Cronaca

E' da oltre dieci giorni che C.B. 53, anni, già condannato a sette anni, dopo essere stato arrestato nell'operazione "Grande Mandamento" e libero da circa due anni per avere scontato la pena, si è sottratto all'obbligo di firma quotidiana presso le autorità di Polizia così come previsto dal giudice dopo la scarcerazione, rendendosi irreperibile

La polizia considera questo fatto allarmante perchè le chiavi di lettura possono essere sostanzialmente due: o perchè temeva per la sua incolumità o perchè ha scelto la latitanza.

Tant'è che nella giornata di ieri, quando ancora non era avvenuta l'identificazione del cadavere carbonizzato ritrovato all'abbeveratoio di Spuches, per un momento si era pensato che potesse essere proprio l'uomo di cui non si hanno notizie da due settimane.

La famiglia ha dichiarato alla Polizia che il congiunto rientrato una sera in casa, ha fatto la valigia e si è allontanato senza specificare la destinazione.

L'uomo ritrovato stamattina carbonizzato intorno alle ore 07.00  poco distante dall' abbeveratoio che si trova di fronte alle case De Spuche su segnalazione di un passante,  è stato identificato come Zito Antonino, 32enne palermitano, abitante del quartiere “Falsomiele”, pregiudicato, con precedenti legati agli stupefacenti.

Sul luogo del rinvenimento, sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri della Compagnia di Bagheria, unitamente a personale del Reparto Operativo della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo e del medico legale.

Alla identificazione dell'uomo è stato possibile risalire grazie alle impronte digitali e ad alcuni dettagli, tra cui quello che restava di un tatuaggio sulla schiena e di una fede che riportava l'incisione Antonello e Rosi.

Zito abitava nel rione Falsomiele. Era stato scarcerato ad aprile scorso dopo due anni trascorsi in cella. La sua fedina penale era macchiata da una sfilza di reati: spaccio di droga, ricettazione e rapina. In carcere c'era finito tre volte fra il 2008 e il 2010.

Sulle probabili cause del delitto sono in corso indagini dei Carabinieri: un regolamento di conti all'interno della attività illegali legati al traffico di sostanze stupefacenti viene ritenuta una delle piste privilegiate dagli inquirenti, anche se al momento non vengono esclusi altri possibili moventi.

 

E' una notizia di qualche minuto fa sulla quale sino ad ora ci sono solo informazioni frammentarie: un cadavere carbonizzato è stato trovato in via De Spuches proprio di fronte alla villa De Spuches. Sul posto ci sono i carabinieri e la Polizia che stanno procedendo ad effettuare i rilievi, anche se ad ora il cadavere non è stato indentificato.

AGGIORNAMENTO

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Il luogo del ritrovamento è la stradina che si diparte dalla strada dei valloni proprio all'altezza delle case De Spuches e va verso l'abbeveratoio: a dare l'allarme poco dopo le 7.00 di questa mattina una telefonata ai Carabinieri immediatamente intervenuti. In questo momento ci sono una decina di mezzi della Polizia e dei Carabinieri, mentre gli uomini della Scientifica stanno effettuando i rilievi.

Il cadavere è  irriconoscibile, perchè gli abiti bruciando hanno trasfigurato le fattezze dell'uomo, anche se pare che la identificazione non sarà particolarmente difficile perchè le mani sono rimaste intatte dal fuoco e tramite le impronte digitali sarà possibile risalire alla identità del cadavere.

Sul posto gli uomini del Nucleo investigativo provinciale, il maresciallo Ettore Saladino, comandante la Stazione dei CC di Bagheria, l'ispettore superiore Domenico Barone, responsabile  della Squadra investigativa della Polizia di Stato.

AGGIORNAMENTO ORE 10,40: Il cadavere sembra essere quello di un uomo dell'apparente età di 35 anni, con un vistoso tatuaggio sulla schiena, e la cui fede nuziale trovatagli al dito riporta inciso il nome di Antonello. 

Il grave fatto di sangue risale certamente alla notte scorsa o addirittura alle prime ore del mattino: è probabile che l'uomo, di corporatura robusta, sia stato prima stordito e quindi dato alle fiamme nel luogo in cui è stato ritrovato.

Il luogo del ritrovamento pur essendo una piccola trazzera è comunque frequentato da contadini e la presenza del cadavere carbonizzato non poteva certo sfuggire; inolte nel luogo del ritrovamento è stata verificata la presenza di tracce di sangue relativamente fresche.

La prima impressione che emerge è che si tratti della vittima di un regolamento di conti in ambienti della malavita palermitana.

Questo il comunicato ufficiale dell'Ufficio Stampa dei Carabinieri

Nella mattinata di oggi, alle ore 07.00 circa in Santa Flavia (Pa), in contrada Spedalotto Valdina - località Abbeveratoio - su segnalazione di un passante, è stato rinvenuto un cadavere presumibilmente di sesso maschile, completamente carbonizzato.
Sul luogo del rinvenimento, sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri della Compagnia di Bagheria, unitamente a personale del Reparto Operativo e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo e del medico legale, che stanno eseguendo i rilievi tecnici e l’ispezione cadaverica.
In atto, si sconoscono le generalità della vittima.

 

Da quando, era il nove dicembre 2012, si seppe che dodici tra Tir, semirimorchi e container  eranoin mare dalla Euro Cargo Cagliari che copriva la tratta Livorno-Palermo,  molti pescatori di Porticello, Trabia, Termini, S.Nicola hano smesso praticamente di pescare; ed il loro non è un semplice capriccio o una preoccupazione infondata, perchè in maniera seria e documentata spiegano come e perchè oggi andare a pesca a strascico o con il palangaro di fondo in quella striscia di mare dove sono caduti quei mezzi e dove si pesca  gambero rosso, gamberone, mustìe e merluzzi è altamente rischioso.

La posizione dove sono affondati i TIR , due miglia e mezzo a nord est di capo Mongerbino sulle coordinate Lat. N: 38° 08’ 839’’ – Long. E: 013° 34’ 073’’ (relativa alla posizione dove sono affondati i tir); Lat. N: 38° 07’ 150’’ – Long. E: 013° 37’ 110’’, posizione questa relativa alle parti semisommerse dei mezzi stanno creando  un serio danno alla flottiglie di pesca costiere.

Ed il perchè è semplice, ed è legato non soltanto alla eventualità che le reti impigliandosi in qualche relitto dei mezzi affondati possano danneggiarsi, ma il motivo è di gran lumga più grave: in considerazione del peso dei relitti affondati se nell'operazione di ririrare le reti in barca queste ultime dovessero restare incastrate in qualcuno di quei mezzi pesanti sul fondo del mare, a serio rischio verrebbe messa la sicurezza della barca e dei pescatori.

Si potrebbe infatti rompere qualche cavo di acciaio e si potrebbe arrivare al capovolgimento dell'imbarcazione. Per questo già a poche ore dall'incidente occorso al cargo della Grimaldi e dell conseguente caduta in mare di tir, semirimorchi e container l'associazione Anapi Pesca aveva già inviato alle autorità, e tra queste la Capitaneria di porto di Palermo e al Dipartimento pesca della Regione siciliana, la nota che riportiamo in calce.

Ma la richiesta che arriva pressante dai epscatori è una ed una sola: si proceda nel più breve tempo possibile alla idividuazione ed al recupero dei relitti caduti in mare dal cargo per dare serenità e sicurezza agli uomini di mare.

Pare che un impegno in questo senso già esista e che la società di navigazione proprietaria del cargo abbia affidato ad una società specializzata il compito di recuperare il carico perduto e affondato.

LA NOTA  DELL'ANAPI  PESCA

"La scrivente associazione intende segnalare la gravità del fatto accaduto in data 9.12.12 al traghetto della Grimaldi proveniente da Livorno e diretto a Palermo. L’affondamento di 12 tir, in una zona altamente frequentata dalle unità da pesca a strascico (gambero rosso) e palangaro da fondo (pesce castagna) del comp. Marittimo di Palermo :- posizione.

(relativa all’avvistamento di parti semisommerse dei tir). Ci preoccupa molto, in ordine al regolare svolgimento dell’attività di pesca di una buona parte della flotta del palermitano (Porticellese in particolare). La possibilità, più che concreta, che questo segmento di flotta, possa incorrere in gravi danni alle attrezzature, alle barche ed eventualmente anche agli equipaggi, derivante dall’impigliamento degli attrezzi (strascico e palangari di fondo) nei mezzi affondati, è reale.

Da informazioni, ricevute dalla Cap. di Porto di Palermo, sezione Sicurezza alla Navigazione (che si ringrazia per la collaborazione e le informazioni date), apprendiamo che, “Palermo Radio” ha già diffuso un comunicato ai naviganti (AVURN) che viene ripreso ogni ora, segnalando il fatto e le coordinate relative all’affondamento e all’avvistamento di pezzi dei TIR.

La zona interessata, dalle coordinate suddette e relative, sia all’affondamento che all’avvistamento, si estende per circa miglia 7,5 verso Sud Sud/Est e per una larghezza di circa miglia 2,00/2,5.

Si pregano le imprese pesca interessate alla pesca e/o alla navigazione e le unità da diporto, di fare molta attenzione in quel tratto di mare.

La scrivente, inoltre, sta valutando la possibilità di chiedere l’attivazione della legge regionale n° 33/98, per le calamità naturali e/o eventi calamitosi (come si ritiene sia il suddetto). atta a indennizzare le imprese di pesca, colpite da questo fenomeno.

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