Bagheria: Città di ville, Città di Film

Bagheria: Città di ville, Città di Film

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Fin da quando Goethe ha descritto nelle pagine del suo diario i mostruosi e affascinanti mostri di Villa Palagonia, Bagheria, i suoi edifici storici e le aristocratiche dimore patrizie sono diventate un set perfetto per i registi italiani e stranieri.

Le suggestive descrizioni del vate tedesco sarebbero poi entrate con altrettanta potenza narrativa nel celebre Faust dando ai posteri un’immagine quanto mai significativa e viva dell’estro artistico dell’isola. Photo di copertina by Jean-Pierre Bazard 

Nel Novecento Bagheria avrebbe conosciuto un ulteriore fama grazie ai tanti film che l’hanno vista per protagonista, pellicole celebri dirette da registi del calibro di Tornatore, Coppola e Antonioni. Proprio quest’ultimo avrebbe dato avvio a un nuovo e importante revival di Bagheria creando un legame artistico indissolubile con la città. Ne L’avventura, capolavoro del regista ferrarese, gli interni di Villa Palagonia, anche nota come Villa dei Mostri, fanno da sfondo alle storie dei tre protagonisti. La ricca e viziata Anna (Lea Massari), Sandro (Gabriele Ferzetti) architetto e compagno di Anna e Claudia (Monica Vitti) amica di entrambi. Una scomparsa quella di Anna da avvio a una storia che è un’opera d’arte totale e perfetta dove ritroviamo i temi più cari ad Antonioni. Una borghesia perbene, ma disillusa e senza morale dove la volontà, la speranza e la coerenza sono subordinate al calcolo e a una logica così lontana dai sentimenti quanto incapace di comprenderli.

Tra i registi stranieri il già citato Coppola dà corpo e immagine alle avvincenti trame di Mario Puzo nel film Il Padrino parte III. È allo scrittore italiano che dobbiamo l’universo narrativo della famiglia Corleone, descritto così efficacemente nel libro Il Padrino a cui avrebbe fatto seguito uno dei libri più famosi ambientati nel mondo dei casinò: I folli muoiono. Vi compaiono personaggi descritti con la stessa intensità della sua opera più famosa.
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Photo Bernhard J. Scheuvens aka Bjs 

Per girare Il Padrino parte III Francis Ford Coppola fece tappa tra l’altro anche a Bagheria dove arriva il treno con a bordo Kay che raggiunge i figli e l’ex marito. Curioso notare a questo proposito come nonostante appaia chiaramente visibile nella pellicola il cartello della stazione con scritto Bagheria, la scena fu girata dal regista statunitense sulla linea Taormina-Giardini. A riprova del fatto che nell’universo cinematografico la finzione ha tanto valore quanto la realtà.

Villa Palagonia ritornerà sul grande schermo nel film di Giuseppe Tornatore Baarìa. Nella pellicola la città tutta con la sua anima e la sua storia viene colta attraverso l’occhio di tre generazioni di abitanti. Un secolo di eventi italiani visti attraverso una lente apparentemente piccola ma dal forte potere di penetrazione. Un immenso affresco con il quale Giuseppe Tornatore ha voluto raccontare anche e soprattutto la storia della sua terra. È così che Baarìa può essere considerato come il film più vicino al regista non solo per gli stilemi narrativi che gli sono propri, ma anche per l’affinità emotiva con ciò che si trova a raccontare. Da molti critici ritenuto non il film migliore di Tornatore, ma senza dubbio rappresentazione più autentica del suo sentire. Anche in questo caso la potenza della narrazione è più forte della realtà dei fatti, visto che Baarìa pur raccontando la storia di un vero paese è stato girato in Tunisia dove la vera Bagheria è stata ricostruita per le riprese. È l’opposto di ciò che è accaduto per Nuovo Cinema Paradiso, capolavoro di Tornatore ambientato nel paese di Giancaldo che infatti non esiste. Parte delle riprese sono state girate sulla montagna che sovrasta Bagheria, chiamata per l’appunto Ciancaldo e in paesi come Cefalù, Termini Imerese, Castelbuono e molti altri.

Tra gli altri film girati a Bagheria ricordiamo Johnny Stecchino di Roberto Benigni in cui il sosia dell’ingenuo Dante Ceccarini si nasconde proprio a Villa Spedalotto: splendida residenza circondata da agrumeti sulla collina che domina la piana di Solanto. Oppure il più recente Alla luce del sole, girato da Roberto Faenza nel 2004 che racconta la tragica storia di Pino Puglisi: parroco del quartiere Brancaccio di Palermo. Per valorizzare da un punto di vista culturale questi luoghi, nel Maggio di quest’anno è stato dato avvio a un Movie Tour nella Città delle Ville per ripercorrere le tappe più significative che hanno visto Bagheria come location d’eccezione per importanti pellicole a livello italiano e internazionale.

 

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