Un voto contrario agli interessi dei bagheresi- di Vincenzo Lo Meo

Un voto contrario agli interessi dei bagheresi- di Vincenzo Lo Meo

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Nelle ultime sedute, come abbiamo riferito il consiglio comunale sta procedendo alla approvazione delle direttive generali per l'affidamento dell'incarico di revisione del P.R.G.

Sull'argomento ospitiamo un intervento  del consigliere provinciale Vincenzo Lo Meo.

Atto di irresponsabilità politica e contrario agli interessi dei bagheresi, l'avere respinto, da parte della maggioranza del consiglio comunale, la proposta di incrementare nella aree a verde agricolo l'indice di edificabilità da 0.03 a 0.10 mc/mq.
La proposta era stata avanzata dal consigliere comunale Gaetano D'agati d'intesa con il sottoscritto e mirava a fare in modo che nelle aree agricole non di pregio particolare, con l'esclusione delle aree di rispetto della costa, del fiume, del bosco e delle aree archeologiche, potesse consentirsi la realizzazione di piccole costruzioni, dell'ordine di mq 100 di edificio con altezza di m 3 su una superficie di mq 3000 di terreno.
Oggi, con l'attuale indice di 0.03 mc/mq su una superficie di mq 3000 può essere assentita una costruzione di appena mq 30 con altezza di m 3, assolutamente insufficiente a consentire l'abitazione permanente sui fondi agricoli.
L'intento era quello di consentire una stanzialità diffusa sul territorio, in modo da rendere possibile sui terreni la presenza dei proprietari e coltivatori, con notevole utilità ai fini del presidio territoriale e della salvaguardia del paesaggio. Alla misura sono interessati i fondi agricoli che oggi invece sono del tutto abbandonati e lasciati al loro irreversibile destino di degrado, soggetti agli incendi in estate ed al dissesto idrogeologico in inverno.

Fondi dove i più spregiudicati, sfidando ogni divieto, realizzano comunque e ad ogni costo edificazione abusiva, anch'essa contraria ai criteri della buona gestione e conservazione del territorio.
La proposta in sintesi mirava a coniugare interessi economici, collegati con il valore fondiario e con l'utilizzazione agricola dei terreni, con una corretta gestione e salvaguardia del territorio, si trattava cioè di individuare zone agricole di espansione turistica o di rivitalizzazione rurale.

Ciò è previsto dalle norme, come correttamente evidenzia l'ing. Aiello, responsabile dell'Ufficio Urbanistica che sulla proposta ha reso parere favorevole, e può essere applicato a "quelle parti del territorio, poste nelle immediate vicinanze della periferia dell'abitato il cui frazionamento della proprietà richieda insediamenti da considerare come zone C", come si legge nel citato parere.
La proposta è tanto più valida in quanto mirava a dare utilizzazione agricola ad una proprietà estremamente frazionata quale è quella del nostro territorio, dove l'89% dei fondi ha superficie inferiore ai mq 5000 e dove la superficie media aziendale è pari a poco più di mq 2500 e dove ancora la conveniente utilizzazione è connessa alla imprescindibile presenza del proprietario sul fondo.
Tuttavia, nonostante la obiettiva validità della proposta, la maggioranza l'ha rigettata, facendo perdere una occasione di vero sviluppo del territorio, attribuendo erroneamente un colore politico ad una misura che avrebbe invece arrecato vantaggi concreti all'universo dei bagheresi.

Preso atto della grave inadempienza della maggioranza, il consigliere D'Agati ha rassegnato le dimissioni da vice-presidente del consiglio comunale.

Atto di miopia quello della maggioranza del consiglio che si rivolgerà contro chi l'ha condiviso, comportamento coerente invece con lo spirito che anima l'attuale compagine, poco attenta agli atti di buona amministrazione : il buon senso, oltre che l'etica politica, impongono piuttosto che gli atti che vanno nella direzione di tutela degli interessi della comunità amministrata vanno adottati indipendentemente da chi li propone.

Criterio questo che va perseguito da parte di chi si propone ad amministrare nel futuro questa città, che ha bisogno di coesione, anziché animosità e sterile polemica.

Vincenzo Lo Meo

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