Sciortino rompe gli indugi: "pronto per le primarie di coalizione " - di Angelo Gargano

Sciortino rompe gli indugi: "pronto per le primarie di coalizione " - di Angelo Gargano

Politica
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Piuttosto che farsi logorare dalla ridda di "boatos" e illazioni e ritrovarsi senza alleati di peso di qui a qualche mese, Biagio Sciortino rilancia, e costringe i potenziali alleati-competitori, a venir fuori e a mettere le carte in tavola.

Ed in poche parole presenta la sua proposta: "Sono pronto a sottopormi, assieme a quanti vorranno concorrere, a primarie di coalizione e quindi al giudizio dei nostri elettori; porterò alla discussione della città un bilancio delle cose fatte, delle questioni aperte e un programma per il futuro."

"La coalizione- aggiunge Sciortino- deve ripartire dalle forze che mi sostengono già in consiglio, e sulle proposte che ognuno dei concorrenti alle primarie presenterà, chiameremo i cittadini e le forze sociali a confrontarsi, a discutere e decidere in una sorta di pre-giudizio: se sarò sconfitto- conclude il sindaco- farò un passo indietro".

Sin qui in estrema sintesi la proposta del sindaco (resa nota in una intervista per Teleone che andrà in onda nel notiziario di lunedì 6 dicembre), che ha almeno il merito di portare alla luce un lavorìo sotterraneo che da mesi attraversa il mondo della politica.

Sciortino ha deciso di passare a questa proposta, nel momento in cui ha avuto la certezza che il suo tentativo di strappare ai due partiti più forti della coalizione PID e PD di maggioranza un impegno scritto a sostenerlo, si è arenato su una serie di se e di ma, e che quindi era destinato al fallimento; anche perché per situazioni diverse ma convergenti nessuno dei due partiti era in condizioni di potergli garantire alcunché.

La situazione di ognuno di questi due partiti, che riflette anche una situazione regionale in continuo mutamento, meriterebbe articoli e considerazioni a parte, ma proviamo riassumere.


Per ora ci basta sapere che il Partito Democratico (di maggioranza e di opposizione), ha rinviato il suo congresso che si sarebbe dovuto svolgere il 4-5 dicembre al prossimo mese di gennaio, e che l'oggetto vero del contendere è l'appoggio al sindaco in carica: da rinnovare secondo la componente che appoggia Sciortino, e ad occhio composta da Vella, Cilea, Ferrante come consiglieri, Gulli, Pagano e Tornatore come assessori, e nel partito dalla componente "zangariana" della vecchia Margherita e da quella degli ex Diesse (componenti ricche di storia e di assessori, ma non sappiamo se lo sono altrettanto di voti e di consenso popolare).

Ricandidatura ovviamente da escludere secondo la componente P.D. che nell'ultimo anno ha osteggiato fieramente il primo cittadino, e che punterebbe, stando ai si dice, su una candidatura di Vittoria Casa, che sul suo nome potrebbe riunificare il partito, e sarebbe anche ben vista da Sinistra Ecologia e Libertà  e Italia dei valori.

Passiamo al P.I.D. (ex-U.D.C.): questo partito che assieme al P.D. è l'unico partito seriamente strutturato nel territorio, è scottato dalle due ultime elezioni amministrative che lo hanno visto puntare e perdere (quasi tutto) sul cavallo sbagliato: Valentino nel 2001, e Gargano nel 2006, e non vogliono correre il rischio di prendere un'altra sberla.

In buona sostanza vogliono tenersi le mani libere, per non doversi consegnare mani e piedi legati ad uno Sciortino che in un eventuale ballottaggio in molti nel  PID temono  perdente, "zavorrato" com'è nell' immagine dalla vicenda Coinres

Ed è proprio la vicenda Coinres che il PID continua a considerare la vera discriminante con il sindaco in carica, una vera e e propria cartina di tornasole.

Adesso sarebbe troppo lungo farne la storia, ma a partire dai manifesti con cui definirono senza mezzi termini come una "vergogna" le scelte dei sindaci del Consorzio allora condivise da Sciortino, i dirigenti del PID  ritengono che senza scelte drastiche, coraggiose e condivise non c'è futuro per Bagheria, perchè la voragine di debiti provocata e che continuerà a provocare la dissennata gestione dei rifiuti rappresenta ormai un ostacolo insuperabile per chiunque voglia guidare questa città.

E considerano Sciortino il maggiore responsabile di questa situazione e il maggiore ostacolo per una normalizzazione e un ridimensionamento del buco Coinres.

In poche parole il P.I.D. considera ad alto rischio una candidatura Sciortino, e con i problemi che premono e gli interessi in gioco, dalla revisione del Piano Regolatore Generale ( che Sciortino vorrebbe affidare all'interno degli uffici comunali, tesi non condivisa dal PID) ai finanziamenti delle Zone Franche Urbane alla gestione del consorzio Metropoli est, destinatario a breve delle risorse del GAL, e con interessanti e multimilionari finanziamenti alle porte ( Svincolo, PTA ecc..) pensano ad una candidatura più sicura e vincente.

Sinora il PID aveva lavorato nei mesi scorsi con molta discrezione per trovare una soluzione "soft" che consentisse una uscita dignitosa e con l'onore delle armi ( un sostanzioso incarico) al sindaco in carica .
Ma Biagio ha sdegnosamente rifiutato questo percorso di "accompagnamento" verso il suo accantonamento e ha orgogliosamente rilanciato via via con più forza in queste settimane la sua ricandidatura, perché pensa di avere ancora risorse e carte importanti da giocare, di qua  al voto

D'altro canto, non sono pochi all'interno del PID a ritenere che è stata solo la generosità politica di Biagio Sciortino che li ha riportati nel recinto del potere e nella stanza dei bottoni, (e questo qualche assessore e qualche consigliere del PID non lo dimentica), e mollarlo adesso la considera una prova di ingratitudine, oltre che un grave errore politico, e non riesce a capire e condividere una parte dei percorsi del proprio stesso partito.

Di fatto però negli ultimi giorni si erano moltiplicati i segnali che vedevano Bartolo Di Salvo preparare una struttura organizzativa in modo che nell'eventualità di una "chiamata alle armi" non si facesse trovare impreparato.

E nel PD c'è stata una accelerazione del dibattito per convincere Vittoria Casa a compiere il grande passo.

A questo punto il sindaco ha capito che la terra stava per venire a mancargli sotto i piedi e non ha più avuto dubbi.
La proposta di Sciortino infatti spiazza un po' tutti, manda all'aria disegni e scenari che si stavano consolidando,  e spariglia le carte: oggettivamente con un colpo di reni, il sindaco torna ad avere il pallino in mano, e a dettare le regole del gioco.

Agli amici-nemici adesso la prossima mossa.

 

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