U.D.C.: l'oscuro oggetto del desiderio - di Angelo Gargano

U.D.C.: l'oscuro oggetto del desiderio - di Angelo Gargano

Politica
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Credo che la gente continui a interrogarsi sul perché, almeno due tra i più autorevoli candidati a sindaco, vale a dire Biagio Sciortino e Vincenzo Lo Meo, continuino a cercare di entrare nelle grazie dell'U.D.C. per esserne i candidati ufficiali a sindaco.

Quale fascino, s'intende politico, abbia questo partito, per essere così interessante agli occhi dei protagonisti di questa "corsa" che ha avuto anche qualche passaggio tra il comico e il grottesco.

In queste ore all'interno dell'U.D.C. siciliano si stanno confrontando sulla risposta da dare ai due circa la candidatura a sindaco di Bagheria, due schieramenti, e nelle ultime ore pare che la "preferenza" dovrebbe andare a Lo Meo, che verrebbe a giorni presentato come candidato ufficiale a sindaco proprio da parte dell'U.D.C., stando almeno ai "boatos" di strada.

Ma facciamo un passo indietro; ci fu un momento qualche settimana fa, che il dante causa di Vincenzo Lo Meo, Dore Misuraca, sembrò avvicinarsi alle forze del terzo polo: si parlò dell'UDC, dell'FLI ecc...
E Vincenzo Lo Meo si stava preparando armi e bagagli a seguire il suo leader di corrente  in  questa transumanza.

Poi Misuraca ritornò sui propri passi; non così Lo Meo che ha continuato a tessere, avendo come riferimento il senatore Vincenzo Galioto, responsabile nazionale dell'U.D.C. enti locali, (ed anche lui, come Lo Meo proveniente dal PDL), una tela che di giorno si fila e di notte si disfà.


C'è anche un gustoso retroscena che si verificò allorchè poco prima di Natale, Pierferdinando Casini venne a Palermo a presentare la sua formazione dopo la fuoriuscita dei transfughi di Saverio Romano.
Biagio Sciortino, parrebbe d'accordo con D'Alia e Parlagreco, rispettivamente coordinatori regionale e provinciale, avrebbe dovuto nel corso della manifestazione portare un saluto all'assemblea e dichiarare la propria adesione all'U.D.C. e, almeno così si dice, anche il nome di qualche consigliere che portava in dote.
Ma qualcuno, forse lo stesso Enzo Galioto o il consigliere provinciale Vallone, all'ultimo minuto con un frenetico passaparola ha impedito questo intervento.

Voci di corridoio che raccogliamo per pura cronaca, dicono addirittura di un Beppe Lumia, impegnato in questo accasamento di Biagio Sciortino presso l'U.D.C., perorandone la causa addirittura presso lo stesso Casini.

Recentemente Biagio Sciortino ha dichiarato in una intervista televisiva la sua adesione all'U.D.C. a prescindere dal fatto di potere rappresentare il candidato del partito nella corsa a sindaco, anche perchè ha precisato Sciortino senza mezzi termini, io mi candierò "comunque" e "a prescindere".

Perhè diciamo queste cose : per un motivo molto semplice.

Per far capire  a chi legge che  l'oscuro oggetto del desiderio non è l'U.D.C. in quanto tale, ma il fatto ribadito proprio in questi giorni dal governatore Raffaele Lombardo, che alle prossime amministrative almeno nei centri più grossi, e Bagheria è tra questi, i partiti del terzo polo ( MPA, FLI, API, e UDC) presenteranno una candidatura comune.
Quello che fa gola, è in realtà la ragguardevole base di voti da cui un eventuale candidato del terzo polo potrebbe con l'attuale sistema elettorale partire, stimabile almeno intorno ad un 15-18%.
Un buon candidato che andasse a sommare a questi voti quello di liste "proprie", avrebbe in tasca quantomeno un quasi certo accesso all'eventuale ballottaggio.

E sia Sciortino e Lo Meo avrebbero il sostegno di almeno due liste "di suo", che li farebbero andare ben oltre il 30% soglia necessaria per potere aspirare a un eventuale ballottaggi

Ma c'è un fatto che viene fuori, parlando con gli esponenti di questi raggruppamenti del terzo polo, e cioè che le simpatie verso l'una o l'altra delle candidature sono assolutamente trasversali, e che sia Lo Meo che Sciortino godono di consensi e dissensi tra gli esponenti che stanno dando vita in queste settimane a queste nuove formazioni, A.P.I., F.L.I.,U.D.C., M.P.A.

E se, come pare di capire dalle proposta di riforma della legge elettorale regionale sull'elezione del sindaco e dei consigli comunali, si potrebbe arrivare, già prima del prossimo voto amminsitrativo, ad un sistema che preveda per il sindaco non l'automatico accreditamento dei voti delle liste collegate al proprio nome , ma un voto confermativo, che pur nella stessa scheda, deve essere però espresso a parte.
Verrebbe mancare cioè quell'effetto "tacito" di trascinamento che hanno avuto sinora nel voto amministrativo siciliano i consensi raggiunti dai vari partiti sul nome del candidato a sindaco.
In poche parole già in prima battuta gli elettori avrebbero in mano uno strumento "costrittivo"per distinguere partiti e sindaci.

Cosa vuol dire questo? che a nostro avviso l'U.D.C. e di converso il terzo polo potrebbe anche non essere né per Lo Meo né per Sciortino quel mezzo sicuro che consentirebbe di arrivare alla finale.
Anche perché, se ci riflettete, dopo le conclusioni dell'attuale verifica che vedrà quasi certamente il P.I.D., (o almeno una sua parte), andare fuori dalla giunta Sciortino, il mister o la miss Miss X candidata da PDL e PID uniti potrebbe rientrare in corsa con buone probabilità di accedere ad un ballottaggio.

Per non parlare della conclusione del congresso del P.D. che potrebbe introdurre una nuova variabile in questo carosello.

 

 

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