Quando i Raptors conquistarono a sorpresa l’anello

Quando i Raptors conquistarono a sorpresa l’anello

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Un ricordo dell’impresa di Kawhi Leonard e compagni.

Ci fu un tempo non molto lontano in cui il Canada salì sul tetto del mondo per un’impresa sportiva con protagonista la palla arancione. Correva la stagione NBA 2018-2019 quando i Toronto Raptors riuscirono a imporsi a sorpresa sui Golden State Warriors per 4 a 2 durante le Finals. Nessuno a ottobre avrebbe mai pensato a un exploit simile, perché la franchigia allenata da Nick Nurse era sì importante a livello qualitativo, grazie ai vari Kyle Lowry, Pascal Siakam e Kawhi Leonard, ma non da concludere la regular season con 58 vittorie e 24 sconfitte dietro ai Bucks, e soprattutto da eliminare nei playoff gli Orlando Magic, i Philadelphia 76ers, i Milwaukee Bucks e infine i Golden State Warriors. Eppure successe, grazie alla compattezza del quintetto, venuta mai meno nemmeno nei momenti più difficili (vedi sfide con Philadelphia), e grazie alla classe della stella Kawhi Leonard, uomo ovunque, sia in difesa che in attacco. Senza di lui i canadesi probabilmente non avrebbero mai vinto il loro primo titolo NBA, anche se alcuni esperti di basket sostengono ancora oggi che se Klay Thompson non si fosse fatto male in gara-6 e con lui Kevin Durant – l’infiammazione al tendine d’Achille lo colse proprio sul più bello – ora staremmo celebrando la franchigia californiana. Non avendo la controprova non lo possiamo sapere; quel che invece sappiamo per certo è che i Toronto Raptors con il titolo NBA conquistato fecero gioire un intero popolo.

Contro tutti i pronostici
I Toronto Raptors avevano ben poche chance di conquistare l’anello. All’epoca, ossia durante la stagione 2018-2019, si parlava spesso e volentieri dei Golden State Warriors quale franchigia in grado di avere la meglio su qualsiasi avversaria. Normale, considerando che nelle fila dei californiani oltre a Curry c’erano anche Thompson e soprattutto Kevin Durant. Non un cestista qualsiasi, quanto uno che con le sue capacità tecniche sapeva come spostare gli equilibri sul parquet. Poi gli infortuni, di cui abbiamo già detto qualcosa, hanno influito sul destino del quintetto più forte dell’epoca. Oltre ai californiani anche i Bucks partivano con i favori dei pronostici. Grazie alla straripante fisicità di un Antetokounmpo già pronto a laurearsi MVP, i verdoni di Milwaukee erano almeno certi di conquistare il titolo della Eastern Conference, cosa che non avvenne per il 4 a 2 finale targato Toronto. Quando si parla di possibili vincitori di quel torneo dall’esito impensabile vengono in mente i Boston Celtics e gli Houston Rockets, che i principali bookmaker davano dietro soltanto a Golden State. La presenza rispettivamente di Irving e Harden era un fattore con la F maiuscola. Infine, ecco i Lakers del primo LeBron James. Il Prescelto era appena sbarcato a Los Angeles per vincere subito l’anello, e invece i gialloviola non arrivarono nemmeno ai play-off. Quella stagione per loro fu disastrosa, anche a causa dei tanti infortuni che hanno interessato quasi tutto il roster.

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La storia si ripeterà quest’anno?
Stando alle analisi sulle scommesse sportive, anche nel 2023 i Raptors non sono presi in considerazione dai principali bookmaker per quanto riguarda la vittoria del titolo NBA. L’attuale ruolino di marcia dei canadesi, non certo esaltante per usare un eufemismo, per ora dà loro ragione. E se la storia dovesse invece ripetersi dopo la vittoria del 2019? Difficile, perché la franchigia dove ha militato tra gli altri anche Andrea Bargnani non solo non può più schierare la stella Kawhi Leonard, passato ai Clippers, ma è anche priva di un roster all’altezza. In casa Toronto da tempo si parla di smantellamento, e non è un caso. Stando così le cose l’annata 2018-2019 rimarrà irripetibile per i tifosi della squadra che in casa sfoggia la gloriosa maglia biancorossa.

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