Cronaca

C'è anche il sindaco di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo, nell'elenco dei politici che hanno ricevuto la notifica di conclusione di indagini in oridne al segmento Cipai due, che ha visto secondo gli inquirenti l'ente di formazione trasformato da Faustino Giacchettto, in unserbatoio di denaro pubblico cui attingere per ungere le ruote per finanziare singoli esponenti politici.

Oltre agli altri coinvolti la lista dei politici comprende Francesco Scoma, senatore di Forza Italia, cui in cambio di spintarelle a finanziamenti verso il Ciapi sarebbero stati omaggiate spese elettorali per 13.200 euro, un soggiorno in hotel a Capri e due abbonamenti nel settore autorità nello stadio 'Barbera'.

C'è poi Santi Formica, assessore regionale al Lavoro, che dovrà rispondere in ordine al reato di corruzione e finanziamento illecito per 9.600 euro; quindi Salvino Caputo, per 38.000 euro di materiale elettorale, ex parlamentare PDL e Nino Dina ex UDC, 6.600 euro di illecito finanziamento ed infine gli ex consiglieri comunali di Palermo Salvatore Alotta  (Margherita e poi PD) per 6.600 euro   e Gerardo Inzerillo di Grande Sud per 5.500 euro

Per un finanziamento di materiale elettorale per un importo di 18.000 euro, relativo alla campagna elettorale per l'elezione a sindaco del 2012,  c'è anche il sindaco di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo.

Tre politici invece, Francesco Cascio, Gaspare Vitrano e Rino Leanza hano visto archiviata la loro posizione

 

Un neonato, di poche ore di vita, è stato 'lanciato' a Bagheria nel balcone della casa accanto, pare dalla stessa partoriente, in via Giovan Battista Marino in contrada Incorvino. I vicini hanno raccontato che da alcune ore sentivano il pianto di un bimbo e non riuscivano a spiegarsi da dove potesse venire.

Stamattina la scoperta fatta dalla proprietaria dell'abitazione che ha chiamato la Polizia e i sanitari del 118 che hanno trasportato il piccolo e la signora che l'aveva partorito all'ospedale Buccheri La Ferla di Palermo.

Quando gli operatori del 118 sono arrivati non riuscivano a credere ai loro occhi,  perchè secondo una prima ricostruzione il piccolo ha trascorso tante ore all'addiaccio ed era in ipotermia e ipossia: lo hanno subito riscaldato con un phon.

La Polizia arrivata sul posto alle 7.30 del mattino,  sta ricostruendo con il magistrato di turno tutti i contorni della vicenda. 

La partoriente sarebbe riuscita durante gli ultimi mesi a dissimulare la gravidanza, tant'è che lo zio che abita al piano terra, ma i cui rapporti con la donna erano da tempo interrotti, aveva notato questo ingrassamento della nipote senza capire però che si trattava di una gravidanza.

La donna infatti vive al 1° piano dell'abitazione assieme ad una sorella maggiore: le due donne entrambe nubili vivono in casa con il padre ottantenne cieco, essendo la madre morta qualche anno fa.

All'interno dell'abitazione anche gravissime condizioni di degrado igienico-sanitario.

Durante la notte L.C.N., 41 anni, forse psicolabile, ha partorito da sola ed ha letteralmente fatto 'volare' ( la distanza tra i due balconi è di oltre un metro) il bambino, forse infagottato, nel balcone accanto dove stamane è stato ritrovato.

Secondo le ultime notizie pare che il neonato si stia riprendendo.

Sul posto diverse auto della Polizia, mentre cominciano ad arrivare le troupe di giornali e tv.

 

E’ accaduto nel pomeriggio del 1° aprile 2014, a Bagheria (PA), quando i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di un mirato servizio condotto unitamente a personale della società Enel, hanno tratto in arresto per furto aggravato il titolare del bar “bacio nero caffè”, B. c., classe “1982”, sito in Bagheria, via Papa Giovanni XXIII° nr. 60, all’interno dell’area commerciale “Levante”.

In particolare il predetto titolare aveva trovato il modo di ridurre i consumi energetici della propria attività commerciale ricorrendo all’ormai noto espediente del magnete. Infatti, i Carabinieri nel corso del controllo hanno rinvenuto è sottoposto a sequestro, un grosso magnete, posizionato sul contatore Enel, in grado di ridurre i consumi dell’82,61%, causando un danno all’Ente pari a 20.000,00 € circa.

Su disposizione della competente Autorità Giudiziaria di Termini Imerese, l’arrestato ha trascorso la notte scorsa presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, mentre nella giornata di ieri è stato giudicato con rito direttissimo, al termine del quale dopo la convalida dell’arresto, l’interessato è stato rimesso in libertà in attesa di processo a data da destinarsi poiché sono stati richiesti i termini a difesa.

Di seguito si forniscono i dati relativi agli arresti e le denunce, eseguite dai Carabinieri dall’inizio dell’anno fino alla data odierna, relativi ai furti di energia elettrica:

- nr. 27 persone tratte in arresto, di cui 24 uomini e 3 donne;

- nr. 38 persone denunciate in stato di libertà di cui 22 uomini e 16 donne.

Dati statistici relativi ad attività commerciali:

- nr. 22 persone tratte in arresto;

- nr. 3 persone denunciate in stato di libertà.

Ufficio provinciale stampa dei CC

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia (Procuratore Aggiunto dott. Leonardo AGUECI, Sostituti Procuratori, dott.ssa Caterina MALAGOLI e dott.ssa Francesca MAZZOCCO), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo dott. Fernando SESTITO, nei confronti di 7 persone.

Gli arrestati risponderanno, a vario titolo, dei reati di estorsione, rapina e lesioni personali, con l’aggravante di avere commesso il fatto con metodo mafioso, ovvero avvalendosi della forza di intimidazione connessa a un sodalizio di tipo mafioso e delle condizioni di assoggettamento ed omertà da essa derivanti.

LA VICENDA

a. L’offerta di protezione di DE SANTIS Maurizio e De SANTIS Giovanni.

Nel maggio del 2012, i titolari (un uomo di Bagheria e la sua compagna) di una società di trasporti della Provincia di Palermo subivano il furto di un rimorchio, contenente materiale destinato ad un grosso rivenditore di elettrodomestici, per un valore di 168.000 euro. La contestuale sparizione del sistema di localizzazione satellitare faceva venire meno la copertura assicurativa gettando i due imprenditori nello sconforto. Nel corso di una cena al ristorante “Il Bucatino”, gli imprenditori, disperati, confidavano l’accaduto ai titolari di fatto del locale (DE SANTIS Maurizio e DE SANTIS Giovanni).

DE SANTIS Maurizio, vantando una sua affiliazione alla famiglia di Palermo Centro, si offriva per il recupero della merce e prospettava una protezione futura in cambio del pagamento di 15.000 euro a Natale e 1.500 euro al mese dal gennaio 2013.

Il DE SANTIS, inoltre, ostentava la sua vicinanza all’allora reggente del mandamento Alessandro D’AMBROGIO, di cui evidenziava la caratura criminale lasciando chiaramente intendere che l’intera provincia di Palermo doveva far riferimento a lui.

Convinti che avrebbero potuto subire altri furti, i due imprenditori accettavano l’offerta consegnando a DE SANTIS Maurizio, in tre tranche, la somma di 15.000 euro e, sospettando che a far sparire il carico di elettrodomestici fossero stati i loro dipendenti, gli chiedevano di attivarsi per il recupero. Quest’ultimo, in compagnia del figlio Giovanni e di altri due soggetti, si recava a Termini Imerese, presso la sede della ditta, dove picchiava violentemente gli autisti ritenuti responsabili della sottrazione.

Per tale vicenda, nel dicembre 2012, i due imprenditori venivano tratti in arresto. Le dichiarazioni da loro rese all’A.G. di Termini Imerese consentivano di accertare le responsabilità di DE SANTIS Giovanni e DE SANTIS Maurizio che, pertanto, venivano colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere per i delitti di sequestro di persona e lesioni personali.

b. L’attività intimidatoria dopo la scarcerazione dei due imprenditori.

Dopo la scarcerazione, DE SANTIS Maurizio, il figlio Giovanni e la moglie SALERNO Rita iniziavano una pressante azione intimidatoria nei confronti dei due imprenditori, pretendendo, a titolo di risarcimento danni per l’arresto subito, la somma di 200.000 euro.

In particolare, nel febbraio 2013, Rita SALERNO si recava a Bagheria, presso l’abitazione dove gli imprenditori si trovavano agli arresti domiciliari, e li minacciava dicendo loro che se non avessero pagato sarebbero stati uccisi perché “sbirri” e responsabili della chiusura del ristorante (“Il Bucatino”) da cui era derivata un grosso danno economico.

Nel giugno 2013, nei pressi di Piazza Unità di Italia, le vittime venivano bloccate dai DE SANTIS i quali, profferendo minacce di morte, ribadivano la richiesta di 200.000 euro, da consegnare entro una settimana a titolo di risarcimento.

I due imprenditori, spaventati, si impegnavano a soddisfare la pretesa, chiedendo una dilazione per poter pagare l’intera somma, ma riuscivano a pagare solo 7.000 euro.


c. L’incontro presso il bar di Bagheria. La sottrazione dell’autovettura e le minacce di morte.

Il 20 luglio 2013, i due imprenditori venivano convocati per un appuntamento chiarificatore in un bar di Bagheria. Ad aspettarli, oltre a DE SANTIS Maurizio e Giovanni, trovavano FLAMIA Pietro il quale, ritenendoli responsabili di quanto accaduto ai DE SANTIS, intimava agli imprenditori di provvedere al pagamento dei 200.000 euro.

All’appuntamento i DE SANTIS giungevano in compagnia di una decina di persone a bordo di scooter.

In quel contesto, un malfattore strattonando una delle vittime le intimava di vendere tutto ciò che possedeva, a iniziare dall’autovettura.

DE SANTIS Giovanni apriva il giubbotto, mostrava una pistola, minacciava di morte le due vittime e, dopo aver strappato di mano a una di esse le chiavi dell’autovettura, si allontanava a bordo del veicolo.

Particolarmente intimoriti dalle minacce i due decidevano di lasciare la Sicilia per qualche tempo.

d. La mediazione di CENTINEO Umberto.

Nel settembre del 2013, le vittime, rientrate in Sicilia, venivano nuovamente bloccate per strada e minacciate da DE SANTIS Maurizio che rinnovava la precedente richiesta di pagamento.

Nell’ottobre successivo, si inseriva nella vicenda un nuovo personaggio, CENTINEO Umberto (padre di CENTINEO Francesco, detenuto poiché tratto in arresto nell’ambito dell’operazione Argo del maggio 2013) il quale, facendo leva sul ruolo mafioso del figlio Francesco, esternava alle vittime di essere a conoscenza della loro vicenda tramite il figlio che, dal carcere, aveva fatto sapere che, se i suoi familiari fossero stati assunti quali autisti, avrebbe potuto intercedere per fare chiudere la vicenda e fare addirittura restituire l’autovettura oggetto di rapina.

Gli imprenditori, convinti di poter risolvere definitivamente la questione, assumevano CENTINEO Umberto e il figlio quali autisti e, qualche giorno dopo, consegnavano a Umberto, a titolo di prestito, 1.400 euro per il pagamento delle spese legali del detenuto.

e. La minacce di LI CANDRI e la vendita di un autocarro.

Trascorso qualche giorno dall’assunzione, si delineava ancora più chiaramente il vero ruolo del CENTINEO. Quest’ultimo, infatti, comunicava alle vittime che, poiché dagli atti processuali della vicenda di Termini Imerese era chiaro che i DE SANTIS erano stati arrestati a seguito alle loro dichiarazioni, era doveroso risarcirli almeno dei 32.000 euro pagati per le spese legali.

A quel punto, esausti per le continue vessazioni subite, i due imprenditori dicevano che avrebbero denunciato il tutto, ma il CENTINEO replicava facendo presente se lo avessero fatto sarebbero dovuti sparire da Palermo. Quindi, proponeva loro di andare da un’altra persona, indicatagli dal figlio, che avrebbe potuto dare una mano a risolvere il problema. E così, il giorno dopo, li accompagnava presso un’agenzia di pulizie di Corso dei Mille, da tale LICANDRI Francesco.

Questi, con arroganza, faceva uscire fuori dagli uffici la donna e, rivolgendosi al compagno, gli diceva che doveva dare i soldi a DE SANTIS e non importava in che modo se li fosse procurati.

L’incontro si concludeva con le ennesime minacce di morte.

Le vittime, spaventate, erano costrette a svendere un camion e a consegnare la copia degli assegni ricevuti, per un importo di 30.000 euro, al CENTINEO, affinché li mostrasse al LI CANDRI e, solo quando veniva loro detto che quella somma non era sufficiente per chiudere la vicenda, comprendevano che sarebbero potute “uscire” da quella terribile situazione soltanto denunciandola.

f. L’acquisto dell’attività commerciale “la dispensa di Monsù”.

Per meglio lumeggiare la figura di DE SANTIS Maurizio e quella del figlio Giovanni appare significativa la vicenda relativa all’acquisto dell’attività commerciale denominata “La dispensa di Monsù”, poi divenuta “Il Bucatino”.

Nel gennaio 2012, infatti, DE SANTIS Maurizio, tramite due prestanome, rilevava per 50.000 euro l’attività commerciale dalla precedente titolare.

La contrattazione, dapprima si svolgeva normalmente ma, presto, assumeva contorni preoccupanti, in particolare quando gli acquirenti facevano pressione sulla donna per velocizzare la conclusione della compravendita e, soprattutto, per eliminare dal contratto una clausola di esclusione di responsabilità per una causa civile intrapresa nei confronti della venditrice da una comproprietaria dell’immobile.

Nel gennaio del 2012, la vicenda assumeva connotazioni drammatiche quando DE SANTIS Maurizio e Giovanni, accompagnati dai due prestanome, si recavano sotto casa della donna e picchiavano violentemente il suo ex compagno, rompendogli addirittura il setto nasale.

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ELENCO DEGLI ARRESTATI

1. CENTINEO Francesco, nato a Palermo il 15.09.1984, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli;

2. CENTINEO Piero Umberto, nato a Palermo il 15.02.1956, di Altavilla Milicia;

3. DE SANTIS Giovanni, nato a Palermo il 17.07.1989, di Palermo, figlio di Maurizio;

4. DE SANTIS Maurizio, nato a Palermo il 12.08.1965, di Palermo;

5. FLAMIA Pietro Giuseppe, nato a Palermo il 04.02.1958, di Bagheria;

6. LI CANDRI Francesco, nato a Palermo l’11.08.1977, di Palermo;

7. SALERNO Rita, nata a Palermo il 04.07.1971, moglie di DE SANTIS Maurizio.

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             DE   SANTIS   GIOVANNI                                                    DE  SANTIS  MAURIZIO

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                  SALERNO   RITA                                                                 LI CANDRI  FRANCESCO

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CENTINEO  FRANCESCO                            CENTINEO  UMBERTO                         FLAMIA   PIETRO 

 

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