2011, l'anno che verrà - di Angelo Gargano

2011, l'anno che verrà - di Angelo Gargano

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Salute a te, Bagheria gentile, profumata di zagara eterna!
Solunto, su le cui rovine aleggia lo spirito eterno dei forti e dei grandi, ha dato a te l'anima del pensiero e della forza.
I tuoi tramonti, che sono divini, i tuoi mari che, frementi portano a te le su le fresche glauche onde il sussurro di tutte le civiltà, ti rendono degna di un poeta.

O patria degli avi nostri, o vita e palestra dei nostri sogni e delle nostre battaglie, a te che sei fucina di uomini e di fatti consacrati alla storia, a te che rifulgi delle nostre sante memorie avite, il saluto delle nuove generazioni, palpitanti di libertà e di risveglio.
Tu che, pur essendo all'alba della tua origine e della tua prosperità risplendi come faro ne la Conca d'Oro, possa avere un meriggio di civiltà meravigliosa, che fughi le agonizzanti tenebre d'ogni oscurantismo, che spinga e sollevi i forti e i buoni alla conquista del bello e del bene.


Tanta comprensibile retorica, tanto ingenuo entusiasmo giovanile, tanto orgoglio e fierezza per una appartenenza e una identità.

Cento anni fa era questo lo spirito con cui i giovani della "Casa della cultura" guidati da Gioacchino Guttuso Fasulo, non ancora padre di Renato, guardavano al loro futuro e a quello della loro comunità nel secolo che di fatto si apriva.

Era questo l'editoriale, una sorta di "manifesto programmatico" che apriva il volumetto "Bagheria, Solunto guida illustrata" pubblicata per l'appunto nel 1911.
Potremmo confrontarlo con il pessimismo e le disillusioni che a distanza di cento anni attraversano opinioni e commenti dei bagheresi, giovani e non, per capire cosa è avvenuto in questi cento anni.

Anno importante per Bagheria, questo 2011, e non solo perché si va alle elezioni amministrative.

Importante perchè non possiamo più sfuggire alle riflessioni e al bilancio che quella Guida di Bagheria e Solunto ci impone, guida che, malgrado il secolo di vita, risulta ancora oggi preziosa fonte di notizie e lucida anticipatrice di quello che Bagheria si preparava ad esprimere nel secolo XX.

Nel 1911 proprio alla fine il 27 dicembre sarebbe nato Renato Guttuso, registrato all'anagrafe di Palermo il 3 gennaio, per una contenzioso che il padre aveva nei confronti della politica e dell'amministrazione di allora.

"Vulnus" che fu sanato nel 1985, con il conferimento della cittadinanza onoraria di Bagheria al grande pittore.

Cento anni fa, sindaco Baldassare Scaduto, venivano realizzati i lavori per il "rettifilo" che avrebbero ricongiunto Bagheria al mare, e dato concretezza a quella vocazione marittima di Bagheria, per affermare la quale Gioacchino Guttuso si era tanto battuto: e per questo vogliamo ricordare un passaggio, riportato nella guida, di come, cento anni fa aveva visto e intuito il rapporto di Bagheria con l'Aspra.

"A questo prolungamento devesi attribuire il valore come all'apertura di un nuovo orizzonte per la bella cittadina, non tanto per la parte estetica, quanto perché esso apre il varco più diretto al mare e quindi a tutte quelle industrie di cui si avvantaggiano i paesi marittimi e di cui saprà certamente propiziarsi l'industria paesana.
Esportazione ed importazione marittima di tutti i prodotti agricoli e industriali locali.

E non sarebbe pretesa il credere in un non lontano incremento de la già iniziata industria balneare per la spiaggia d'Aspra, se per poco si riguarda alle condizioni igieniche materiali e a la ridenza di questa spiaggia, alla salubrità incontrastata di questo limpido mare............................................................................................................

Se Mondello si affanna a richiamare Palermo bagnante verso le sue prosciugate paludi, Bagheria à più ragione di veder preferita la sua bella marina d'Aspra.
Purchè i bagheresi sappiano avvantaggiarsi di così propizie condizioni e facciano quanto un popolo civile e industriale sa mettere in opera per richiamare e trattar bene i forestieri e la marina bagherese diverrà la stazione balneare di primo ordine della Conca d'Oro.

Tuttavia l'opera del comune sarà incompleta; inutile quasi potrebbe riuscire il prolungamento del Corso, finchè non si sarà provveduto a la costruzione di un pennello di attracco-se non di un piccolo porto- adeguato a le primissime esigenze del nostro commercio e tale che renda possibile quella marittimità che con tanti sacrifici s'è voluta consentire al paese."

 

Solo cento anni dopo sono iniziati i lavori non di un "pennello di attracco" ma di una ben più modesta "barriera frangiflutti"

Non dimenticheremo mai un volantino del 1960, di cui si sarà persa traccia, in cui il partito della Democrazia Cristiana di allora titolava"Finalmente Aspra avrà il porto". Ma non è il tempo delle polemiche postume, ma una riflessione sul nostro futuro, al di la della retorica è da affrontare.
E la prima cosa concreta da fare è quella di ristampare questa Guida di Bagheria e Solunto del 1911, la cui ristampa anastatica, ricordiamolo, fu già curata dall'Amministrazione nel 1984, sindaco Antonio Gargano, auspici l' onorevole Giuseppe Speciale e lo stesso Renato Guttuso, e distribuirla a tutti gli studenti bagheresi delle scuole superiori, e a tutti gli amministratori uscenti ed entranti.
Questo sarebbe una buona occasione per quelle, che nel calcio di oggi i cronisti chiamano "ripartenze", e di cui Bagheria avrebbe oggi tanto bisogno.

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