I pini tagliati in piazza L.do da Vinci erano sani: lo conferma una dettagliata relazione tecnica

I pini tagliati in piazza L.do da Vinci erano sani: lo conferma una dettagliata relazione tecnica

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Un agronomo, il dr. Fabrizio Parisi, si è preso cura 'sua sponte' di verificare lo sato di salute dei tre pini tagliati in piazzetta L.do Da Vinci, dopo che uno di questi era crollato a terra per un cedimento pare, delle radici.

Il dr. Fabrizio Parisi ha steso una dettagliata relazione tecnica, corredata anche da foto, che qui integralmente pubblichiamo perchè l'opinione pubblica possa farsi una opinione ragionata.

RELAZIONE TECNICA
Oggetto: caratteristiche e analisi di stabilità eseguita sulle ceppaie di Pini domestici abbattuti in Piazza Leonardo Da Vinci
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Il sottoscritto Dott. Forestale Parisi Fabrizio iscritto al numero 1519 dell’Albo degli Agronomi e  Forestali di Palermo, si è recato, nel pomeriggio del 9/10/2014, presso la Piazza Leonardo Da Vinci  per eseguire i rilievi utili ad accertare quanto in oggetto specificato e ciò con la scorta di una rotella  metrica ed una piccola accetta, per eseguire piccoli tagli ed ispezionare i tessuti di ciò che rimane di  alcune piante tagliate.
Quanto in argomento al solo scopo di accertare, in fede e con esattezza, le circostanze che possano  avere indotto a procedere al taglio, verificando se questo era giustificato da motivi di instabilità che  potessero arrecare pregiudizio alla pubblica incolumità.
Le allegate foto in n. di 5, a maggior chiarimento di quanto sarà nel prosieguo riferito.
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1) Sulla piazzetta Leonardo da Vinci insistevano n. 4 pini domestici (Pinus pinea, da non  confondere con i pini d’aleppo, piante queste rustiche, di rapido accrescimento e dal  portamento irregolare). Pianta invece, il pino domestico, a lento accrescimento, con portamento  regolare, globoso in maturità e ad ombrello in stazione di fustaia matura
Le piante in argomento si trovavo in stazione di maturità, avevano infatti l’apparente età di anni  trenta ed erano state messe a dimora, trapiantate con zolla, nell’anno 1996, quando avevano già
un’età di anni 10 circa. La loro altezza era di m 14 circa.

E’ utile ricordare che i pini domestici sono piante di prima grandezza (a portamento espanso) che  ben venivano ospitate nel luogo dove erano state poste, grazie alla disponibilità di spazi idonei che  ne assicuravano l’espletamento delle funzioni ornamentali ed igienico-sanitari, ben esaltate nel  particolare contesto di centro urbano, intensamente urbanizzato e congestionato dal traffico.
Erano state messe a dimora in modo razionale ed appropriato, senza arrecare danno alle fabbriche  vicine, rispetto alle quali erano distanti m 4 circa e presentavano una leggera inclinatura solo nella  porzione distale del tronco, nel naturale portamento verso le zone più illuminate, verso il centro  della piazza.

La ceppaie evidenziano cerchi legnosi concentrici, segno questo, come ben sanno i forestali, che il  fusto non presentava inclinazioni, in presenza infatti di inclinazione significativa si nota la presenza  di cerchi legnosi disomogenei, di spessore cioè variabile, sulla ceppaia tagliata.

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2) Sui luoghi si osservano pertanto le ceppaie derivanti dal taglio a raso di n. 3 pini domestici, come documentato dalle allegate foto, nonché un tronco abbattuto lungo m. 3.
L’attenta analisi di dette ceppaie e del tronco rinvenuti sui luoghi fa emergere quanto segue:
- Il tronco lungo m 3 circa è ciò che rimane di una pianta di pino crollata spontaneamente due giorni addietro, dopo il taglio della ramaglia.

Alla base di esso si apprezzano estese zone di marciume con necrosi dei tessuti, di colore scuro, ed in particolare la presenza di un cercine di cicatrizzazione, formatosi a causa di un
trauma pregresso e che ha interrotto la vascolarizzazione dell’apparato radicale. La pianta è pertanto crollata spontaneamente a seguito del distacco avvenuto tra la base del tronco e le
radici di ancoraggio.
Il cercine ed i tessuti necrotizzati hanno infatti determinato una netta separazione tra l’apparato radicale e la base del tronco, come detto. (Al riguardo è da rilevare che non è convincente la tesi riportata dagli organi di informazione locali che farebbe risalire la causa del crollo al taglio di radici in occasione dei lavori di sistemazione della piazzetta. Questi infatti sono stati eseguiti da oltre dieci anni ed in tale periodo la pianta avrebbe ben potuto ristabilire l’equilibrio con la parte aerea, riformando le eventuali radici resecate, diversamente sarebbe caduta molto prima).

Il pino crollato spontaneamente era quello posto al vertice nord-ovest della piazzetta.
- Sulle tre ceppaie, dove è stato eseguito il taglio a raso delle tre piante, diversamente dalla pianta precedente, non si rinviene invece alcun elemento o sintomo che possa far pensare, anche remotamente, ad un rischio di crollo o ad ipotesi di un qualche pregiudizio alla stabilità
Le tre piante erano in perfetta salute, stabili e ben ancorate.
Le ceppaie sono infatti impregnate di resina, segno che le piante erano in attività vegetativa, il legno presenta il tipico color salmone, ed emana ancora, essendo stato tagliato da poche ore, un intenso profumo, caratteristico di una pianta in ottima salute.
Attivo il cambio (il tessuto posto tra legno e corteccia). Nessun tessuto necrotizzato. Cerchi legnosi concentrici, segno che le piante non evidenziavano segni di instabilità o inclinazione significativa. 3
Le foglie verdi e la chioma (da quanto è dato rilevare dalle rami ancora presenti in loco), ben rigogliosa.
Si può concludere affermando che le tre ceppaie sono ciò che rimane di tre pini domestici in ottima salute e perfettamente stabili.
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3) E’ utile infine ricordare che prima che venga deciso un qualsiasi abbattimento viene consigliato, e ciò viene realizzato in numerose città e nella vicina Palermo, di eseguire una Valutazione della Stabilità degli Alberi (VTA – Visual Tree Assessment).

Questa accerta e descrive, valutandola appropriatamente, la stabilità degli alberi, la condizione biomeccanica della pianta nei suoi vari apparati, in termini qualitativi e soprattutto per quanto
concerne il rischio di schianti o cedimenti.
Tale verifica fonda le sue basi su nozioni di patologia vegetale, di botanica, tecnologia del legno, ecc…ed è sempre accompagnata da una procedura che mira a ripristinare l’equilibrio arboreo,
quando compromesso, attraverso interventi appropriati, i più semplici dei quali le operazioni di potatura o interventi cesori e di riequilibrio di intensità variabile.

Generalmente, come avviene a Palermo, vi è una commissione formata da esperti che esegue tali valutazioni all’esito delle quali si forma il processo decisorio. A questo, dopo le autorizzazioni
previste per legge, segue, nei casi di irreversibile danneggiamento e di rischio di crollo, il taglio di parte o dell’intera pianta.
Non risulta che nel caso in argomento sia stata condotta analisi del legno, nè penetrometrica né,
tantomeno, ultrasonica né, ancora, che una commissione di esperti sia stata coinvolta nel processo
decisorio!

In fede.
Si allegano n. 5 foto
Bagheria 09/10/2014 Dott. Fabrizio Parisi  

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