le misure necessarie per valorizzare il corso chiuso alle auto.
Pare che lo farà presto. Se non lo facesse entro settembre, crediamo che farebbe meglio a non ricandidarsi.
Se ci riuscirà, avrà indicato una strada e una prospettiva sulla quale tutti i candidati a sindaco dovranno confrontarsi, e non è affatto detto che le piccole furberie, di chi vuole accontentare tutti, (aperto di mattina e chiuso il pomeriggio) funzioneranno.

LE  DIRETTIVE  DEL  PIANO  REGOLATORE  GENERALE

Si sta rivelando il vero collante della maggioranza : compattezza in aula, maggioranza stavolta unita e pronta a sventare i tentativi dell'opposizione di far saltare ripetutamente le sedute in aula e l'accordo forte che si è realizzato su questa questione.
Pareva che su questo argomento si sarebbero frantumata i residui dell'alleanza; ma non è così perché l'accordo tiene.
Tant'è che è probabile che nel consiglio di giovedì prossimo verrà scritta l'ultima pagina di questa vicenda e si potrà andare alla revisione, da parte come ci auguriamo degli uffici comunali, che hanno una straordinaria competenza e conoscenza dei problemi e che in poco tempo potrebbero consegnare l'elaborato di massima, oltre che consentire anche risparmi economici non indifferenti ad un comune, già di suo, stremato economicamente.

INFINE  IL  VOTO  A  MISILMERI

Può sembrare che non c'entri nulla, ma alcuni numeri venuti fuori nel voto per il sindaco della vicina cittadina di due domeniche fa e che domenica sono andati al ballottaggio, vengono lette dal PD sostenitore del sindaco, e dall'U.D.C. con grande ottimismo.
Al ballottaggio infatti sono andati domenica 13 giugno il sindaco uscente Salvatore Badami che, sostenuto da PD, IDV e diverse liste civiche ha avuto il 25 %, e il consigliere provinciale D'Aì che sostenuto dall'U.D.C. e da altre "civiche"ha raccolto il 31%.
Non sono numeri da poco. Questo fa pensare che, se, come sembra, il palcoscenico dei candidati a sindaco della primavera prossima a Bagheria (ammesso che per le note vicende del Coinres gli organi amministrativi non decadano prima), sarà parecchio affollato, qualcosa di più di una speranziella Biagio, PD lealista e l'U.D.C. cominciano a coltivarla.
Sul come farla crescere l'accordo lo troveranno.

 

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