Cronaca

Questa mattina intorno alle 07.15 è giunta al 112 la segnalazione di un’esplosione a Caccamo, in via Massimo D’Azeglio angolo via Polonia, a seguito della quale era crollata una palazzina di due piani.

Sul posto sono giunti immediatamente i Carabinieri della Stazione di Caccamo e della Compagnia di Termini Imerese che hanno delimitato l’area iniziando subito le ricerche dell’anziana proprietaria dell’immobile.

Poche ore fa i militari dell’Arma con l’ausilio dei Vigili del Fuoco, hanno estratto dalle macerie il corpo della donna S.b. classe 1932, che al momento del crollo si trovava da sola nella sua abitazione.

Secondo una prima ricostruzione, il crollo sarebbe stato causato da una fuga di gas al pian terreno della palazzina.

A seguito dell’esplosione, i vetri delle finestre delle abitazioni circostanti sono andati in frantumi, senza arrecare danni strutturali agli edifici circostanti.

La salma è stata trasportata presso l’obitorio comunale di Caccamo per l’ispezione del medico legale e la successiva restituzione ai familiari per il seppellimento.

Palermo, 7 febbraio 2014

E’ accaduto nel tardo pomeriggio di martedì scorso, a Bagheria in via D’Amico, quando i Carabinieri della locale Stazione, all’esito di un servizio teso al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani, traevano in arresto BIONDO Fabio, nato a Palermo classe 1990, residente a Bagheria, nullafacente.

Lo stesso veniva bloccato sulla pubblica via e trovato in possesso di 6 dosi di sostanza stupefacente del tipo ”hashish”, del peso complessivo di 10 grammi, 2 coltelli illegalmente detenuti e la somma contante di 20 euro, provento dell’attività di spaccio.

La successiva perquisizione eseguita presso l’abitazione del pusher, permetteva di rinvenire un panetto della stessa sostanza, del peso di 80 grammi, il tutto sottoposto a sequestro, per le successive analisi di laboratorio a cura del L.A.S.S. Carabinieri di Palermo, al fine di accertare l’esatto principio attivo della stessa.

L’arrestato, dopo aver passato la notte agli arresti domiciliari, nella giornata di ieri è stato tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese per il rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto e la condanna ad anni 1 di reclusione, con pena sospesa, pertanto rimesso in libertà.

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       Biondo Fabio

Cominciano a circolare sui giornali indiscrezioni sulle confessioni di Sergio Flamia , il pentito bagherese arrestato a maggio nell'operazione 'Argo' che da mesi collabora con gli inquirenti: il pentimento di Flamia troverebbe giustificazione con la paura che i fratelli Scaduto, Pietro e Salvatore, accusati dall'altro pentito di Casteldaccia, Giuseppe Carbone, di essere i responsabili dell'omicidio dei due ispano- americani Juan Fernandez Paz e Fernando Pimentel, avevano messo nel mirino anche lui.

In un articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia di oggi, Riccardo Arena scrive appunto che Flamia avrebbe riferito ai magistrati che hanno raccolto le sue deposizioni, e cioè il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i p.m. Caternia Malagoli e Francesca Mazzocco, che nella sua veste di accompagnatore e custode di Bernardo Provenzano durante i suoi lunghi periodi di pemanenza a Bagheria, aveva avuto modo di percepire che nei confronti di Provenzano ci fosse un atteggiamento morbido da parte di chi indagava, sostanziatosi con tolleranza e mancate operazioni nei suoi confronti.

Questa parte delle confessioni di Flamia potrebbe confluire nell'attuale proceso in cui i p.m. Nino Di Matteo in primis sta mettendo a fuoco gli elementi che portano a pensare che tra la mafia e pezzi deviati dei servizi e della politica fosse stato siglato un patto di non belligeranza in cambio della consegna di Totò Riina, e della instaurazione di una sorta di pax mafiosa nei territori di mafia più turbolenti che Provenzano sarebbe stato in grado di garantire.

Saranno i magistrati che si stanno occuopando della cosiddetta trattativa stato-mafia a valutare la portata e l'utilità delle dichiarazioni di Flamia.

Dai colloqui di Flamia con i magistrati viene fuori che il mafioso bagherese avrebbe fatto pervenire 5.000 euro ai familiari dell'infermiere Gaetano Lipari, altavillese che lavorava presso il Poliambulatorio di Bagheria ed era il n° 60 dei 'pizzini' di Provenzano e che lo aveva curato durante la sua latitanza, perchè non si pentisse.

 

Giovedì 6 febbraio dalle ore 16 alle ore 20, a Palazzo Aragona Cutò, si svolgerà un seminario gratuito sull'obbligatorietà della mediazione civile.

Ad organizzare l'evento è MedArb, organismo di mediazione accreditato presso il ministero della Giustizia, la cui sede siciliana è a Misilmeri in corso Vittorio Emanuele, 539.

L'evento è stato accreditato dal Consiglio dell'ordine degli avvocati che ha riconosciuto 4 crediti formativi.

Grazie alla mediazione, per risolvere una controversia, prima di ricorrere al tribunale, è obbligatorio tentare una conciliazione tra le parti, assistiti dai propri legali, presso un organismo accreditato e un mediatore imparziale.

Le controversie nelle quali è necessario ricorrere alla mediazione prima del tribunale sono: Condominio - Diritti reali - Divisione - Successioni ereditarie - Patti di famiglia - Locazione - Comodato - Affitto di aziende - Risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria - Risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità - Contratti assicurativi - Contratti bancari - Contratti finanziari.

A spiegare i dettagli della nuova normativa saranno: il dott. Angelo Piraino, giudice presso il Tribunale di Termini Imerese, l'avv. Carmelo Pace, presidente del consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Termini Imerese, il notaio Michele Falletta, la dott.ssa Rosalba Romano, funzionario del ministero della Giustizia, il prof. Andrea Piraino, dell'Università Degli Studi di Palermo.

A coordinare i lavori sarà il dott. Pierangelo Bonanno, mediatore presso MedArb e cultore universitario della materia.

Per diventare mediatori professionisti è necessario frequentare uno specifico corso di preparazione solo si è in possesso, almeno, di una laurea triennale n qualsiasi disciplina o si è iscritti presso un ordine professionale.

Essendo MedArb ente di formazione presso il ministero della Giustizia verrà affrontato anche questo tema dal prof. Raffaele Barone, docente di mediazione arbitrato presso l'Università Parthenope di Napoli, presente tra i relatori del convegno.

Per iscriversi basterà inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

nella foto di copertina   la facciata nord di palazzo Aragona Cutò
 

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