E sul sito del Museo Guttuso finirono aspirapolveri e macchine del caffè

E sul sito del Museo Guttuso finirono aspirapolveri e macchine del caffè

attualita
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Il Comune di Bagheria ha perso il dominio internet www.museoguttuso.it, che è stato acquistato da una ditta di elettrodomestici. Lo scrive Claudio Reale in un articolo su La Repubblica:


"Il passaggio di mano del dominio deve essere avvenuto certamente dopo febbraio 2014. Fino ad allora, stando al Web Internet Archive (la fondazione che raccoglie “istantanee” dei siti per raccontarne l’evoluzione storica), il sito era certamente di proprietà del Comune, scrive Repubblica. Poi è successo qulacosa - “Complici le elezioni e il cambio della guardia – dicono dal Comune  – la registrazione del dominio non è stata rinnovata. La colpa non è dell’amministrazione: è dell’azienda che se ne occupava all’epoca”. Adesso, sul registro internazionale dei siti, l’indirizzo museoguttuso.it è intestato a una persona fisica dal nome italiano con i server a Singapore che  ne possiede del tutto legittimamente i diritti.. “Quando ce ne siamo accorti – specificano dal Comune – abbiamo cercato di riacquistarlo. La richiesta che ci è stata fatta, però, non era conveniente”. Così l’amministrazione comunale ha deciso di registrare un altro indirizzo, www.museoguttuso.com, che ripartirà il 26 dicembre, quando – in occasione del 105° anniversario della nascita dell’artista – riaprirà i battenti anche il museo. Fino ad allora, gli appassionati di Guttuso non potranno vedere le sue opere più celebri. Né dal vivo né in un catalogo web". 

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"Tutto quello che volete sapere e non avete mai chiesto", è questa la frase criptica e anche un pò "marzulliana" che campeggia adesso in homepage se ci si collega al sito www.museoguttuso.it, e via via una sequela di articoli su lavapavimenti a vapore, macchine per caffè e altro.  Non ci sono quadri, non ci sono orari di apertura e indirizzi, non c'è sezione per prenotazione online, non ci sono indicazioni su mostre ed eventi e nemmeno sulla prossima riapertura, c'è il sito internet di una ditta di elettrodomestici.

Da questa vicenda la cosa più lampante che emerge è la brutta figura che, prima ancora dell'amministrazione e l'assessore ai beni culturali, ha fatto Bagheria e tutti i bagheresi. Villa Cattolica, sede del Museo Guttuso, il più importante bene monumentale di proprietà del Comune di Bagheria, non merita un simile trattamento, o meglio svilimento da parte della nostra classe politica. E' una vicenda che mette a nudo quelle che sono l'approssimazione e l'incompetenza che stanno dietro la gestione dei beni culturali di Bagheria, venute fuori anche in altre occasioni.

consiglio

Non bastano gli annunci in grande stile, come quello fatto a Palazzo Butera il 21 giugno scorso, per comunicare alla città la riapertura di Villa Cattolica il prossimo 26 dicembre, se gli stessi non sono seguiti da politiche concrete e attenzione anche a quelli che forse possono sembrare dettagli, ma che dettagli non sono. 

Di rilevante, nella gestione dell'assessore Romina Aiello dei Beni Culturali di Bagheria, ricordiamo fino a questo momento soltanto l'organizzazione del festino alcolico di capodanno a Palazzo Cutò per pochi eletti e con un ticket di 20 euro. Potremmo aggiungere i problemi creati al Museo del Giocattolo con sede alla Certosa, a cui il Comune qualche mese fa, non pagando le bollette di fornitura, ha fatto staccare la luce mentre arrivava in visita una scolaresca dalla Calabria.

Riguardo il Museo Guttuso invece il sindaco, ad inizio mandato, aveva toccato alcuni tasti dolenti della pinacoteca comunale, i lettori ricorderanno ad esempio il comunicato in cui il sindaco dichiarava di aver trovato registri tenuti a matita e simili, che comunque riguardavano la gestione poco trasparente del Museo. Dopo qualche tempo però, come per altri argomenti, agli annunci in pompa magna non sono seguiti i fatti e  non se ne è saputo più nulla.

Alcuni soggetti politici hanno poi sollevato, attivandosi nelle sede opportune, un caso quasi paradosale: la liquidazione di una somma importante, circa duecentomila euro, all'interno del progetto di valorizzazione del Museo Guttuso, ad un'associazione che dovrà ancora, come da contratto, erogare le prestazioni e i servizi. Un qualcosa che non ci era mai capitato di sentire. 

Un sindaco e un'amministrazione non possono cavarsela sempre con frasi del tipo: "non è colpa nostra", o accampare scuse infantili come:"è stata una dimenticnza perchè c'erano state le elezioni"; queste sono esternazioni che lasciano il tempo che trovano dette da chi ricopre ruoli di governo; bisogna che le classi dirigenti si assumano le loro responsabilità nel bene e nel male. Dopo oltre 2 anni era dovere degli amministratori attivarsi e prendere il toro per le corna, evitando a Bagheria l'ennesima figura alla Giufà.

Lorenzo Gargano

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