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La sconfitta annunciata si è pienamente realizzata senza scusanti e con tanto imbarazzo per il non gioco espresso dalla squadra del Palermo.

Come se non bastasse la differenza di valore e di personalità tra la prima della classe e l’ottava “ della parte sinistra della classifica” distante ben 17 punti, bisogna evidenziare la voglia di strafare di Ibrahimovic dopo la lunga squalifica e la direzione di gara dell’arbitro Orsato che sul fallo iniziale di Bonera su Miccoli non ha usato lo stesso metro che l’arbitro Gava aveva applicato a Siena nei confronti di Balzaretti.

Ma il Palermo anche in questa partita ci ha messo tanto di suo:

-regala il pallone al Milan sulla ripartenza lasciando Ibrahimovic da solo davanti a Viviano ( 1° gol);

-fallito il pareggio, subisce un contropiede del Milan con quattro rossoneri contro soltanto due rosanero (2° gol);

-concede spazio fuori area per il tiro di Ibrahimovic continuando ad arretrare in tre ( 3° gol);

-permette a Thiago Silva di saltare indisturbato al centro dell’area su calcio d’angolo per colpire di testa ( 4° gol).

Si temeva la difesa rabberciata che giocoforza Mutti avrebbe messo in campo per le assenze obbligate di Silvestre e Balzaretti ma i fuori ruolo Munoz, per l’ennesima volta, e Pisano a sinistra hanno vanificato l’ impostazione difensiva del Palermo sotto i colpi di maglio di Ibra Khan e soltanto Viviano con delle grandi parate ha impedito un passivo ben più pesante.

Si aggiungano l’evanescenza sulla trequarti di Iljcic, lo smarrimento tattico di Bertolo, la normalizzazione di Budan e la solitudine di Miccoli e la partita dopo solo 35’ minuti, sul 3-0, era già finita.

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Preoccupano molto l’approccio sbagliato alla partita della squadra, la presunzione di alcune giocate e del tutti avanti sui calci d’angolo che ha già segnato negativamente alcune partite del Palermo, gli otto gol subiti nelle due ultime gare (il 5- 1 alla Lazio è ormai un ricordo), la rassegnazione e il deficit caratteriale di alcuni giocatori.

Sotto quest’ultimo aspetto Barreto, il solo che abbia provato a giocare e anche a segnare colpendo il palo, e Migliaccio, sovrastato da super Ibra, hanno bisogno di compagni più motivati e non facili alla resa.

Come si è già scritto, è evidente la carenza di ricambi, anche per ruolo, e l’inadeguatezza al campionato italiano di molti giovani in panchina, a Mutti però il compito di rimettere in sesto la squadra prima che il Presidente pensi, com’ è suo solito, ad altre soluzioni…

Un’ultima annotazione: a molti, sabato sugli spalti, è corso un brivido premonitore lungo la schiena mentre Ibrahimovic prendeva la mira per il terzo gol ricordando un’altra serata di qualche anno fa e rivedendo il serbo che, con la maglia dell’Inter, nella stessa porta ma dal lato destro del campo segnava dalla distanza un gol a Fontana contribuendo anche quella volta in maniera determinante alla sconfitta del Palermo.


                                                                                       il Gianni ridotto

         

Era tempo che non si assisteva ad un arbitraggio così casalingo, così smaccatamente a favore della squadra di casa come quello di Siena-Palermo di domenica scorsa.

E se Tagliavento, nell’anticipo di sabato di Milan – Juventus, non coadiuvato dai suoi guardalinee e quarto uomo, non ha visto il gol di Muntari e ha annullato per un fuorigioco inesistente il gol di Matri, l’arbitro Gava in Siena- Palermo è stato il protagonista in negativo a senso unico:

- a partita appena iniziata ha espulso Balzaretti per un intervento difensivo su Destro che aveva scelto lo scontro fisico con il difensore, come era solito fare Virgilio, centravanti degli anni ’60.
Sarebbe stata discutibile la punizione dell’intervento del terzino rosanero, che ha colpito la palla e non l’avversario e non era l’ultimo uomo, figurarsi l’espulsione che ha lasciato il Palermo in dieci per l’intera partita.

- il contrasto di Aguirregaray su Brienza, che nell’entrare in area perde l’equilibrio di suo, non era falloso. Invece Gava fischia il rigore! Sull’ episodio ammonito il capitano Miccoli, ammonito il portiere Viviano, ammonito Donati… .

- sul 3-1 il contrasto in area nei confronti di Bertolo che subisce fallo non viene visto invece da Gava da Grottaferrata ; a quel punto per il Palermo la partita è chiusa.

Le attese sull’incontro di Siena erano ben diverse, più di un discorso si era speso per la prima vittoria in trasferta dell’anno, ma oltre all’arbitro anche il Palermo ci ha messo del suo: il tutti avanti dell’inizio è da calcio parrocchiale e segna irrimediabilmente la partita; la difesa a tre dopo l’espulsione è un disastro, perché i centrali non s’intendono, Bertolo e Aguirregaray non sanno cosa fare, a destra Del Grosso e Brienza imperversano, Munoz viene regolarmente saltato; proprio a destra nasce in contropiede il secondo gol segnato da Bogdani (ma costui gioca e segna solo contro il Palermo?) che precede di netto Mantovani; sul terzo gol il centrale Rossettini è solo e deve soltanto spingere la palla al di là della linea; il gol di Brienza su punizione è un gentile omaggio dei giocatori in barriera ormai nel pallone.

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Peccato, perché l’occasione era ghiotta e l’approccio alla partita è stato scriteriato alla luce della differenza dei valori in campo evidenziata in quei pochi minuti in cui il Palermo pur in dieci ha giocato al calcio malgrado la frenesia agonistica del Siena che sente la B vicina.

Contro il Milan Mutti dovrà ridisegnare la difesa restando possibilmente fedele al 4-3-1-2; gli esperimenti effettuati finora non hanno prodotto risultati accettabili.

Quindi una linea difensiva con Pisano, Migliaccio e Mantovani e Bertolo a sinistra da vice Balzaretti. Da aggiungere che Munoz, a parte lo scarso stato di forma, continua a prenderla solo di testa mentre con palla a terra consente di fare bella figura a qualsiasi avversario! L’eventuale elenco è pari alle partite da lui giocate con la maglia del Palermo! 

Sul punto un’ultima considerazione: i ricambi dalla panchina, oltre ad essere limitatissimi, quasi sempre non sono all’altezza dei titolari. 

In questo il Presidente dovrebbe rivedere le sue posizioni perché non giova alla squadra e agli incassi domenicali avere un cuore “… i ragazzi vogliono giocare e quindi a gennaio vanno altrove…” (Pinilla docet) e puntare su giovani non sempre talentuosi e subito pronti per il campionato italiano ( basta ricordare la panchina del Chievo nell’ultima di campionato contro il Palermo di Delio Rossi).

A tutto questo, una volta per tutte, dovrà porre rimedio Zamparini se vuole veramente raggiungere degli obiettivi anche quello soltanto della parte sinistra della classifica, e non vivere alla giornata.

Un Catania così vicino e in stato di grazia è un fastidio non da poco per il tifo rosanero. Sabato arriva il Milan…..Miccoli c’é…

Il Gianni ridotto

nella foto in alto l'arbitro Gava espelle Balzaretti al 1 minuto di gioco; nella foto al centro l'arbitro Gabriele Gava.

Continua il periodo positivo per il Sant’Isidoro di mister Mineo, che è riuscito ad avere la meglio per 5 a 2 sulla matricola Rahl Butahi, che ben sta figurando al suo primo anno nella massima serie regionale.

Il tecnico dei bagheresi ha potuto finalmente contare sulla quasi totalità della rosa a sua disposizione, eccezion fatta per Enzo Di Salvo, ancora appiedato dal giudice sportivo. Pronti-via e il Rahl Butahi si porta in vantaggio: non è passato neanche un minuto che gli ospiti sorprendono i padroni di casa con una conclusione da lunga distanza di Marraro che Scianna non è riuscito a controllare.

Contrariamente a quanto accadeva nel recente passato, la reazione dei biancorossi è razionale e controllata, consci del fatto che con organizzazione e criterio il risultato potesse tranquillamente esser portato in parità. A rompere il ghiaccio per il Sant’Isidoro è Tripoli, autore ancora una volta di una realizzazione da cineteca: fatti fuori due avversari in dribbling, Tripoli resta glaciale dinanzi all’uscita spericolata del portiere ospite, superato rasoterra dal pallone che docilmente si accomoda sulla rete. I

l pareggio rinvigorisce i padroni di casa, che tuttavia non riescono nel breve termine a portarsi in vantaggio sul Butahi, squadra spigolosa con molta grinta. Le due squadre si affrontano con vigore e cattiveria agonistica, cosa che porta i due arbitri a fischiare ripetutamente per calmare gli animi esagitati di alcuni giocatori.

Così, sul finire della prima frazione, il Sant’Isidoro può godere di un tiro libero che si incarica di battere capitan Speciale: la sua conclusione è secca e precisa, buona per portare in vantaggio la compagine di casa. La prima frazione si conclude con il punteggio di 2 a 1, ma i padroni di casa posso recriminare per la grande mole di occasioni gettate alle ortiche.

La ripresa segue la falsa riga del precedente periodo, con i padroni di casa a tenere il pallino del gioco e gli ospiti bravi a rompere le trame avversarie e tentare la via della rete con azioni di rimessa a volte, però, troppo lente e prevedibili. Da una parte il Sant’Isidoro macina gioco ma non riesce a concretizzare le tante occasioni create, mentre il Rahl Butahi conclude poco ma riesce nell’impresa di bucare la porta bagherese. E’ Parisi ad approfittare di un’indecisione di Scianna, il quale non riesce ad intercettare un pallone all’apparenza agevole.

Il 2 a 2 ha il sapore di beffa per i padroni di casa, che hanno tutta la voglia di vincere questa partita vista la grande importanza che avrebbe ai fini della classifica e della corsa ai play-off. A riportare in vantaggio i padroni di casa è capitan Peppe Speciale, che dalla lunga distanza trafigge l’estremo difensore ospite, non proprio esente da colpe nell’occasione.

Il pubblico sugli spalti è in visibilio, e spinge i propri beniamini a chiudere anzitempo la gara, visto che ormai i ragazzi provenienti da Regalbuto appaiono spenti nel loro incedere. La rete del 4 a 2 è opera di Paolo Riesi, bravo anche nel realizzare il gol del definitivo 5-2, che chiude virtualmente l’incontro tra le due squadre.

Il contemporaneo pareggio tra la Futsal Battiati e i Melilli permette al Sant’Isidoro di portarsi a 8 punti dai catanesi, terza forza del campionato. Dovesse finire così il campionato, il Sant’Isidoro parteciperebbe ai play-off di fine stagione, traguardo importante per una piccola realtà come quella bagherese.

Il prossimo match è in programma contro la Real Floridia, mentre la Futsal Battiati andrà a far visita proprio alla Rahl Butahi.

Commento mister Mineo:
“Abbiamo giocato una partita poco spettacolare ma molto attenta e concreta. Siamo andati sotto subito ma non abbiamo perso la calma e abbiamo giocato da squadra. Sono soddisfatto di questo bel girone di ritorno anche se i rammarichi aumentano ed è soprattutto colpa mia se il girone di andata non è stato produttivo come quello di ritorno. Speriamo di riuscire a continuare a fare bene visto che adesso siamo salvi matematicamente e mancano ancora 6 gare. Fare i play-off sarebbe un ottimo traguardo per noi e per la nostra realtà”.
 

SALVATORE ORIFICI

I cinque gol, cinque, rifilati alla Lazio terza in classifica, il centrocampo rosanero che impone il suo gioco, l’impostazione data da Mutti alla squadra, che ha vanificato le scelte tattiche non tutte obbligate di Reja, certamente un allenatore fra i migliori della nostra serie A, spingono Zamparini a riconoscere il merito e la “mano” dell’ allenatore.

 Prima della partita, in settimana, a seguito delle notizie delle dimissioni di Fabio Capello da allenatore dei leoni bianchi d’Inghilterra e del prossimo arrivo nelle casse del Palermo calcio di finanziamenti freschi e copiosi provenienti dagli Emiri arabi, in affari con il Presidente e alla ricerca di mediatici ritorni d’immagine in Europa, addetti ai lavori come Bronzetti e testate giornalistiche nazionali davano come futuribile il ritorno di Capello nel nostro campionato su una panchina (perché no?) dai colori rosanero.

In questo prevedendo che il Fabio d’esportazione possa accompagnare al proprio lavoro la cura di interessi e passioni personali, come i vitigni del podere di Pantelleria.

Il 5 – 1 di domenica sera ha imposto una rivisitazione anche dei sogni tanto che il Presidente, per la gioia dei cronisti, ha dichiarato “ Mutti? è il mio Mourinho!” suscitando preoccupazione nei tifosi rosanero che ricordano perfettamente l’accostamento Mangia – Wenger dei mesi scorsi.

Zamparini ha però aggiunto che per il rinnovo del contratto, in scadenza a giugno, c’è sempre tempo. Questo consentirà sicuramente qualche ulteriore pensiero…
Intanto occorre aspettare marzo per capire se gli emiri ci sono e se hanno intenzioni serie con il Palermo calcio. 

Per ora si ricordano soltanto gli incontri dell’era Zamparini disputati dall’allenatore Capello sulla panchina della Juventus nei campionati:

2004/05 25.9 Juventus – Palermo 1 – 1 ( Zaccardo – Ibrahimovic)
05.2 Palermo – Juventus 1 - 0 ( grande Brienza)
2005/06 07.1 Palermo – Juventus 1 – 2 ( Terlizzi – Mutu – Mutu )
7.5 Juventus – Palermo 2 – 1 ( Nedved – Ibrahimovic – Godeas).

Un’altra concorrente, ben più blasonata del Palermo, può interessarsi a Capello nei prossimi giorni: è il Chelsea di Abramovic, dopo la pesante sconfitta di ieri sera con il Napoli al San Paolo.
Le scelte sbagliate di Villa-Boas, lo scontro con senatori del calibro di Lampard e Cole pregiudicano i quarti di Champions League del Chelsea a tutto favore del Napoli, grazie ai gol e alle giocate di un certo Cavani.

Traballa quindi la panchina del portoghese Andrè Villas-Boas. Ma…Zamparini non aveva dichiarato in una intervista che voleva contattarlo già ai tempi in cui allenava il Porto?

Tutto comunque passa dal male di trasferta del Palermo che Mutti, con paziente semplicità e con una squadra che è sempre più sua, conta di debellare fin da domenica a Siena.

                                                                                                                                   Il Gianni ridotto 

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