Cos'è lo schema di massima del P.R.G.- di Carlo Tripoli

Cos'è lo schema di massima del P.R.G.- di Carlo Tripoli

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Lo schema di massima è stato introdotto nella Regione siciliana, che ha competenza esclusiva in materia urbanistica, con la L.R. n. 15 del 1991.

E' il passaggio intermedio tra le direttive generali e il progetto di piano regolatore generale e ha il compito di tradurre in azione progettuale tutte le indicazioni contenute nelle direttive generali che, ricordiamolo, sono state approvate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 71 del 19.06.2010.

E' anche uno strumento di lavoro che consentirà al Consiglio Comunale di procedere alla scelta degli ambiti da sottoporre a prescrizioni esecutive, ai sensi della L.R. n. 71/78, che costituiranno i piani particolareggiati di quelle aree, ritenute prioritarie per l'attuazione del piano.

Quando il Sindaco Sciortino ha affidato l'incarico al Dirigente del Settore Urbanistica, Ing. Vincenzo Aiello, e quest'ultimo ha costituito l'Ufficio del Piano, ci siamo subito domandati quale fosse la strada da percorrere per dare attuazione alle direttive generali.

Noi, e parlo a nome di tutto il gruppo, quella strada l'abbiamo cercata e riteniamo di averla individuata.

Chi ha avuto modo di leggere l'introduzione alla relazione generale dello schema di massima (l'allegato "A"), forse capirà meglio il percorso che abbiamo scelto.

E' la strada che mi piace definire delle tre "C", la terza lettera dell'alfabeto.

Inizia dalla "conoscenza": conoscere il territorio e la storia della sua evoluzione urbanistica è, infatti, la base su cui potere poggiare qualsiasi ragionamento.

Prosegue con la "consapevolezza": siamo consapevoli che molti errori sono stati commessi nel passato, primo fra tutti quello legato al fenomeno dell'abusivismo edilizio, ma che alla fine non tutto è da buttare.

Arriva alla "continuità", che è l'azione che vorremmo imprimere al percorso già intrapreso dal piano regolatore del 2002, un piano che tutela i monumenti architettonici, tutela il centro storico, tutela la costa e, ovviamente, prevede l'adeguamento degli standard urbanistici.

Quel piano, inoltre, ha avuto anche il merito di averci fatto capire che dovevamo puntare su obiettivi diversi da quelli del passato: non più, esclusivamente, all'offerta abitativa, ma anche ai servizi e alle attività produttive.

Individuata la strada il passo successivo è stato quello di leggere con attenzione le direttive generali, approvate dal Consiglio Comunale nel giugno 2010 e abbiamo cominciato a trasformare le parole in segni.

Il risultato è contenuto nelle carte che vi abbiamo trasmesso.
A voi il compito di giudicarle.

 

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