Bagheria, città delle ville e "ra munnizza chi pinnulìa"

Bagheria, città delle ville e "ra munnizza chi pinnulìa"

Politica
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La chiamano con molto sussiego e bon ton "raccolta porta a porta" o "door to door", come si dice nella lingua della "perfida e pallida Albione", ma sarebbe più giusto chiamarla da "crocco a crocco". E' lo spettacolo mattutino che si offre in tutta quella parte di Bagheria che non è servita dai mitici cassonetti

( in pratica più del 50% della popolazione); ed è nello stesso tempo un campionario espositivo delle condizioni in cui gli amministratori tengono la città, una buona spia del carattere furbesco di noi baarioti, popolo un tempo intraprendente e laborioso, e perché no? anche un discreto esempio di arredo urbano, degno di figurare ad una Biennale di Venezia degli anni '70, per intenderci quelli della "cacca d'artista".

Ganci o crocchi "ad libitum", a volontà cioè, da cui penzolano talvolta sacchetti che contengono i residui alimentari, cioè quel ben di Dio che sfamerebbe per una settimana intera gran parte degli abitanti dell'Africa sahariana. Sacchetti ben ripieni, ridondanti ricchezza e spreco ma anche spesso, perché sempre munnizza è, maleodoranti e gocciolanti.

Insomma uno spettacolo non certo da terzo mondo, ma da mondo evoluto, satollo e obeso.

Certo bisogna anche riconoscere che il metodo della "sospensione al crocco" è intelligente antidoto a bibliche invasioni di formiche, a vandalici assalti di topi, a furiosi litigi di cani e gatti randagi attorno ai sacchetti di spazzatura.

E così quindi che migliaia di famiglia bagheresi "conferiscono" (è questo il termine corretto) la spazzatura.

Avrete notato come nella odierna terminologia, attività ed espressioni che il popolo usava d'istinto, quali "spazzini" o "ittari a munnizza" siano stati sostituiti da espressioni colte e raffinate quali appunto "operatori ecologici" e "conferimento rifiuti", senza che per questo la sostanza sia cambiata, anzi con un deciso peggioramento della qualità del servizio?!

Per dirla tutta, più raffiniamo il linguaggio, più munnizza ci ritroviamo tra i piedi.

Quei malcapitati, ed a Bagheria dobbiamo riconoscere che, (per fortuna nostra pochi), camminano a piedi debbono tenere d'occhio assieme ai marciapiedi scassati, scarrozzi e scivoli abusivi degni di uno slalom speciale (vere e proprie muraglie di cemento che coprono il dislivello tra le abitazioni e la sede stradale), "attuna" che tendono i fili  stendibiancheria tutti rigorosamente ad altezza di braccia femminili e quindi di occhio di uno che misura un metro e ottanta, anche i famigerati sacchetti della spazzatura penzolanti dai crocchi.

Quando i sacchetti saranno stati ritirati, diciamo entro le 11 o le 12 del mattino, ( ma non è sempre che accade) le strade dei quartieri riprendono il loro aspetto normale, cioè diventano squallide e monotone.

C'è però nei "crocchi" qualche effetto collaterale, come accadeva per le bombe intelligenti del presidente Bush: qualcuno si scorda di ritirare il crocco che essendo sistemato di proposito ad altezza d'occhio, (altrimenti l'operatore ecologico fa finta di non vederlo e tira dritto): il crocco allora, diventa un pericolo, una vera arma impropria  per l'occhio di quei testardi, pochi per fortuna come dicevamo, e che tendono comunque a scomparire, che per andare a comprare le sigarette o per andare a prendere il caffè al bar o per andare in ufficio, udite udite sono capaci di percorrere cento, duecento, e qualcuno anche trecento metri a piedi.

Si favoleggia di un tizio, un pò strano a dire il vero, (ed anche se la notizia non è stata verificata), che pare addirittura  sia arrivato a percorrere a piedi per comprare le sigarette, tra andata e ritorno s'intende, più di cinquecento metri.

Un altro piccolo record da ascrivere alla nostra ridente cittadina a 13 chilometri dalla capitale Palermo, altrimenti detta Città delle ville ed ora anche "ra munnizza chi pinnulìa"...

 

 

 

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