Riceviamo e pubblichiamo: E' ormai diffusamente accettata dalla stragrande maggioranza dei cittadini la concezione secondo cui gli animali sono esseri senzienti capaci di esprimere emozioni e sentimenti,
e pertanto essi meritano la nostra protezione.
In questa direzione si collocano le miriadi di leggi e regolamenti, sia nazionali che regionali, tra cui la Legge della Regione Sicilia 15/2000, che di fatto individuano ruoli e competenze dei soggetti istituzionali chiamati a compiere azioni mirate di salvaguardia degli animali, in particolare di quelli meno fortunati , oggetto di abbandono e maltrattamenti.
Nell'ambito della legge emanata dalla Regione Siciliana e delle successive Circolari dell'Assessore Regionale alla Sanità, alle Amministrazioni comunali è demandato il compito della attuazione di politiche di protezione degli animali d'affezione, ma soprattutto di prevenzione del triste fenomeno del randagismo.
Non sono molti, infatti, i comuni siciliani ad avere applicato delle azioni concrete vertenti alla eliminazione del randagismo.
In concreto, le principali azioni da mettere in campo a livello comunale si possono riepilogare nei seguenti punti:
1. esecuzione di campagne di informazione ed educazione contro gli abbandoni, per la sterilizzazione degli animali d'affezione e per l'applicazione del microchip identificativo.
2. istituzione di un servizio di pronto intervento e accalappiamento per il soccorso e prelievo di animali liberi in difficoltà, malati o incidentati (nuovo codice della strada in vigore dal 13 agosto 2010).
3. realizzazione di una struttura socio-sanitaria pubblica di supporto, con annesso ambulatorio veterinario, per il ricovero e la degenza degli animali d'affezione che per varie ragioni non possono essere lasciati liberi di vagare perché malati, incidentati, sequestrati o semplicemente perché cuccioli.
4. controllo del territorio al fine di prevenire l'abbandono e il maltrattamento degli animali, attraverso l'ausilio delle Forze dell'Ordine, in generale, e del Corpo di Polizia Municipale, in particolare.
5.Costituzione di un nucleo di controllo della Polizia Municipale con i seguenti compiti:
-controllo dell'applicazione del microchip;
-controllo dell'applicazione della museruola alle razze dichiarate pericolose dal ministero;
-controllo circa il trasporto e l'utilizzo effettivo, da parte dei proprietari dei cani, della paletta o comunque di strumenti per pulire gli escrementi dei cani;
6. collaborazione con le Associazioni animaliste presenti nel territorio per la promozione di campagne di adozione degli animali d'affezione privi di proprietario.
7. dare seguito al finanziamento statale per il canile di Bagheria che, secondo noi, dovrà essere un canile intercomunale (così da diminuire notevolmente i costi) gestito da più comuni, aperto alle associazioni animaliste e alla cittadinanza che, in ogni momento, potranno controllare l'effettivo benessere degli animali. Il canile dovrà essere gestito non come un lager, ma effettivamente come un ricovero per animali efficiente in cui dovranno avere spazi sufficienti per muoversi e vivere decentemente. In tale canile garantire il servizio di smaltimento carcasse .
8. in adiacenza al canile, o in uno spazio adeguato creare un cimitero per animali (per chi non vuole smaltire la carcassa del proprio animale) gestito da più comuni;
9. favorire l'istituto del cane di quartiere cioè la creazione di spazi all'interno dei quartieri dove il Comune favorisca lo stallo di animali domestici opportunamente sterilizzati e affidati alle cure dei cittadini del quartiere.
Tali cani di quartiere sarebbero controllati spesso dalla ASL e curati a tutti gli effetti dalla collettività Tale istituto dovrà essere preferito all'internamento dei cani dentro il canile.
Per il resto del programma www.cambiamobagheria.it