Coinres: no alle generalizzazioni

Coinres: no alle generalizzazioni

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Pubblichiamo volentieri questa nota di precisazione ad un nostro articolo di qualche giorno fa dal titolo:"Coinres: ormai è guerra fratricida", inviataci dai direttori tecnico e amministrativo del Coinres Giuseppe Pirrone e Roberto Li Causi; nota alla quale facciamo seguire una nostra risposta.

Gentile Direttore,

abbiamo letto con molta attenzione ed interesse il commento di Bagherianews titolato "COINRES: ormai è guerra fratricida" con il quale il redattore ha messo in evidenza alcuni passaggi del documento che chi scrive ha provveduto ad inviare nei giorni scorsi oltre che alle Procure di Termini Imerese e Palermo anche alla Procura della Corte dei Conti, alla Prefettura di Palermo, al Presidente della Regione e a vari altri Enti ed Istituzioni regionali.

Abbiamo colto anche il passaggio finale del commento ove si afferma che quanto riportato nella relazione risulterebbe essere "Tutto giusto, tutto vero"; affermazione che consideriamo un po' affrettata perchè presumiamo che il commentatore non abbia letto per intero la relazione e gli allegati in essa richiamati, limitandosi a riprendere alcuni passaggi già riportati da organi di Stampa.

Ci permettiamo di suggerire ai commentatori che eventualmente si succederanno, considerata la gravità degli argomenti trattati nel documento, di acquisirne piena contezza prima di esprimere alcun giudizio.

Non crediamo, infatti, che generiche considerazioni sul COINRES possano consentire di rendere giustizia in primo luogo ai cittadini in ordine alle responsabilità - comprese quelle di chi scrive, ove fossero accertate - del degrado del territorio dei comuni dell'ATO PA4, e in secondo luogo anche ai tanti lavoratori del COINRES per le condizioni di assoluta precarietà in cui sono stati costretti a lavorare .

Probabilmente il commentatore di Bagherianews se avesse letto per intero la relazione e soprattutto gli allegati avrebbe trovato parecchie risposte alle legittime domande poste, comprese quelle ove espressamente si chiede: "Ma solo ora hanno scoperto queste cose? Perché solo ora hanno deciso di scrivere alle procure?" . Infatti parecchie segnalazioni su quanto riportato nel documento sono stati già da qualche anno comunicati agli organi consortili, ai comuni soci e a parecchi Enti ed Organi sovra ordinati.
Per concludere, scusandoci di occupare ancora un po' di spazio, vorremmo sottolineare che non condividiamo il titolo del commento ove si fa cenno a una " guerra fratricida" in atto, che ci sembra rimandi a visioni quasi "Bibliche"; riteniamo infatti, forse per il mestiere che svolgiamo, che le vicende legate al COINRES si prestino piuttosto a una interpretazione più laica che rimanda unicamente al determinarsi di rapporti relativi al ruolo e agli atti posti in essere da ognuno in questa triste storia.

GIUSEPPE  PIRRONE Direttore tecnico   ROBERTO  LI CAUSI Direttore Amministrativo   (il grassetto è della Redazione)

LA  NOSTRA  RISPOSTA

Partiamo dalla fine: i titoli degli articoli di giornale debbono compendiare sia pure in maniera sintetica, e se necessario simbolica o immaginifica, il contenuto dell'articolo, e stimolarne, ove possibile, la lettura.

Non sempre naturalmente si raggiunge l'obiettivo; noi ci proviamo ogni giorno, e talvolta noi stessi non siamo soddisfatti del nostro lavoro.

Nell'articolo in questione però ci è parso adatto ricorrere ad una espressione ( "guerra fratricida") che resoconta in maniera sintetica di come, organi di direzione politica e di direzione amministrativa e gestionale del Coinres, che pure hanno per anni condiviso scelte e decisioni, adesso si siano venuti a trovare su fronti contrapposti, denunciando alle magistrature quelli che considerano illeciti.

Per questo pensavamo, e continuiamo a pensare, che il titolo da noi usato rendesse bene l'idea.

Per quanto riguarda il resto, fermarsi ad alcune nostre affermazioni apodittiche "tutto giusto, tutto vero", che è soltanto artificio retorico lessicale, o considerare le nostre "generiche considerazioni" solo perché non abbiamo letto, (né mai purtroppo potremo farlo), le 1000 pagine, (almeno tante si dice che siano), della relazione e degli allegati inviati dagli scriventi alla Magistratura penale e contabile, ci sembra, questo sì, ingeneroso e forse anche superficiale.

Se un giornalista dovesse scrivere solo su cose e vicende di cui abbia letto tutti gli atti e gli allegati, potrebbe cambiare mestiere.

Crediamo di avere, per notizie acquisite nel tempo in una molteplicità di occasioni ( dibattiti consiliari, documenti e prese di posizione di partiti, indagine conoscitiva del parlamento nazionale, pubbliche inchieste e articoli di giornali, per aver letto sia pure sommariamente corpose relazioni di organi di indagine (GdF), oltre che da informazioni attinte direttamente da tanti dei soggetti protagonisti a vario titolo della vicenda rifiuti, e tra questi sindaci dei comuni consorziati, direttore generale del Coinres, esponenti politici di varia estrazione, assessore regionale ai rifiuti, semplici operatori e dipendenti collaboratori del Coinres), sufficienti elementi di giudizio per potere esprimere una opinione ragionata e non "generiche considerazioni"

E poi riteniamo di avere titolo, anche come semplici cittadini di questa città, che dalle emergenze rifiuti è stata umiliata e offesa, per potere esprimere una opinione.

Ecco, ci sarebbe piaciuto, e ci piacerebbe, che i direttori tecnico e amministrativo del Coinres, sia pure in maniera sintetica e sommaria avessero dato una sia pur parziale risposta nel merito agli interrogativi che abbiamo posto, nell'ottica di dare un contributo alla soluzione di un problema e di una situazione che ha ormai raggiunto livelli non più tollerabili.

ANGELO  GARGANO

 

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