Aspra a-mare, primo atto: facciamo pulite le nostre spiagge

Aspra a-mare, primo atto: facciamo pulite le nostre spiagge

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Sono professionisti, impiegati, operai, casalinghe, imprenditori, pescatori, studenti, gente comune; tante le donne.
Non sono più giovanissimi, ma la voglia di fare qualcosa per la loro comunità la sentono, forte e insopprimibile.
Si sono organizzati a metà tra l’associazione di volontariato attivo e
l'organismo regolarmente registrato da un notaio, per potere intraprendere anche azioni legali nei confronti dell'amministrazione, o degli enti che debbono erogare servizi, e non lo fanno, o lo fanno poco e male.

Erano una quarantina domenica mattina sulle spiagge del centro di Aspra
, armati di rastrelli, pale e “puntali” per cercare di ripulire l’arenile di quei rifiuti che altri “asparuoti” o “baarioti”, comunque siciliani incivili avevano abbandonato sulla spiaggia, sacchetti, cartacce e bottiglie soprattutto.

Alcuni li abbiamo anche riconosciuti: oltre a Letizia Coassin, che guida l'associazione, Schicchi, Bongiovanni, Balistreri Gaetano e Michelangelo, Tomasello e tanti altri
Tra gli sguardi e i commenti di consenso, ma anche tra qualche sorrisino di sfottò e di compatimento di qualche idiota, hanno messo assieme una decina di enormi sacconi neri di spazzatura che hanno caricato su un camioncino.

Potrà bastare la forza dell’esempio per far capire, quanto sia importante, e non solo per gli asprensi considerare i luoghi pubblici, strade, piazze, arenili come “cosa nostra” e trattarli come siamo abituati a trattare il salotto di casa?

Da sola sicuramente no.
Però se quei rifiuti quei volontari stamane sacrificando la loro giornata di riposo non li avessero tolti, sarebbero ancora là a fare "bella" mostra di sé.

Allora il problema è più generale e molto più difficile
: si tratta di educare le nostre comunità a comportarsi in maniera civile e decorosa.

In questi ultimi tempi non siamo stati teneri con il sindaco e gli amministratori però, e questo gli va riconosciuto, Biagio Sciortino non perde occasione, per far capire che per tenere una città pulita non basta la semplice raccolta dei rifiuti.
Allora-diciamo noi- serve una grande campagna di educazione culturale, che a Bagheria non può passare solo attraverso lo sforzo e l’impegno dei volontari.


Questa grande campagna di comunicazione deve partire innanzitutto dalle istituzioni, e deve passare attraverso le scuole, gli organismi di categoria, i patronati, gli amministratori di condomini, le associazioni sportive e culturali, ecc…
Tutti dobbiamo sentirci impegnati.

Intanto i promotori di Aspra a-mare continueranno a incontrarsi per tentare di allargare e coinvolgere le altre componenti della comunità: pescatori, ristoratori, commercianti, semplici residenti, in un discorso estremamente semplice: il mare, l’arenile, gli odori dell’Aspra e il Piano Stenditore, non sono solo qualcosa di cui godere, quando ci è consentito.
No!

Sono delle risorse e come tali bisogna considerarle: così come una azienda tutela e fa la manutenzione delle proprie attrezzature e dei propri macchinari, così non solo le autorità preposte, ma anche i cittadini debbono considerare le bellezze naturali, e, aggiungiamo noi, artistiche e monumentali, i macchinari e le attrezzature per far funzionare l’industria del turismo e comunque dell’accoglienza e della vivibilità urbana.

Aspra a-mare vuole lavorare in questa direzione: facciamo sì che da questo esempio cresca e si rafforzi una sensibilità nuova.

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