Cronaca

Ci è appena arrivata questa segnalazione che pubblichiamo. E’ mai possibile che alcuni Bagheresi non amano il proprio territorio, distruggendo quel minimo che di buono offre il proprio territorio ?

Finalmente possiamo smettere di preoccuparci del corpo servizi dell’area attrezzata. Dopo lo smantellamento dei servizi igienici, si è passato ad asportare parte degli infissi del fabbricato. Tolta ogni preoccupazione per l’impianto dell’acqua calda: NON ESISTE PIU’.

Sono stati asportati TUTTI i pannelli solari, la centralina, le pompe e il quadro elettrico. Rimangono soltanto la struttura di sostegno in legno lamellare e due serbatoi coibentati. Probabilmente non sono stati rimossi per le dimensioni.

Ma verranno sicuramente prelevati al più presto approfittando della scarsa sorveglianza dell’UNICA STRADA di accesso al Parco.
Probabilmente non dobbiamo più preoccuparci neanche dei tabelloni e dei cesti del campo di basket. Si trovavano (mai usati) all’interno del corpo servizi e, se non sono stati messi cautelativamente in qualche magazzino comunale, sono stati prelevati senza DDT

Qualche malpensante potrebbe insinuare che quanto sopra si possa configurare come danno erariale, specialità in cui i nostri amministratori si dimostrano sempre più esperti.

Sarebbe stato interessante poter avere notizie dei fatti da qualcuno degli amministratori o dei politici paladini di Monte Catalfano, ma vista la momentanea assenza istituzionale, l’occasione dovrà essere rimandata agli incontri elettorali.

Saluti

Il palazzo dove ha sede il TAR di Palermo, l'emittente televisiva TRM, due concesionarie di auto, ville, appartamenti e società immobiliari, insomma un sequestro da capogiro per la famiglia Rappa.

La Direzione distrettuale antimafia  ha posto i sigilli a beni il cui valore, complessivamente, si aggira intorno agli 800 milioni di euro. 

Il provvedimento colpisce gli eredi di Vincenzo Rappa, Vincenzo e Gabriele, nonostante non siano stati coinvolti a nessun titolo in indagini per mafia o di altro genere.

Secondo gli inquirenti nell'impero creato dalla famiglia Rappa potrebbero essere confluiti soldi provenienti dalle attività illecite del nonno, deceduto cinque anni fa dopo una condanna ad otto anni (poi ridotta a quattro).

Ma da quel processo ne uscì pulito il figlio Filippo, padre dei due giovani imprenditori. L'ordine è arrivato dai giudici della sezione misure di prevenzione, che si sono appellati alla normativa vigente del codice antimafia che dal 2011 consente, nel caso in cui sia morto un indiziato di mafia, di procedere al sequestro dei beni anche nei confronti degli eredi entro un periodo di cinque anni.

I due giovani imprenditori si erano lanciati in diversi settori dell'imprenditoria, fatturando cifre consistenti e dando lavoro a circa un centinaio di dipendenti, tra concessionarie pubblicitarie, l'emittente Trm, le concessionarie New Sport Car di Isola delle Femmine ed un'altra di Catania.

Sotto sequestro anche il palazzo del Tar di via Butera, che pare possa essere stato acquistato con soldi provenienti dalla malavita organizzata, nonché alcune palazzine liberty del centro ed alcune ville tra Mondello e l'Addaura.

Bloccate inoltre alcune società immobiliari che fanno capo ad una holding milanese.

I beni sotto sequestro sono stati affidati all'amministratore giudiziario Walter Virga.

 

Un grave incidente, con almeno un morto e tre feriti gravi, è accaduto oggi pomeriggio  sull'autostrada Palermo-Messina all'altezza di Cefalù.

Il conducente di un autocompattatore, giunto all'interno della galleria Battaglia ha perso il controllo del mezzo ed è rimasto al centro della sede stradale. Due auto, una Station Wagon e una Smart, sopraggiunte qualche secondo dopo non hanno potuto evitare il grosso mezzo. 

altLe due macchine sono andate totalmente distrutte. Qualche attimo dopo anche un pullman, che non è riuscito a frenare, si è schiantato contro le altre macchine.

Per fortuna solo l' autista del pulmann, poi ricoverato all'Ospedale di Cefalù, ha riportato un trauma alla testa, mentre i passeggeri sono in stato di choc.

Tra i morti già accertati  c'è un giovane di 26 anni, Rosario Sucato di Misilmeri, conducente del pesante mezzo, mentre alcune persone sono rimaste intrappolate tra le lamiere.

Ma le notizie sono ancora frammentarie. Sul posto i medici del 118 e l'elisoccorso. Nel tratto di autostrada si è creata una fila lunga tre chilometri.

Il traffico è stato interrotto in entrambe le direzioni.

Aggiornamento: Sono saliti a 4 i morti accertati sul luogo dell'incidente, tra cui una bambina che viaggiava con la famiglia di Messina.

Le vittime, oltre a Rosario Sucato, sono Gugliemo Di Maggio, 45 anni, di origini palermitane ma residente a Patti (ME), la moglie Nunzia Natoli e la piccola Anna, mentre il fratellino è ricoverato in gravi condizioni al Civico di Palermo.

 

 

Nell’ambito di un piano d’azione finalizzato al contrasto delle attività imprenditoriali abusive nel settore dell’artigianato, negli ultimi giorni i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno scoperto quattro officine per la riparazione di autoveicoli, una per la riparazione e manutenzione di motoveicoli e un autolavaggio nei Comuni di Palermo, Altavilla Milicia e Lascari, risultati completamente abusive.

In particolare dai controlli è emerso che le aziende, quattro autofficine meccaniche, un elettrauto ed un autolavaggio, erano completamente sprovviste di documenti fiscali, non risultavano registrate nel Registro delle Imprese o nell’Albo delle imprese artigiane ed erano prive delle autorizzazioni per l’esercizio delle attività non avendo presentato al Comune competente la prescritta segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A.).

Le imprese, molto attive nel mercato locale, disponevano di tutte le attrezzature necessarie che sono state quindi tutte sottoposte a sequestro amministrativo, quali chiavi, pinze, giraviti, morse, carica batterie, seghe per ferro, sollevatore manuale, gruetta, cavalletti, compressore, saldatrice a fili, trapano a colonna, lucidatrice, trapano elettrico, carrucola con gancio e catena, bancali di metallo.

Per l’autolavaggio si è proceduto, altresì, al sequestro preventivo del locale di oltre 60 mq, nonché al sequestro di un contatore elettronico dell’ENEL perché il responsabile oltre ad essere totalmente abusivo e scaricare illecitamente nella rete fognaria, era allacciato illegalmente alla rete elettrica; lo stesso è stato quindi segnalato all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto di energia elettrica e per i reati ambientali di cui al Decreto Legislativo 152/2006, perché sprovvisto di autorizzazione allo scarico e per avere smaltito illecitamente ogni tipo di rifiuto nella rete fognaria.

Sei i verbali di constatazione di violazioni redatti per la totale assenza di documenti all’interno delle aziende, con applicazione di sanzioni amministrative per ciascuno di essi da € 5.164,57 a € 15.493,71, oltre alle sanzioni che saranno successivamente comminate a seguito della ricostruzione dei redditi conseguiti e non sottoposti a regolare tassazione.

I Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Palermo che hanno operato sono il Gruppo di Palermo, la Compagnia di Termini Imerese e la Tenenza di Cefalù.

 

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