L'azienda sanitaria 6 annulla i verbali della Capitaneria ai ristoranti: non è competente

L'azienda sanitaria 6 annulla i verbali della Capitaneria ai ristoranti: non è competente

cronaca
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Sta suscitando un grosso scalpore la notizia dei verbali elevati dalla Capitaneria di porto di Palermo nei confronti di una ventina di ristoratori sulla costa del palermitano, da Capaci sino ad Altavilla Milicia, per il pesce malconservato, perchè 'contrabbandavano' pesce congelato per pesce fresco, ed in un caso, quello del Cafè 113 a Casteldaccia, per avere servito ai tavoli verdesca, una specie di squalo molto diffuso nel Mediterraneo, al posto del pescespada.

Scalpore sia per le entità delle sanzioni comminate che per l'elevato numero di violazioni riscontrate: si pensi che a Porticello su 10 ristoranti e trattorie controllate il 100% presentava anomalie e irregolarità in riferimento alle norme riguardanti la filiera e la tracciabilità del pescato; ma anche per i nomi dei locali che sono saltati fuori su alcuni siti web, da il Castello a mare di Palermo del famoso chef Natale Giunta al Gallo d'oro di Aspra al Cafè 113 di Casteldaccia, locali noti e frequentatissimi.

 

Ma ora si  mette di traverso anche l'A.S.P. 6 che in un comunicato a firma  del Direttore dei Servizi veterinari, Paolo Giambruno, sostiene in punto di diritto, che "la Capitaneria di porto non si identifica nell'autorità competente di riferimento cui gli operatori del settore alimentare debbono confrontarsi per mettere a disposizione le procedure  che consentano di individuare chi abbia fornito loro un alimento .

Non è competente quindi la Capitaneria per adottare provvedimenti , nè per imporre restrizioni alla immmissione sul mercato o per disporne il ritiro dal mercato. Da qui il provvedimento di archiviazione dei verbali e delle sanzioni elevate in questi giorni."

Fuori dal burocratese i verbali verranno annullati per un difetto di competenza: e non perchè il pesce fosse ben conservato e la verdesca fosse veramente pescespada.

Ma l'ammiraglio Francesco Carpinteri ha prontamente risposto all'ASP 6 per mettere a punto i limiti dell'intervento dei suoi uomini, precisando che 'il personale della Capitaneria non ha mai fatto valutazioni di carattere sanitario, ma ha accertato la sola ssenza dei documenti che garantiscono la tracciabilità del prodotto in linea con la circolare del Ministero".

Insomma un braccio di ferro su chi abbia competenza a mettere becco dentro le cucine dei ristoranti: ovviamente i ristoratori tirati in ballo si difendono sostenendo che le cose non stanno così come accertato dai verbali, proprio mentre sul web cresce però l'indignazione dei consumatori.

Intanto le oltre 21 sanzioni amministrative per un totale di oltre 35.000 euro per ora restano carta straccia.

 

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