16-05-09 Vandali subacquei staccano le braccia al Cristo degli Abissi

16-05-09 Vandali subacquei staccano le braccia al Cristo degli Abissi

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La statua del Cristo, in marmo, era stata benedetta da Papa Giovanni Paolo II durante il giubileo dei sub e adagiata nei fondali dell’Isola del Giglio, (Grosseto), nel 2001.

Costituiva un vero Altare subacqueo e per centinaia di subacquei è stato motivo ulteriore di una immersione già affascinante per la naturale bellezza dei luoghi.

La statua infatti, alta un metro e cinquanta centimetri e posta a -25 metri, in questi anni ha avuto il rispetto di tutti e veniva visitata da subacquei credenti che spesso vi si fermavano in preghiera ma anche dai non credenti per il suo indubbio valore artistico. Ogni anno a ferragosto, giorno dell’Assunzione, veniva organizzata una manifestazione religiosa con processione subacquea.

Le braccia della sacra immagine sono state recise nettamente e tale scempio fatto da squallidi teppisti, offende oltre che il mondo religioso, tutto il mondo subacqueo e sportivo che nella totalità pratica i sentimenti di solidarietà e di tolleranza che l’andare per mare comporta. Sono in corso le indagini di rito e ora la statua sarà portata in superficie e restaurata probabilmente dalle manovalanze locali dei lavoratori del marmo che con tanta sensibilità si sono offerti.

Purtroppo simili comportamenti vandalici, pur non raggiungendo livelli di delinquenza cosi moralmente gravi, sono abbastanza diffusi e praticati da sedicenti subacquei che niente invece hanno a che fare con la cultura del bello e l’apprezzamento dei grandiosi equilibri che regolano gli ecosistemi marini.

I fondali vengono spesso razziati di conchiglie, stelle marine e quant’altro pur di portare un souvenir a casa, oppure soffocati da oggetti inquinanti di ogni genere (sacchetti, bicchieri di plastica, frigoriferi, lavabiancherie, olii) che con facilità e incoscienza vengono abbandonati in mare da pseudo diportisti e marinai.

E’ recentissima, alla “formica” di Porticello la scomparsa (furto?) della robusta gomena che, ben ancorata al fondo, era un comodissimo ormeggio in superficie per barche e gommoni, specialmente in estate. E’ appena il caso di precisare che era la quinta in tre anni! Probabilmente inserire nei programmi scolastici livelli graduali di educazione all’ambiente e un maggiore oltre che più mirato controllo delle autorità competenti, sarebbe un atto dovuto verso questo pianeta in affanno che tollera sempre meno l’ignoranza del suo ingrato ospite

Nicola Tomasello, Pagine di Mare

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