Gianni Scannavino: un segretario debole non serve al paese

Gianni Scannavino: un segretario debole non serve al paese

Politica
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A qualche giorno della tanto attesa riunione del Comitato Direttivo del Partito Democratico, che si riunirà domenica 30 gennaio per eleggere il nuovo segretario del partito,

abbiamo chiesto a Gianni Scannavino una sua opinione sul confronto interno al partito.

D E' stato un congresso in cui sono venute fuori le posizioni politiche e in cui, come si suol dire, vi siete contati? Che giudizio e che valore dai la congresso del 16 gennaio?

Il congresso è stato un momento di confronto serrato ma dai toni pacati, si sono confrontate le varie tesi e le prospettive con cui affrontarle, con la ferma convinzione di tutti che non si può non avere un PD unito e forte per tentare di vincere la prossima competizione elettorale.

Noi, con la candidatura di Carmelo la Bianca non abbiamo voluto contarci, abbiamo voluto esprimere la vitalità che questo partito ha al suo interno, raggiungendo un risultato lusinghiero e che oggi ci pone con ancora maggiore responsabilità nella posizione di chi lavora per unire e non per dividere, e di certo da questo congresso verrà fuori Un Segretario per Un Partito.

D. Con i numeri dei componenti il direttivo ( 18 Tarantino, 9 La Bianca, e 23 Maggiore), la vostra componente (La Bianca, Scannavino, Amenta, Speciale, Tornatore) con i voti riportati è diventata, l'ago della bilancia: da che parte farete pendere la bilancia. Dalla parte di Nicola Tarantino o di Laura Maggiore?

Noi sceglieremo la politica, per rilanciare il partito bisogna cambiare passo fare scelte nette e chiare, i numeri ci dicono che per governare questo partito bisognerà fare un ulteriore sforzo verso l'unità, noi pensiamo di giocare questo ruolo per trovare un'intesa con le varie componenti cercando di battere chi lavora per dividere, vedremo chi meglio intende interpretare questo ruolo.


D. IL rischio di una vostra posizione di astensione potrebbe essere un segretario di minoranza: non vi preoccupa alla vigilia di un importante competizione elettorale, la prospettiva un segretario di minoranza?

Io personalmente sono contrario all'astensione perché la ritengo una non decisione, e in questo momento il partito ha bisogno di scelte, un segretario con una maggioranza risicata non serve a nessuno, speriamo si possa arrivare ad una convergenza su una scelta che veda vincere il Partito e non una parte rispetto all'altra.

D. I rapporti con Biagio Scortino: nella giunta appena azzerata c'è stato un vostro assessore, Emanuele Tornatore, che ha nel giudizio comune, lavorato bene; rientrerete in giunta?

L'assessore Tornatore, prima che il sindaco Sciortino azzerasse la giunta, al congresso di Domenica 16 aveva preannunciato di volere rimettere il mandato nelle mani del futuro Segretario del PD, per correttezza, sarà quindi il partito nel suo nuovo assetto a decidere la linea politica e l'eventuale rientro in giunta.
Tornatore non soltanto ha lavorato bene, ma ha dimostrato che in questo paese si può fare molto anche con poche risorse, esprimendo, nonostante i limiti della prima volta, capacità organizzativa e di coinvolgimento sapendo dosare qualità, quantità ed economicità.

 

 

 

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