Conoscere i redditi dei consiglieri? Sì, ni, forse, ma, però.....

Conoscere i redditi dei consiglieri? Sì, ni, forse, ma, però.....

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A Bagheria guidata da una amministrazione che si auto giudica presidio di legalità, roccaforte di trasparenza, baluardo di antimafia, capisaldo di democrazia,

e chi più ne ha più ne metta, non si riesce a vedere applicata una legge dello Stato e della Regione che consente ai cittadini di guardare dentro le tasche dei propri amministratori, sindaco, assessori e consiglieri..

 

Non c’è verso e maniera di arrivare alle informazioni che la legge prevede siano messe a disposizione dei cittadini; legge si badi bene, che arriva a contemplare per gli inadempienti anche la decadenza dal mandato (comma 2 dell’art.54 legge regionale 26/93)
Allora riepiloghiamo e se possibile arriviamo anche ad una conclusione.
Richiamiamo intanto, seppure sommariamente, gli articoli di legge che regolano questa materia.

Sia la legge nazionale che quella regionale prevedono che entro tre mesi dalla elezione, per sindaco e consiglieri, e per gli assessori entro tre mesi dalla nomina (art.54 comma1, legge regionale N°26/93), presentino una dichiarazione concernente i diritti reali su beni mobili e immobili iscritti in pubblici registri; le azioni di società; le quote di partecipazione a società; ed inoltre sono tenuti a presentare una copia dell’ultima dichiarazione dei redditi soggetti all’imposta sulle persone fisiche.
La legge precisa che la documentazione, di cui ai diritti reali ecc…deve essere aggiornata ogni anno, e che, sempre ogni anno, ed entro un mese da quando viene presentata al fisco, va presentata agli uffici del comune una copia della dichiarazione annuale dei redditi (730 per capirci).

Tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali hanno diritto di prendere visione di questa documentazione nei modi previsti dalla legge.

La legge prevede che la Presidenza dell’organo riporti queste notizie in apposito bollettino ( oggi anche on line), e che riporti per ciascun soggetto le notizie risultanti dal quadro riepilogativo della dichiarazione dei redditi: quadro A e B redditi dei terreni e dei fabbricati, quadro C redditi da lavoro dipendente e assimilati, quadro D altri redditi (di capitale, da lavoro autonomo, e diversi).

La legge prevede altresì sempre al 2 comma dell’art. 54 della legge regionale n.26/93, l’obbligo della diffida ai soggetti inadempienti con assegnazione del termine di 30 giorni per presentare la documentazione e con comminatoria espressa della decadenza della carica nell’ipotesi di persistenza dell’inadempienza.
L’art. 10 della legge regionale n.128/82 demanda la diffida dei soggetti inadempienti “al sindaco, (Biagio Sciortino), o al presidente dell’amministrazione locale interessata (Daniele Vella)”

Per quanto concerne gli organi monocratici eletti a suffragio diretto, si evidenzia che la diffida, in base a specifica segnalazione del segretario dell’ente interessato, la dr.ssa Rosa Miceli nel nostro caso, è effettuato dalla autorità di vigilanza competente e quindi dall’Assessore regionale.

Torniamo a Bagheria.
La nostra richiesta informale di vedere questo bollettino ha avuto una prima risibile risposta che ci ha rimandato al sito del comune che pubblica un ridicolo documento che come abbiamo già riferito l’altra volta non dice niente, ed è un insulto alla legge e all’intelligenza dei cittadini.
Successivamente la nostra richiesta ufficiale e protocollata ha avuto come seguito che il presidente del consiglio Daniele Vella, ci ha indirizzato presso un funzionario del comune, il geometra Rosario Martorana.
Da Martorana abbiamo appreso che su 30 consiglieri ben 8 non hanno presentato il 730. Si tratta di Mimmo Aiello, Nicola Cirano, Giuseppina Coniglio, Mimmo Di Stefano, Rosario Giammanco, Antonio Prestigiacomo, Nino Tomasello.
Non sappiamo sinceramente se questi consiglieri abbiano scientemente omesso di presentare la loro dihiarazione dei redditi, o sono stati tratti in errore, dal fatto di aver compilato il succinto verbalino. Occorre che qualcuno, se non hanno ancora ben capito, li informi compiutamente su quali sono i loro doveri, e li solleciti al rispetto della legge.


 

Tali autorità sono il sindaco, il presidente del consiglio, e il segretario generale.

Noi naturalmente non abbiamo preso visione dei 730, perché la legge non ci consente di farlo, perchè posssono essere in essi contenuti informazioni "sensibili".
La legge fa obbligo all’amministrazione di pubblicare un bollettino contenente i dati riepilogativi del Mod. 730.

Un’ultima notazione: nella documentazione in possesso del geometra R.Martorana, non c’è niente che riguardi il sindaco e gli assessori, ed a proposito dei quali circolano le voci più disparate,e cioè che non avrebbero presentato mai alcunché e che, si dice, forse, chissà, ci sia qualche foglietto che viene gelosamente custodito (o nascosto?) in segreteria.
Noi non abbiamo niente da aggiungere, ma ci pare che ci sia materia sufficiente perché qualche forza politica o qualche consigliere, a questo punto non ha importanza se di maggioranza o di opposizione, (dando seguito alle affermazioni di trasparenza e buon governo che dicono di perseguire), si attivi per chiedere all’Assessore regionale agli enti locali di agire in sostituzione degli organi comunali perché ripetiamo, una legge dello stato e della regione vengano rispettate.
Altrimenti dovremo pensare che nessuno, proprio nessuno ha interesse a fare rispettare la legge.
 

Se nessuno lo facesse, a quel punto, però avremmo tutto il diritto di definire Bagheria, repubblica delle banane e dei bananieri.

 

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