Piano Regolatore Generale: che fare? - di Angelo Gargano

Piano Regolatore Generale: che fare? - di Angelo Gargano

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"Le sentenze si applicano, non si commentano". E' stata questa la dichiarazione-tormentone dell'assessore all' urbanistica Enzo Gulli, dopo la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha fatto "tabula rasa" del Piano regolatore di Bagheria.

Ma a questa dichiarazione sono seguiti però una serie di maldestri tentativi suoi e del sindaco, di cercare di sfuggire agli effetti di una sentenza, sicuramente intempestiva ( intervenendo ad undici anni dall'adozione e ad oltre otto anni dal decreto di approvazione del P.R.G. da parte dell'assessorato), certamente discutibile o forse addirittura sbagliata, almeno nella parte che considerando intimativa la sequenza che è solo logico-formale, e cioè sequenza direttive generali-incarico di redazione del piano, piuttosto che incarico-direttive generali come è avvenuto per Bagheria.

Ma una sentenza è una sentenza e interpretarla non serve: è d'obbligo rispettarla e serve, solo quando è possibile, impugnarla; ma nella fattispecie non si può.

Sono stati invece avviati una serie di percorsi ambigui e confusi che hanno mostrato il vero volto di una amministrazione sfasciata e dalle idee poco chiare (o forse troppo chiare).

Chiederemo un parere al nostro Ufficio Legale, si disse a botta calda; e poi, un incontro e una richiesta formale di chiarimento all'Assessorato al Territorio.
Dopo tre mesi siamo al punto di prima, anzi peggio.
L'assessorato non ha mai risposto, né mai risponderà.

Qualche manina (o manona), non si sa quanto disinteressata, ha riscoperto e fatto avere ai nostri disattenti amministratori un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione del novembre 2009 e che vale per questioni del tutto generali e in cui sostanzialmente si dice a tutti i comuni:
non continuate a porre quesiti agli uffici legali dell' assessorato all'urbanistica su temi particolari e specifici riguardanti l'interpretazione di norme e leggi; avvaletevi dei vostri uffici legali, se ce li avete, oppure del segretario comunale che è l'unico a tutti gli effetti abilitato ad esprimere pareri sull'adozione di adempimenti e provvedimenti derivanti dalla vigente disciplina urbanistico-edilizia.

Nel comunicato della regione non si delega affatto ai segretari comunali l'interpretazioni di sentenze.

Ma qualcuno tra i nostri amministratori avevano bisogno di un pretesto per risolvere la faccenda in casa. Quindi detto e fatto.

Forti di questa circolare, contrabbandata come risposta dell'Assessorato al Territorio, si da mandato alla segretaria dr.ssa Rosa Miceli di rispondere ad una serie di ponderosi quesiti posti dal responsabile dell'Ufficio Urbanistico di Bagheria, ingegnere Enzo Aiello, che si concludono con venti ( dicesi 20) interrogativi sul comportamento che gli uffici dell'Urbanistica, "rebus sic stantibus", debbono tenere su una serie di specifiche questioni.

E' arrivata quella quindicina di righe, in cui come abbiamo documentato, la segretaria ha abborracciato una risposta, senza alcun conforto di legge, in cui asseriva che "sic et simpliciter" la sentenza del C.G.A. andava applicata solo nei confronti del ricorrente, e che quindi si poteva andare allegramente avanti.

Ci ha pensato il T.A.R. con una sentenza depositata il 9 settembre 2010 a smentire in maniera clamorosa la segretaria, scrivendo in una sentenza motivata e specifica sull'argomento oggetto del contendere, che la sentenza del C.G.A. del 29 giugno sul Piano regolatore generale di Bagheria ha valore "erga omnes", cioè verso tutti.
Si va quindi verso una ritirata ingloriosa delle truppe che avevano incautamente cavalcato con orgogliosa sicurezza il "sic et simpliciter" della segretaria.

Oggi però si pone un problema terribilmente serio, che pesa sulle sorti della nostra collettività:

CHE  FARE  ?

Ci sia però innanzitutto consentito di segnalare, che la vigenza dei vincoli, e quindi la necessità di una loro riapposizione, che in Sicilia comporta anche l'obbligo di una revisione del PRG, era scaduta nel 2007.

Detto solo per inciso, sino alla fine dell'anno scorso responsabile del settore urbanistico era la dr.ssa Marina Marino, che nel settembre dell'anno scorso ha lasciato , insalutata ospite, il suo incarico.
Perché si sono persi tre anni ? noi un' idea  ce l'abbiamo, e i "baarioti" pure.

Ma andiamo avanti: ormai da oltre tre mesi sono state approvate le direttive generali cui dovrà seguire l'incarico per la revisione del Piano regolatore , ma la relativa delibera non è stata ancora pubblicata: si dice per problemi legati alla complessità tecnica. Sarà.

L'amministrazione, a nostro avviso, ha una sola strada diritta  da percorrere: prendere atto della sentenza del C.G.A. e andare a marce forzate verso l'incarico per la revisione. C'è il bilancio in corso di approvazione, c'è la possibilità di destinare le somme necessarie per la realizzazione di questo compito.

Si riducano al minimo i tempi di attesa


Non esistono scorciatoie e qualsiasi altra strada, ripetiamo qualsiasi altra, rischia (come sta già avvenendo) di innescare una serie di ricorsi e controricorsi i cui effetti nefasti li pagheremo per le prossime generazioni.

Pertanto si mettano da parte i piccoli litigi, si cominci letteralmente a correre, si dia ad un Ufficio urbanistico che sinora ha dimostrato competenza ed equilibrio gli strumenti tecnici e finanziari per potere operare e si pretenda che rispettando alla lettera i termini minimi di legge si consegni nel tempo strettamente necessario all'assemblea consiliare il progetto di revisione del piano regolatore.

E' questa la via maestra da seguire, e non ce ne sono altre.

Qualsiasi altro tentativo confuso e maldestro di soluzione determinerebbe, come sta già determinando, il caos.

 

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