Sembra una sorta di maleficio quello che perseguita la nuova sede del Liceo scientifico di Bagheria, la cui prima gara di appalto per la realizzazione risale ai primi anni ’90.
Appena due mesi fa, il presidente della provincia Giovanni Avanti, i consiglieri provinciali, i responsabili della ditta costruttrice, davano per certa la consegna a settembre, in coincidenza con l'apertura del nuovo anno scolastico.
Invece per un intoppo, apparentemente banale, passeranno ancora settimane (o mesi ? o un altro anno scolastico ?) prima che studenti e insegnanti possano avere una sede degna di questo nome.
Perché?
Semplice: il tubo di scarico fognario che andrà collegarsi alla rete cittadina, deve passare necessariamente attraverso una proprietà “privata”, peraltro in questo momento sotto amministrazione giudiziaria.
L’avvocato Cappellano Seminara, che è l’amministratore giudiziario, si è opposto a quella che ritiene che autorizzare lo scavo si configuri come una servitù, e si è quindi opposto ai lavori.
Quindi il nuovo istituto, pronto e completo di arredi e di tutto non può di fatto essere utilizzato.
Pare che in questi ultimi giorni si stia andando, almeno così si dice verso un schiarita nel contenzioso, e di qua a qualche settimana, la firma di una convenzione tra amministratore giudiziario e amministrazione provinciale dovrebbe risolvere il problema e dare l’avvio ai lavori del collettore.
Questione di settimane, mesi o passerà un altro anno? E chi lo sa!
Il buon soldato Scweik, che c’è in me, e che c’è in tutti noi, avrebbe detto:”Signor generale, faccio doverosamente osservare, che un problema di questo genere, poteva e doveva essere affrontato e risolto molto tempo prima”.
Ma sappiamo com’è: i generali fanno le cose importanti, le guerre, quelle politiche s’intende, non possono stare a pensare ai tubi di scarico.
E noi aspettiamo, e ove necessario, li incoraggiamo pure con il nostro voto.
