"Apparentamento": i pro e i contro per Lo Meo e Di Salvo

"Apparentamento": i pro e i contro per Lo Meo e Di Salvo

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"Apparentamento": è la parola in questi giorni più pronunciata negli ambienti della politica dopo il risultato del primo turno delle amministrative.

Cerchiamo di far capire di cosa si tratta, e se, e quanto convenga "apparentarsi" ai due candidati che sono andati al ballottaggio, Lo Meo e Di Salvo.

Partiamo dal primo dato: la legge prevede che qualora al primo turno il raggruppamento di liste che sostiene un candidato abbia raggiunto il 50% + 1 dei suffragi, i consiglieri vengono tutti assegnati secondo un criterio proporzionale alle varie liste secondo il metodo di calcolo cosiddetto d'Hont.

Questa evenienza si è verificata sia nel 2001 che nel 2006 allorchè le liste che sostenevano al tempo Giovanni Valentino e Vincenzo Gargano, pur non avendo raggiunto i candidati in questione il 50% + 1 dei voti ( tant'è che andarono al ballottaggio battuti poi rispettivamente da Pino Fricano e Biagio Sciortino), le liste dei partiti che li sostenevano superarono comunque sia nel 2001 che nel 2006 il 50% dei consensi.

Stavolta nessuno dei raggruppamenti, considerata l'enorme dispersione delle liste, ha raggiunto questo 50% + 1.

La legge elettorale regionale prevede in questo caso che, al candidato vincitore del ballottaggio, venga assegnato un premio di maggioranza per consentirgli di poter governare.

In poche parole il candidato che uscirà vincitore al ballottaggio otterrà, distribuiti sulle liste di partenza ( escluse naturalmente quelle che non hanno ottenuto il 5%), ed a quelle eventualmente "apparentate", il 60 % dei consiglieri in carica, e cioè nel nostro caso diciotto, mentre i dodici restanti consiglieri vengono assegnati alle liste che avranno sostenuto il candidato soccombente.

Andiamo allo specifico: ipotesi numero 1.

Lo Meo va al ballottaggio sostenuto solo dalle quattro liste che hanno superato il 5 % (U.D.C., F.L.I., L'Altra Bagheria e Democratici x Bagheria), o anche Di Salvo che va al ballottaggio sostenuto solo dalle due liste che hanno superato lo scoglio del 5 % e cioè P.I.D. e P. D. L.; le due liste che hanno sostenuto Sciortino e che hanno superato il 5% restano fuori dagli "apparentamenti" ufficiali, riporatati cioè nella scheda elettorale.

Se fosse Lo Meo a vincere il ballottaggio 18 consiglieri andrebbero alle quattro liste che lo hanno sostenuto ( 12 alle più forti, 6 all'U.D.C., 6 all'Altra Bagheria e 6 alle altre due liste "minori"; 3 all'F.L.I. e 3 ai Democratici x Bagheria).
I restanti dodici consiglieri verrebbero divisi tra le due liste di Bartolo Di Salvo, cui ne spetterebbero otto, e le due liste che sostenevano Sciortino che così ne avrebbero quattro.

Se fosse Bartolo Di Salvo ad andare da solo al ballottaggio, e risultasse vincente, le sue due liste rimaste che hanno superato il 5 %, P.I.D. e P.D.L. verrebbero premiate con i diciotto consiglieri risultanti dall'attribuzione del premio di maggioranza; mentre Lo Meo con le sue quattro liste e Sciortino con le sue due liste dovrebbero "contentarsi" di dividersi i dodici consiglieri della minoranza, e avrebbero rispettivamente otto consiglieri le quattro liste di Lo Meo ( 3 U.D.C., 3 l'Altra Bagheria, 1 F.L.I. e 1 Democratici per Bagheria), e 2 ciascuno Bagheria Popolare e Unità Democratica.

Ipotesi numero dueVincenzo Lo Meo o Bartolo Di Salvo accettano "l'apparentamento" con le due liste di Sciortino che hanno superato il 5 %, e cioè Bagheria popolare e Unità Democratica.

Alle liste a sostegno dell'eventuale vincitore andrebbero diciotto consiglieri, di cui dodici alle liste del candidato Sindaco che vincerà il ballottaggio e sei alle due liste "apparentate".

In poche parole ad avere una convenienza all'apparentamento sono da un canto le due liste di Biagio Sciortino, liste che, qualora diventasse sindaco il candidato con cui si saranno "apparentati", porterebbero a casa sei consiglieri ( tre Bagheria popolare e tre Unità Democratica).

Allora conviene solo alle liste di Sciortino l'apparentamento?

Non è esattamente così. Perché il sindaco che accetterà di apparentarsi si potrà giovare dell'apporto di consensi, e stavolta non sono pochi, delle liste con cui si andrebbe ad apparentare.

Penalizzato sul numero di consiglieri, il candidato che accetta l'apparentamento, aumenta considerevolmente la possibilità di vittoria finale.

E' una mano di poker: chi se la sente di rischiare tra Lo Meo e Di Salvo può andare da solo e, se vince, prendersi tutto il piatto; ma se perde, perde tutto o quasi.
Apparentandosi invece porrebbe una seria ipoteca sulla vittoria finale.

Il senso della legge è chiaro: se ti apparenti aumenti le possibilità di vittoria, ma riduci il "patrimonio" di futuri consiglieri a favore delle liste che "apparentandosi" ti danno un ulteriore sostegno.

L'eventuale "apparentamento" deve essere dichiarato entro le ore 14.00 di sabato 4 giugno, per dare il tempo di stampare le nuove schede elettorali con i simboli dei partiti che si "apparentano".

Nella serata di venerdì 3 giugno è previsto un incontro tra le delegazioni di Vincenzo Lo Meo e i rappresentanti delle liste che hanno richiesto l' apparentamento.

 

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