Bagheria, ma anche S.Flavia, tra le capitali siciliane del 'Mangiar bene'

Bagheria, ma anche S.Flavia, tra le capitali siciliane del 'Mangiar bene'

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E' uscita lo scorso venerdì allegata al 'Giornale di Sicilia' l'ormai tradizionale guida dei 'Ristoranti e Pizzerie di Sicilia 2015/2016', ed il nostro territorio fa la sua bella figura. Quest'anno, come si dice nella presentazione, la Guida ha selezionato 163 locali ed oltre che i Ristoranti e le Trattorie con cucina tipica e tradizionale circa quaranta Pizzerie sparse in tutta la Sicilia, e Bagheria c'è con l'inossidabile 'Mata Hari', con i suoi tre soci fondatori, Giacomo, Martino e Paolo,  che attira clienti soprattutto dalla città e dal circondario; non può mancare nella sezione cucina tipica lo storico 'Don Ciccio' di Santo Castronovo ed a brillare nella sezione Gourmet è naturalmente la nuova stella di Tony Lo Coco, con il ristorante 'I Pupi'.

Non può che essere motivo di profonda soddisfazione, per quanti continuiamo a credere che il rilancio della nostra economia passi anche dall'accoglienza, perchè al di la della fascia di appartenenza i titolari hanno due caratteristiche in comune: la passione per il loro lavoro e la qualità dei prodotti che portano a tavola, e questi requisiti a lungo andare si rivelano sempre paganti

C'è anche Porticello con ben due locali che offrono una cucina tradizionale a base di pesce, l'Arrhais ed il Faro verde. Di nostro aggiungiamo che oltre a questi locali, di recente abbiamo segnalato per il 'Can Caus' di Sant'Elia dei fratelli Galioto  e per il bagherese Giovanni Aiello del 'Barone di Munchausen', la certificazione di locale raccomandato da Trip advisor.

Ma in provincia di Palermo scala la classifica anche una piccola realtà madonita, Castelbuono, da sempre meta di un turismo d'elite del fine settimana in autunno e primavera;  oltre all'ormai famoso panettone dei Fratelli Fiasconaro ed  al noto Nangalarruni, si affiancano oggi sempre con cucina tipica, il Palazzaccio e la pizzeria/gourmet A Rua Fera.

E' utile la Guida perchè in questa Sicilia, che conosciamo troppo poco, si possono programmare escursioni e fine settimana che oltre a consentirci di visitare luoghi unici per la loro bellezza e la loro storia, ci possono portare in una sorta di tour delle eccellenze di cucina.

Alcune 'curiosità' della Guida: a segnalarsi in maniera prepotente sono 'Le terre di Montalbano', che in un territorio esiguo per popolazione riesce a mettere circa venti locali in evidenza  tra Ragusa, Modica e Scicli.

L'eccellenza del due stelle Ciccio Sultano de 'Il Duomo' di Ragusa Ibla, si sta rivelando positivamente 'contagiosa' facendo crescere altre realtà che rendono la provincia di Ragusa una vera eccellenza delle eccellenze in Sicilia, ed i dati sulle presenze turistiche lo certificano abbondantemente.

Infine, a parte Palermo con i suo 30 locali segnalati, i capoluoghi di provincia, Ragusa e Trapani a parte, non brillano molto: più interessanti invece i medi centri che oltre a quelli già citati annoverano Licata con tre locali segnalati assieme all'inevitabile La Madia di Pino Cuttaia, e Taormina; e non potrebbe essere altrimenti trattandosi della cittadina siciliana in assoluto più visitata.

Un 'ultima notazione sulle isole minori: ci sono le Eolie ed Ustica. A Lipari  si raccomanda sempre 'Il Filippino' ma c'è  una new entry, Il Signum di contrada Malfa a Salina; scelta, spiegano gli estensori della Guida, dettata dal fatto che è il ristorante che offre da parte della giovane chef  Martina Caruso la migliore scelta dei vini, e per noi, conclude Fabrizio Carrera che firma la presentazione, 'la possibilità di bere bene vale il viaggio'.

E non possiamo dargli torto.

Angelo Gargano

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