Cronaca

 

 

Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria, nella mattinata del 23 giugno, traevano in arresto in flagranza del delitto di “incendio boschivo” S. A. nato a Bagheria, classe 1944, residente in Bagheria. L’uomo veniva bloccato immediatamente dopo aver appiccato il fuoco alle sterpaglie di un terreno incolto, successivamente estesosi in un incendio di vaste dimensioni che, a causa del vento di scirocco, giungeva a lambire il tratto dell’autostrada A19 Palermo-Messina.

Nella circostanza, i militari sequestravano l’accendino utilizzato per l’incendio, e deferivano in stato di libertà per lo stesso reato anche il proprietario del terreno dato alle fiamme, che riferiva di aver commissionato l’incendio al fine di ripulire il proprio fondo. Le fiamme, domate nella tarda mattinata dai Vigili del Fuoco di Palermo, non hanno fortunatamente arrecato danno o pericolo alle persone, pur causando comprensibile pericolo alla circolazione stradale, che subiva un forte rallentamento. 

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria (PM di turno presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, Dott. BRANDINI), l’arrestato veniva tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, e, nella mattinata del 24 giugno, è stato tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese (PA) per il rito per direttissima, conclusosi con la convalida dell’arresto, la liberazione di S. a. ed il rinvio del processo a data da destinarsi.  

E' stato diffuso in occasione del 240° anniversario della Fondazione  del corpo un  bilancio dell'attività della Guardia di Finanza provinciale nei primi cinque mesi del 2014.

Eseguiti provvedimenti di sequestro e confisca emessi dall’Autorità Giudiziaria ai sensi della normativa antimafia di:

347 beni mobili e immobili e disponibilità finanziarie, fra cui 21 aziende, per un valore complessivo di circa 230 milioni di euro.
3 le imprese nei cui confronti, a seguito di accertamenti del G.I.C.O. di Palermo, è stata disposta la sospensione dell’amministrazione.

In materia di riciclaggio sono state approfondite oltre 200 segnalazioni di operazioni sospette pervenute ai Reparti; 25 i soggetti denunciati per il reato di riciclaggio; oltre 3 milioni di euro l’ammontare del riciclaggio accertato, nel complesso.
Nell’azione di contrasto all’usura, effettuate 6 indagini concluse con la denuncia di 12 soggetti.

Nelle 22 indagini svolte nel settore dei reati societari, fallimentari, bancari e finanziari, sono stati denunciati 50 soggetti.

Contrasto al gioco illegale
Sequestrate 63 postazioni di raccolta di scommesse clandestine e strumentazioni telematiche utilizzate per giochi on line vietati, con la denuncia di 19 persone.

Lotta alla contraffazione ed alla pirateria audiovisiva e informatica
Eseguiti da inizio anno 455 interventi e denunciati all’Autorità Giudiziaria 85 soggetti.
Sequestrati circa 50.000 prodotti contraffatti o privi dei requisiti di sicurezza e quindi pericolosi (in prevalenza giocattoli e capi di abbigliamento).

Lotta ai traffici di droga, valuta falsa e armi e tutela ambientale.
Sequestrate quasi 10 tonnellate di droga (hashish) a carico di 13 soggetti denunciati, di cui 6 arrestati e 7 a piede libero; 163 i soggetti segnalati alle competenti Prefetture perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale.
Nel settore del falso nummario sono state sequestrate 661 banconote false per un valore complessivo di oltre 30 mila euro. Le banconote risultate più contraffatte sono quelle da 50 Euro (350 pezzi), da 20 Euro (185 pezzi) e quelle da 100 Euro (77 pezzi).
Denunciate 9 persone per violazioni in materia di armi ed esplosivi, di cui 1 arrestata ed 8 a piede libero, sequestrate 4 armi di cui 2 da da sparo e 98 tra bombe e munizioni.
In materia di tutela ambientale sono state denunciate a piede libero 9 soggetti e sequestrate 2 discariche, 40 aree demaniali e 30 tonnellate di rifiuti industriali.

Lotta al contrabbando.
In oltre 140 interventi contro il traffico di sigarette di contrabbando, prevalentemente nel porto di Palermo, provenienti dal nord Africa, sono stati sequestrati circa 9 quintali di tabacchi lavorati esteri e 6 automezzi utilizzati per il trasporto e l’occultamento della merce, con la denuncia a piede libero di 157 persone.

Contrasto ai traffici di prodotti petroliferi e agli illeciti nella distribuzione dei carburanti
Eseguiti 30 interventi nei confronti di impianti e depositi di prodotti energetici e lubrificanti con lo scopo di prevenire e di reprimere condotte fraudolente in danno dell’utenza nonché fenomeni di abusivismo, evasione fiscale e vendita in nero di carburanti.
Verificati 8 depositi di prodotti energetici e 51 impianti di distribuzione stradale di carburanti e lubrificanti con annesse stazioni di servizio, con il controllo degli adempimenti contabili e fiscali connessi alla gestione ma anche di quelli legati alla regolare erogazione e quantificazione del carburante ed alla qualità dei carburanti erogati. Scoperta complessivamente un’evasione delle accise per circa 300 mila euro.

Oltre 175 i controlli effettuati su strada sulla circolazione dei prodotti energetici.
Riscontrate complessivamente 30 violazioni in ordine alle quali sono stati verbalizzati per illeciti amministrativi 30 soggetti, mentre 14 sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati previsti dal Testo Unico delle Accise (manomissione o alterazione dei sigilli) e per frode in commercio.
Sequestrati nel complesso oltre 50.000 kg di prodotti petroliferi sottoposti ad accise e 2 autobotti i cui conducenti erano sprovvisti dello specifico documento previsto per la circolazione su strada di prodotti petroliferi o con documenti falsi o alterati che attestavano quantitativi difformi a quelli realmente trasportati ovvero la destinazione del prodotto a depositi inesistenti o inconsapevoli.

Servizio di pubblica utilità 117
Nei primi cinque mesi del corrente anno sono giunte al numero di pubblica utilità della Guardia di Finanza “117”, 480 chiamate di cittadini; di queste, circa la metà hanno riguardato casi di evasione fiscale.
 

A distanza di un anno dagli arresti che fecero esplodere il cosiddetto 'scandalo Ciapi', legato all'uso illecito delle risorse della comunicazione nell'ambito dei progetti della Formazione gestite dal manager Fausto Giacchetto,  indagine portata avanti dal Nucleo di polizia regionale tributaria della Guardia di Finanza coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, altri quattro imputati chiudono le loro vertenze con la giustizia.

Ne dà notizia il Giornale di Sicilia di oggi in un articolo a firma di Riccardo Arena.

Una condanna a due anni e quattro mesi per Domenico Di Carlo, ex dirigente dell'Area di sviluppo industriale, che si era avvalso del rito abbreviato e tre patteggiamenti tra collaboratori di Giacchetto e imprenditori che con false fatturazioni avevano agevolato la distrazione di risorse.

In particolare il GIP Daniela Cardamone ha ritenuto congruo la pena 'patteggiata' tra i pm dell'inchiesta e i difensori degli imputati Sergio Colli della Media Center e Management, Pietro Messina, resosi disponibile per fatturazioni fittizie, e Angelo Vitale della Sicily Communication srl, condannati rispettivamente ad un anno due mesi e dodici giorni, un anno e undici mesi e due anni.

Secondo l'accusa le aziende di Colli e Vitale erano di fatto appartenenti o comunque nella disponibilità di essere manovrate da Giacchetto, e gli imputati all'inizio una ventina, tra i quali anche politici dai nomi altisonanti,  si erano resi responsabili, sia pure con diversi livelli di responsabilità, dei reati che andavano dalla associazione a delinquere alla truffa aggravata, dalla falsa fatturazione, alla corruzione, alla violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti.

Aveva già patteggiato la pena (sospesa) ad un anno e sei mesi anche un alto dirigente dell'Assessorato, Gian Maria Sparma.

Le pene comminate agli imputati che hanno 'patteggiato' sono al disotto del tetto che consentirà loro  di potere ususfruire della 'condizionale; non solo ma l'avere  patteggiato la pena restituisce a questi quattro imputati, le cui dichiarazioni sono state decisive per l'inchiesta,  la qualità di testimoni del processo, elemento decisivo per potere confermare in aula le accuse a Giacchetto.

Al rito ordinario andranno davanti alla V sezione del Tribunale Fausto Giacchetto, la moglie Concetta Argento, la segretaria Stefania Scaduto, l'ex presidente dell'Ente di formazione Francesco Riggio, l'ex assessore regionale al Lavoro Luigi Gentile, e l'ex direttore dell'Agenzia per l'impiego Rino Lo Nigro.

I politici in qualche modo tirati in ballo sono sostanzialmente usciti dall'inchiesta, e l'unico che ancora  subisce le misure restrittive è Fausto Giacchetto.

 

 

Le operazioni sono state dispiegate dagli uomini della Polizia di stato di concerto con la Guardia costiera lo scorso  venerdì e e con la Guardia di Finanza il sabato successivo, lungo i comuni che vanno da Bagheria ad Altavilla, Santa Flavia, Ficarazzi e Casteldaccia: oltre alle forze di polizia giudiziaria locale sono state impiegate 4 unità del Reparto anticrimine della Polizia di Stato, due della Guardia di Finanza e due della Guardia costiera di Palermo.

Sono stati altresì impiegate unità cinofile della G.d.f e della Guardia costiera, antidroga e antiesplosivi.

L'obiettivo del venerdì nell'azione condotta dalla Polizia con la Guardia costiera mirava alla repressione della illecita attività di pesca e di commercio all'ingrosso del tonno rosso, mentre con la G.d.F. sono state perseguiti reati relativi alle frodi alimentari o in commercio.

Nel corso dei due pomerigggi sono stati identificati un centinaio di persone, controllate sessanta vetture e posti sotto sequestro sei auto e quattro motoveicoli, per violazione di norme del Codice della strada, ed in un caso per guida senza patente.

Una attività di Compro oro a Bagheria in corso Butera è stata sanzionata con una multa di 4.000 euro per l'assenza nel negozio di persona autorizzata al commercio.

  

 

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