Quindici operai del Coinres indagati per i reati di assenteismo e truffa

Quindici operai del Coinres indagati per i reati di assenteismo e truffa

cronaca
Typography

Sarebbero una quindicina gli operai del Coinres che operano a Bagheria e per i quali ci sarebbe il sospetto che abbiano manipolato i fogli di presenza apponendo false firme o recandosi altrove piuttosto che al lavoro: i Carabinieri della Compagnia di Bagheria, agli ordini del maggiore Francesco Tocci, hanno acquisito presso il comune di Bagheria, fogli di presenza per riscontrare la veridicità di parecchie delle firme apposte.

I carabinieri avrebbero dei riscontri ottenuti in seguito ad attività investigative di intercettazioni, pedinamenti e controlli.

 Ma i CC continuano nel contempo ad indagare sulle magagne che hanno fatto del Coinres un  carrozzone mangiasoldi che serviva a distribuire stipendi per prestazioni o servizi non resi, a partire dall'uso dei mezzi durante le famose "emergenze spazzature", il cui conteggio delle ore di lavoro veniva autocertificato o imposto dagli interessati.  

Emblematica in questo senso l'intercettazione di uno dei due arrestati nell'operazione Baghdad del 25 marzo, Antonino Di Bella che in una intercettazione dice:" "Il bobcat l'hai scritto ogni giorno? tutto il mese gli devi far fare compresi i festivi" oppure "Scrivi a palicedda, che la palicedda deve lavorare come ha lavorato sempre".

E il bobcat, i Carabinieri di Bagheria, l'hanno ritrovato in uno spazio che è nella disponibilità del padre di Antonino Di Bella.

I Carabinieri hanno presentato una rapporto all'aggiunto Leonardo Agueci, che assieme ai sostituti Francesca Mazzocco e Marzia Sabella, sta seguendo l'indagine, in cui mettono sempre l'accento sulle cointeressenza della famiglia mafiosa bagherese nella gestione del Coinres.

Nell'ambito della ricostruzione  della capacità di Di Bella di influenzare l'attività dell'amministrazione comunale di Bagheria, c'è una intercettazione estremamente illuminante.

Quando la sua linea non passava, Di Bella avrebbe chiamato il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino per farli trasferire: “Gli dici che il paese se lo puliscono Adriano con Lo Paro... o si fa quello che dico io.. altrimenti li fai andare... gli dici a Diego Lo Paro che se ne va a Bolognetta...tu gli devi dire... tu fai la domandina... e ci penso io

Un tono estremamente perentorio ed eccessivo nei confronti di un sindaco,  per uno che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di semplice sorvegliante.

Comunque Sciortino accondiscende: "Non lo so, dimmi Nino....Cosa hai bisogno...va bene ok"