Una campagna elettorale che non è poi così brutta

Una campagna elettorale che non è poi così brutta

Politica
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E' una campagna elettorale molto diversa rispetto a quella del 2006, quella che si sta svolgendo in queste settimane: cerchiamo di capirne e di spiegarne i motivi.

Il primo dato che balza subito agli occhi, è che è stata e sarà una campagna elettorale lunghissima; da mesi si parla del voto amministrativo, mentre da settimane, si compongono, scompongono e ricompongono gruppi e schieramenti.

Nel 2006 si votò , lo ricordiamo ancora, di corsa e quasi a sopresa, sotto l'incombente minaccia di uno scioglimento dell'organo consiliare, con il sindaco Pino Fricano che giocando d'anticipo, si dimise a marzo per salvare il salvabile, garantire cioè ai bagheresi la possibilità del voto.
E bisogna riconoscere che con tanta fortuna e molto patema d'animo ci riuscì.
Oggi sappiamo che quelle accuse infamanti che ne provocarono le precipitose dimissioni erano infondate, o comunque non tali da giustificare un processo.

Un Biagio Sciortino, allora esponente di punta di Progetto x Bagheria, prese al volo il testimone della staffetta passatogli in corsa e in maniera convulsa da Pino Fricano, e portò nell'ultima frazione la squadra del centrosinistra verso una vittoria trionfale.

Oggi non è minimamente in discussione il dubbio che si possa andare al voto, e questo giustamente Biagio Sciortino lo ascrive a suo merito.
In effetti da quasi vent'anni non si verificava un percorso verso il voto così tranquillo e lineare: mentre come si ricorderà nel 1993, nel 1999, e nel 2006 sindaci e consiglieri erano stati mandati, (Lo Bue e Valentino), o se ne erano andati a casa, (Fricano) in maniera traumatica.

L'altro elemento di diversità, sta nel fatto che questa lunga campagna elettorale sta consentendo un approfondimento dei problemi della città, come pure la discesa in campo di diverse candidature, che noi, sia detto per inciso, consideriamo un fatto positivo, e  sta anche permettendo di sviluppare un dibattito che vede alcuni soggetti politici in particolare, Patto per lo sviluppo e la legalità, Progetto x Bagheria, LaboratoioB, ecc..., seriamente impegnati nel proporre, in pubbliche manifestazioni, soluzioni ai problemi di Bagheria

Il terzo elemento nuovo è strettamente collegato al precedente: per la prima volta a Bagheria si andrà a votare in presenza di una informazione diffusa e robusta, molto più incisiva per la presenza negli ultimi tre anni almeno di nuovi mezzi di comunicazione e informazione, e parliamo in particolare dei siti online.

E questo un aspetto che non può che essere considerato altamente positivo.

Questi giornali stanno consentendo a migliaia e migliaia di cittadini giovani e meno giovani di conoscere e di essere informati, praticamente in tempo reale sulle vicende della cronaca, dell'attualità e della politica.

Bisognerà valutare l'impatto che questa nuova comunicazione potrà avere sulla formazione delle opinioni e quindi delle scelte di voto dell'elettorato
Inciderà questo sul voto amministrativo? noi ne dubitiamo.

L'esperienza delle elezioni per il consiglio comunale, da sempre a Bagheria, ma non solo a Bagheria, ha dimostrato che il voto è stato sempre fortemente influenzato da vincoli familiari o amicali, di interesse o squisitamente clientelari.

Certo il web consente a tanti soggetti, singoli o associati attraverso face book soprattutto, di farsi conoscere, di fare proposte, di veicolare la protesta e la proposta; e si è visto nei recenti fenomeni di rivolgimento politico e sociale nei paesi del nord Africa quanto abbiano pesato gli strumenti della nuova comunicazione.

Ma noi non siamo nè la Tunisia nè l'Egitto: siamo un paese di democrazia matura, in cui sono stati garantiti negli ultimi 60 anni, certo con lotte e sacrifici, piena libertà di critica e di espressione.

Non vorremmo fare professione di pessimismo: temiamo che da noi però, più che la rete del web, a vincere, come sempre, sarà la rete delle clientele.

Nella speranza naturalmente di sbagliarci.

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