I diari della coda - di Pier Carmelo Russo e Angelo Gargano

I diari della coda - di Pier Carmelo Russo e Angelo Gargano

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Il "tappo" comincia a formarsi tra le sette e le sette e quindici del mattino: già a quell'ora dalle finestre di casa mia dalla quale si gode una splendida vista sul golfo di Palermo, si comincia a vedere la coda, che ha inizio un paio di chilometri più in là, sul viadotto dell'Eleuterio.

Il "tappo" nei giorni feriali dura sino alle 10.00-10.30 ora in cui si "scioglie" per ricomiciare intorno alle 17. Due domeniche fa era una bella giornata: il "tappo" si è cominciato a formare intorno alle 16, e si è sciolto intorno alle 23.30.

A occhio questa situazione dura da circa quattro settimane: ogni mattino migliaia e migliaia di automobilisti, in quel tratto di autostrada e in quell'arco orario, impiegano circa trenta minuti per percorrere i poco più di tre chilometri che portano dallo svincolo di Bagheria al viadotto sull'Eleuterio, fiume che ne ha viste tante dai Fenici in poi.

Ogni mattina e pomeriggio (lasciamo stare la domenica pomeriggio quando la coda arriva a Casteldaccia e Altavilla) si bruciano tonnellate di carburante, si provocano ritardi ai luoghi di lavoro, perdite di coincidenze aeree, stress: si bruciano cioè decine di milioni di risorse economiche, e solo perchè per cambiare i giunti di dilatazione dei vari elemnti del viadotto, lavorano appena una mezza dozzina di operai, e per giunta a corrente alternata. In un paese appena appena civile, Tunisia, Marocco, per esempio. è un lavoro che  farebbero ( magari di notte) in una settimana.

Eppure l'ANAS, che continua a farfugliare ridicole scuse, pretende di mettere un pedaggio sull'autostrada PA-CT, la A19 appunto, sino a Villabate.

Ma chi restituisce, per questa cervellotica gestione dei lavori di manutenzione, a decine e decine di migliaia di utenti il tempo e il denaro sprecati per queste assurde code? Angelo Gargano

I   DIARI   DELLA   CODA di Pier Carmelo Russo

Qualche tempo fa, giovane studente (molto tempo fa, temo) per raggiungere Agrigento da Bagheria, decisi - incautamente - di adoperare il treno: oltre cinque ore di percorrenza!
Felicissime, nel mio scompartimento, due sole persone.

Due turisti giapponesi, convinti che si trattasse di un treno turistico, il quale viaggiava a velocità ridotta, per consentire ottime riprese fotografiche di un paesaggio effettivamente magnifico.

Anche dal viadotto Eleuterio si gode, in verità, di una splendido panorama - un vero museo della natura - e, in coda, c'è tutto il tempo per ammirarlo.
Ma forse adesso ho capito. Quello che vogliono farci pagare non è pedaggio, ma biglietto di ingresso al museo. E noi che ci opponiamo: ingrati che siamo!

L'ANAS avrebbe dovuto completare i lavori per la sostituzione dei giunti già due giorni fa. Ora fa sapere che si dovrebbero concludere entro il 15 aprile, ma giovedì mattino c'erano al lavoro appena cinque operai. Davvero ci sarà qualcuno che avrà il coraggio di spiegare ai siciliani che per tutto questo devono anche pagare?

Dati della coda
Km percorsi: 3
Minuti necessari: 23
Operai al lavoro: 6

Ho lo stesso problema di Alonso e Valentino: devo migliorare le mie prestazioni

P.S.- Domani sarò a Ragusa. Vi riferirò

PALERMO, 9 aprile 2011 (SICILIAE) - Prosegue sul filo di un divertito sarcasmo la denuncia, da parte dell'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita' Pier Carmelo Russo, dei disagi che i siciliani sono costretti a subire lungo le autostrade dell'isola, dove presto potrebbe scattare - beffa che si aggiunge a beffa - il pagamento di un pedaggio.

Sul suo 'diario della coda', giunto al terzo giorno, e che fino ad oggi ha riguardato la Palermo - Catania, dove si sono protratti piu' del previsto i lavori di sistemazione dei giunti tra gli svincoli di Bagheria e Altavilla Milicia, l'assessore annota un vecchio ricordo.

"Dalle mie parti - scrive Russo - si narra che un tizio a cui tutto, famiglia, salute e lavoro, andava malissimo, anzi peggio, si recasse un giorno a comprare un paio di scarpe chiedendo il numero 38 nonostante il suo piede fosse di taglia 43: spinse, tiro', scalcio' e, infine, pur sanguinante, riusci' a calzare le scarpe".

"Si narra, ancora - prosegue l'assessore - , che il commesso addetto alle vendite gli chiedesse ragione della scelta e di tanta sofferenza, che avrebbe potuto evitare scegliendo un paio di scarpe della giusta misura. Il tizio rispose: tutto va male nella mia vita ma, almeno alla sera, quando togliero' le scarpe, potro' tirare un sospiro di sollievo e ringraziare la sorte perche' il mal di piedi, almeno per quel giorno, sara' finito".

"Oggi - e' la riflessione finale di Pier Carmelo Russo - l'Anas conclude i lavori sul viadotto Euleterio: dopo alcune settimane ci possiamo togliere le scarpe...".

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